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Hamilton a Imola è più stellare della... Stella

Lewis ha dato una dimostrazione del suo valore nelle qualifiche del GP del Made in Italya e dell'Emilia Romagna: l'inglese ha collezionato la 99esima pole position con una prestazione che è andat oltre al valore delle due Red Bull che erano le monoposto più competitive a Imola. L'epta campione ha confermato di essere un fuoriclasse che non si può mettere in discussione.

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

“Passo spesso davanti all’hospitality della Mercedes – confidava lo scorso anno un addetto ai lavori – ma non li ho mai visti regalare dei soldi”. La frase venne detta in un contesto particolare, ovvero il dopogara del Gran Premio di Sakhir, quando l’exploit di George Russell (salito sulla macchina di Lewis Hamilton bloccato dal Covid) aveva dato fiato a chi coglie tutte le (rare) occasioni per provare a ridimensionare il campione del Mondo. Una missione impossibile e dalle motivazioni tuttora sconosciute.

Gli fu dato anche dello spaccone, quando invocò la presenza di un avversario con cui combattere, “perché – disse – avvertiva la mancanza di adrenalina”. In questo primo assaggio di 2021 Hamilton è chiamato ad affrontare una situazione diversa rispetto alle previsioni della vigilia di stagione, ovvero una Red Bull che si è confermata il riferimento tecnico dopo lunghi anni di inseguimento. Tutta la Mercedes ha fatto quadrato rimboccandosi le maniche, e Hamilton si è tarato in versione ‘cacciatore’, consapevole di non potersi permettere di lasciare un solo millesimo per strada.

Dopo il trionfo in Bahrain ecco la pole position di Imola, la novantanovesima della carriera, pista numero 30 che lo vedrà partire davanti a tutti. Tutti i suoi avversari nel momento clou hanno commesso un errore, chi molto piccolo (come Sergio Perez), chi più cruciale, come nel caso di Max Verstappen e Valtteri Bottas. Oggi ad Imola tra coloro che potevano conquistare la pole position solo un pilota non ha sbagliato, ed è stato Hamilton. Al di là di quello che diranno i 63 giri di domani, che si preannunciano comunque molto difficili sia per Lewis che per la Mercedes, ancora una volta Hamilton ha confermato perché è il pilota più vincente nella storia della Formula 1 e perché la Mercedes gli riconosce da anni uno stipendio stellare.

Il vecchio detto di John Belushi è sempre valido: quando il gioco si duro, i duri iniziano a giocare. E Hamilton attendeva il contesto che stiamo vedendo in questo 2021, per essendo ben conscio che rischia di costargli la vittoria dell’ottavo titolo Mondiale. Quella che era stata interpretata come una spacconata forse era davvero un’esigenza egoista, ma di natura diversa: far vedere ciò che la superiorità tecnica della Mercedes non permetteva più di percepire, ovvero il suo valore aggiunto.

Per qualche anno ha vinto la macchina, vero, ma a portarla alla vittoria non è mai stato uno dei tanti, come a volte si è provato a far credere, bensì un fenomeno assoluto del motorsport. Simpatie e antipatie hanno poco senso, si tratta di capire e amare questo sport che vede in Hamilton un interprete stellare.

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