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F1 | Haas in crescita: "Nessuno può dire che non sappiamo sviluppare"

A metà campionato, Haas si è confermata tra le squadre che meglio ha saputo sviluppare la sua vettura nella fascia di centro gruppo. Un elemento su cui il Team Principal ha voluto porre l'attenzione, sottolineando come ora nessuno potrà dire che gli ingegneri della Haas non siano in grado di migliorare la vettura.

Nico Hulkenberg, Haas VF-24

Anche se le ultime due gare non hanno garantito un particolare bottino di punti, soprattutto complice la delusione di Spa, pista dove in realtà la Haas si aspettava di poter lottare concretamente per i punti, la prima parte di stagione è stata sicuramente positiva per la scuderia americana.

Il settimo posto nel mondiale costruttori, non distante dalla rivale Racing Bulls, così come i tanti punti conquistati nel trittico di Gran Premi ad alta velocità, ha confermato i progressi fatti dal team americano nella gestione degli aggiornamenti.

Le prestazioni nelle curve ad alta velocità, il limite più marcato della VF-24 a inizio stagione, complice anche la mancanza di carico aerodinamico, sono migliorate nel corso del campionato grazie ai 2 grandi pacchetti introdotti in Cina e in Gran Bretagna. La strada da intraprendere per migliorare ulteriormente la monoposto è chiaro, ma ciò che soddisfa maggiormente la scuderia è il percorso mostrato.

Kevin Magnussen, Haas VF-24

Kevin Magnussen, Haas VF-24

Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images

Se si pensa al passato, non era inusuale vedere una Haas competitiva all’inizio della stagione, grazie a un buon sviluppo invernale dove venivano concentrate la maggior parte delle risorse, per poi faticare di più nel corso del mondiale, quando subentrava anche la mancanza di fondi. Grazie anche agli sponsor che sono subentrati negli ultimi anni, la scuderia statunitense ha trovato maggior stabilità finanziaria, il che ha permesso di aggiornare con maggior frequenza la VF-24.

Tuttavia, nella passata stagione, la Haas si era dovuta anche scontrare con il medesimo problema della Ferrari, ovvero il fatto che in concept aerodinamico scelto all’inizio del ciclo regolamentare non aveva dato i frutti sperati, limitando lo sviluppo. Per questo durante il 2023 sono arrivate grosse novità solo sul finale di campionato, quando si è deciso di cambiare strada per comprendere la filosofia aerodinamica che avrebbe fatto da base alla monoposto 2024, nonostante i limiti imposti dal telaio della VF-23.

Storia ben differente è quella di quest’anno, dove per ora i tecnici sono riusciti ad aggiornare la vettura non solo con una certa costanza, ma anche migliorando effettivamente le prestazioni. Anche se dal pacchetto di Imola in realtà non è arrivato tutto il potenziale che ci si aspettava, in realtà la monoposto ha comunque compiuto un passo in avanti, ma ciò non è stato sufficiente per il Team Principal, che sin dal suo insediamento nel ruolo ha voluto una comunicazione più trasparente.

“Se guardiamo al numero di persone che abbiamo e che persone abbiamo, tranne per qualche tecnico, siamo grossomodo le stesse persone dello scorso anno. Certo, abbiamo cambiato la struttura e il modo in cui siamo organizzati per migliorare la comunicazione tra i vari reparti e il modo in cui si può lavorare, ma ciò su cui ci siamo concentrati di più è mettere le giuste persone al posto giusto, avere una strategia per promuovere quel tipo di comunicazione”, ha spiegato Ayao Komastu.

Nico Hulkenberg, Haas F1 Team

Nico Hulkenberg, Haas F1 Team

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

“Dal primo giorno in cui mi sono insediato, ho voluto una comunicazione più trasparente e onesta, per guardare ai problemi e risolverli tutti insieme. Lo abbiamo fatto dai test invernali, cercando di capire quali fossero le linee guida e le caratteristiche base della VF-24, quali sono i punti di forza e di debolezza, per capire in che direzione andare in galleria del vento e al CFD”.

“Il pacchetto della Cina non ha dato tutti i risultati sperati e, anche se ha reso la vettura più veloce, era importante capire il perché non aveva garantito ciò che ci aspettavamo, lo abbiamo fatto con onestà e trasparenza, anche perché era importante capire per il pacchetto successivo. Quello portato poi a Silverstone è stato un chiaro passo in avanti”.

L'elemento chiave è che gli ingegneri sono riusciti ad aggiungere carico senza penalizzare in maniera eccessiva altri aspetti della vettura, soprattutto in un contesto dove ben tre squadre rivali sono tornate indietro sugli aggiornamenti. Un aspetto di cui è fiero soprattutto Ayao Komastu, da quest’anno alla guida della squadra: “Gli aggiornamenti hanno funzionato, la vettura si è rivelata veloce”.

Ayao Komatsu, Team Principal, Haas F1 Team, Gene Haas, Owner and Founder, Haas F1 Team, on the grid

Ayao Komatsu, Team Principal, Haas F1 Team, Gene Haas, Owner and Founder, Haas F1 Team, on the grid

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

“Tutto questo dovrebbe dare agli ingegneri molta fiducia, giusto? Sulla stampa si leggeva che i nostri tecnici non erano in grado di migliorare le performance, ma invece ci siamo riusciti. Ora lo abbiamo dimostrato. Nessuno può negare che abbiamo migliorato le prestazioni dell’auto. Questo dovrebbe dare loro molta fiducia”. Inoltre, la VF-24 non ha nemmeno mostrato il tanto temuto bouncing.

Il fatto che dopo metà stagione la Haas abbia raccolto molti più punti rispetto allo scorso anno, tanto da spingere anche Esteban Ocon a credere nel progetto, per Komastu l’elemento principale è proprio il modo in cui il team è riuscito a risollevarsi dopo un campionato difficile.

“Penso che in breve, sì, il fatto che abbiamo così tanti punti conferma che stiamo andando nella giusta direzione. Ma non è solo il numero di punti, perché quelli, come i risultati, dipendo anche dalle performance delle altre squadre. Quindi io mi concentro solo su ciò che possiamo controllare, ovvero su di noi, come possiamo migliorare il team e le nostre performance. Sicuramente aver fatto 27 punti, il doppio dello scorso anno, è positivo, ma è ancor più incoraggiante come abbiamo lavorato insieme, con onestà. Ora lavoriamo davvero come un team. Questo per me è il punto principale e il segnale che stiamo andando nella giusta direzione”.

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