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Hamilton: "Adesso la battaglia sarà ancora più dura"

Lewis si dice rinfrancato dalla sosta estiva "fin troppo lunga". L'epta campione dopo essersi dichiarato leale nei confronti di Bottas, ammette che quella del compagno di squadra è una scelta che sta in capo alla squadra. Il britannico è certo che la W12 sia cresciuta negli ultimi due GP, ma teme Verstappen e la Red Bull fino alla fine in un confronto molto ravvicinato.

Lewis Hamilton, Mercedes

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

È arrivato nel paddock di Spa con il consueto look che non passa inosservato, sguardo basso e direzione ben chiara verso il motorhome della Mercedes.

Lewis Hamilton è pronto al girone di ritorno della stagione 2021, sa che non sarà una passeggiata e sa molto bene che quelli che lo attendono potrebbero essere mesi anche più intensi di quelli trascorsi prima della sosta estiva.

L'inglese ha fiducia nel team, non intende cambiare atteggiamento in pista e sembra pronto ad affrontare la sfida più impegnativa che lo attende dal 2016, anno del duello interno alla Mercedes con Nico Rosberg. Ci sono poche differenze, ha detto Lewis, dal suo punto di vista un avversario è ‘solo’ da battere, e questo è l’obiettivo dei prossimi quattro mesi.

Hai avuto bisogno della sosta estiva?
“Era necessaria, ed è stata decisamente utile, anche se devo dire che alla fine è sembrata fin troppo lunga! Sono entusiasta di tornare in pista, mi mancava lavorare con il team e mi mancava essere in macchina, quindi non vedo l’ora di ricominciare. La sosta è stata comunque preziosa”.

Confermi che la Mercedes ha fatto un buon passo avanti importante nelle ultime gare prima della sosta estiva?
“Sì, penso di sì, abbiamo confermato un deciso passo avanti, e penso che anche durante questa pausa abbiamo riflettuto su dove siamo e sui prossimi obiettivi, non abbiamo dubbi in merito alla possibilità di fare un altro passo avanti, ed è stata complessivamente una cosa davvero positiva da vedere”.

Hai vinto più della metà delle prime 150 gare dell’era ibrida. Come hai vissuto una cavalcata così lunga e vittoriosa?
“È stato un privilegio incredibile. Quando ho deciso di lasciare la McLaren e trasferirmi in Mercedes, ero convinto che avremmo avuto un grande successo, ma ovviamente non mi sarei mai aspettato o immaginato che avremmo avuto così tanto successo come poi è stato".

"Ma se guardi al gruppo di persone con cui lavoro non è poi una sorpresa, è incredibile l’energia che si respira all’interno della squadra così come nel dipartimento HPP (azienda che progetta e realizza le power unit), un gruppo di professionisti che è stato in grado di operare a livelli altissimi ininterrottamente anno dopo anno".

"Abbiamo tutti alzato costantemente l’asticella, ed è questo l’aspetto più incredibile di questo gruppo, ogni anno è una nuova sfida, la tecnologia ha continuato ad avanzare e noi siamo stati in prima linea, e di questo mi sento naturalmente molto grato”.

Nei giorni scorsi è stata ufficializzata la cancellazione del Gran Premio del Giappone. Ti mancherà Suzuka?
“Mi mancherà, e soprattutto mancherà andare a Tokyo, una delle città che amo di più. In generale l’esperienza di andare in Giappone è sempre speciale, è un posto così bello con dei fan unici e molto creativi".

"In Europa nei weekend di gara tutti bevono birra ed è un'atmosfera che conosciamo, ma non vedi nulla di tutto questo in Giappone. È un parco a tema, hanno costumi davvero creativi, hanno questi fantastici cappelli con auto di tutte le forme sulla parte superiore. Spero che si possa tornare il prossimo anno”.

Sappiamo che la Mercedes ha passato l'estate valutando chi potrà essere il tuo compagno di squadra nel 2022. Sei stato coinvolto in questo processo o stai semplicemente lasciando che la squadra prenda autonomamente questa decisione?
“In passato ho espresso la mia lealtà a Valtteri e ho lavorato a stretto contatto con lui, il nostro rapporto di lavoro è migliore che mai. Toto è un grande leader e, come ho detto in passato, rimaniamo sempre connessi e parliamo di queste cose, facciamo tutti parte della stessa squadra e vogliamo il meglio, ovvero vincere campionati. Alla fine, spetta solo a lui e al consiglio di amministrazione della Mercedes prendere questa decisione. Faccio parte della squadra, quindi li supporterò a prescindere”.

Alla luce di quanto visto nelle ultime due gare di Max, sembrano esserci state delle situazioni che ti hanno favorito, contribuendo a portarti in testa alla classifica generale. Come vedi la seconda parte di stagione?
“Non sono più allarmato di quanto non fossi all'inizio dell'anno, sapevamo quanto sarebbero stati veloci e così è stato. Ma con l’avanzare della stagione siamo cresciuti, è stato un lavoro duro che ci ha consentito di tornare in una posizione migliore, direi una buona posizione. Ma so che sarà un confronto molto ravvicinato quello che ci attende, la prima metà di stagione è stata in sé molto dura, e mi aspetto lo stesso da qui in poi, se non anche più dura”.

Sarai più cauto?
“Non credo”.

Dopo il Gran Premio d'Ungheria hai accusato dei problemi legati agli effetti persistenti del Covid. È una questione risolta o credi che potrebbe ancora rappresentare un problema nei prossimi mesi?
“Si tratta di informazioni molto personali. Durante la pausa ho passato del tempo cercando solo di assicurarmi di essere nella forma migliore, e mi sento bene, non è un problema. Continueremo a essere nella nostra bolla e io continuerò a concentrarmi sulla mia salute e ad essere in forma per il resto dell'anno”.

Quanto è diverso lottare per il titolo contro il compagno di squadra rispetto ad un avversario di un altro team?
“È esattamente lo stesso, in termini di quanto devi metterci in termini di energia. Ma è un contesto diverso parlando della gente con cui lavoro, quando l’avversario è interno al team hai un gruppo di persone più piccolo intorno a te, mentre oggi è l’intera squadra che lotta contro un’altra squadra. È un viaggio molto più piacevole quello attuale, ma dal punto di vista del pilota è praticamente lo stesso”.

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