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Hamilton: "E' stato il mio giro più bello, lo ricorderò per sempre"

Lewis è abituato alle emozioni forti, ma l'aver colto la 100esima pole position è un traguardo che resterà indelebile nella sua memoria: "Sto vivendo una sensazione simile alla prima partenza al palo. Oggi siamo a cento ma mi sento ancora giovane". L'inglese ringrazia la squadra che gli permette di raggiungere questi risultati lusinghieri e si gode un traguardo che mai avrebbe pensato di raggiungere.

Lewis Hamilton, Mercedes, festeggia al Parc Ferme con il team dopo aver conquistato la 100esima pole in F1

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

“È stato il mio giro più pulito, lo ricorderò per sempre”. Lewis Hamilton di emozioni forti ne ha vissute molte, ma per quanto sia un feeling a lui familiare, quando ha avuto la certezza di aver conquistato la pole position numero 100 nel consueto autocontrollo è apparsa qualche crepa.

“Una sensazione simile alla mia prima pole – ha commentato – non ho un’ottima memoria ma ricordo che quel giorno (Gran Premio del Canada 2007) per la prima volta il team decise di darmi lo stesso carico di benzina del mio compagno di squadra (Fernando Alonso), perché prima di allora mi avevano sempre  dato qualche chilo in più. Ricordo di aver sentito che era la mia chance, e arrivò la prima pole position. Oggi siamo a cento, e che dire? Mi sento ancora giovane”.

Il volto di Hamilton è scolpito da tempo sul monte Rushmore della Formula 1, ma Lewis continua a spingere senza cenni di cedimento.

Per mantenere un livello così alto per così tanto tempo è indispensabile disporre di un grande talento, che nessuno sforzo professionale può compensare. Può accadere per un brevissimo periodo, ma nessun essere umano reggerebbe questi ritmi per quindici anni se non ci fosse una predisposizione naturale a fare ciò che Lewis fa in ogni weekend di gara.

Ad un talento assoluto ed indiscutibile Hamilton ha abbinato una rigida condotta professionale che lo ha portato ad interpretare tre lustri di Formula 1 (nei quali sono cambiati monoposto, squadre, regolamenti, piste, motori e gomme) sempre nel migliore dei modi. Ma è comunque andato oltre, perché cento pole position è un traguardo che nessuno, neanche l’ultras più accanito, avrebbe mai immaginato

“Corro da molto tempo e il traguardo di 100 pole position è qualcosa che non credo nessuno, e in particolare me stesso, avrebbe mai potuto immaginare – ha commentato Hamilton – penso a tutte le persone che hanno lavorato e lavorano per questi traguardi, professionisti che non smettono di stupirmi".

"Il viaggio che abbiamo fatto in tutti questi anni è stato straordinario e divertente. Oggi sono a cento pole position e mi sembra di essere ancora all’inizio di questa avventura, e questo rende il tutto molto speciale. Abbiamo attraversato momenti stupendi, altri più in salita, ma siamo sempre qui”.

“Chi avrebbe mai pensato nel 2013, quando abbiamo deciso di iniziare questo viaggio che un giorno saremmo arrivati a 100 pole? Le qualifiche sono sempre un momento speciale – ha proseguito Lewis – inizi con un tempo, poi quando ti informano che un avversario ha abbassato il limite ti chiedi: dove posso fare meglio? È una continua rincorsa, e fino a quando non hai la certezza della pole continui a chiederti come poter limare ancora un decimo. È snervante, e non ci si fa mai l’abitudine”.

La pole numero 100 di Hamilton è stata una delle più combattute della carriera, giocata sul filo dei centesimi fino alla bandiera a scacchi, un aspetto che ha contribuito non poco alla soddisfazione di Lewis.
“Ogni volta che mi viene posta la domanda ‘era questo il suo miglior giro o la sua migliore gara’ posso solo dire che Lewis sta operando ad un livello mai visto prima – ha commentato Toto Wolff – oggi probabilmente la macchina non era perfetta, ma eccolo li davanti a tutti”.

Il responsabile delle attività in pista della Mercedes, Andrew Shovlin, ha calcolato che mettendo insieme in un video tutti i giri delle pole position di Hamilton si otterrebbe un filmato di oltre due ore. Un film che proporrebbe una parte importante della storia della Formula 1, ma con un copione ancora aperto ed un finale ancora tutto da scrivere.

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