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Grosjean: "Nel rogo è come se fossi nato un'altra volta!"

Romain ha concesso la prima intervista dopo il terribile crash nel GP del Bahrain alla televisione francese TF1: il francese ha raccontato come è uscito dall'abitacolo della Haas: "Mi sono bruciato le mani tenendomi alla scocca, ma non era la mia ora e il pensiero dei miei figli e di Niki Lauda mi hanno spinto a uscire in quei momenti che mi sono sembrati molto più lunghi dei 28 secondi. Uscire dalla fiamme è stata una cosa che mi segnerà per sempre".

Romain Grosjean, Haas F1, esce dalle fiamme dopo il terribile incidente al primo giro del Gran Premio del Bahrain.

Romain Grosjean, Haas F1, esce dalle fiamme dopo il terribile incidente al primo giro del Gran Premio del Bahrain.

Andy Hone / Motorsport Images

Romain Grosjean si sta riprendendo velocemente dalle conseguenze del drammatico incidente avvenuto domenica scorsa durante il Gran Premio del Bahrain. Oggi il pilota della Haas si è alzato e ha completato un po' di attività fisica, cosa che lo ha rincuorato molto:

“Non avrei mai pensato che completare alcune flessioni sulle gambe mi avrebbero reso felice. Il mio corpo si sta riprendendo bene dall'impatto, spero al più presto che migliorino anche le ustioni sulle mani”.

Grosjean ha poi risposto per la prima volta dopo l’incidente ad alcune domande poste dalla televisione francese TF1, raccontando i drammatici momenti vissuto domenica scorsa nel tentativo di uscire dalla sia monoposto in fiamme.

“Non so se è il caso di usare la parola ‘miracolo’ – ha attaccato - ma possiamo dire che non era la mia ora. Mi hanno detto che dal momento dell’impatto a quando sono riuscito a saltare fuori dall’abitacolo sono trascorsi 28 secondi, ma a me sono sembrati molto di più".

"Ho visto la visiera diventare subito arancione, le fiamme sul lato sinistro e ho pensato a molte cose in quegli attimi, ho pensato anche a Niki Lauda, e non potevo lasciar finire tutto così, non potevo permettere che la mia storia in Formula 1 terminasse in quel momento e in quel modo. Poi ho pensato ai miei figli, e mi sono detto ‘devi uscire’".

"Mi sono tirato su, ho letteralmente messo le mani nel fuoco e ho sentito il telaio che stava bruciando. Mi sono alzato e quando stavo scendendo ho sentito qualcuno che mi ha preso per la tuta per aiutarmi a venire fuori da lì, ed in quel momento ho capito che sarei uscito da quell’inferno”.

“Neanche a Hollywood potrebbero creare uno scenario del genere”.

Attimi che in realtà sono stati interminabili per Romain, durante i quali però non ha provato paura per se stesso, quanto per il timore di quanto sarebbe accaduto se non fosse riuscito a saltare fuori dalla monoposto:

“Alla fine non avevo realmente paura per me stesso, quanto per la mia famiglia e i miei amici, oltre ovviamente che per miei figli, che sono la mia più grande fonte di orgoglio ed energia. Penso che ci sarà del lavoro psicologico da fare, perché ho davvero visto arrivare la morte, credo che neanche a Hollywood siano in grado di creare immagini del genere".

"È il più grande incidente che abbia mai visto, la monoposto ha preso fuoco alimentato da carburante e batterie, un mix che ha alimentato molto l’incendio”.

“Mio figlio di 5 anni, Simon, è sicuro che ho dei poteri magici – ha raccontato col sorriso Grosjean - uno scudo d'amore magico. Ho tre figli e credo che in qualche modo questo abbia avuto un ruolo in questa vicenda, che mi abbia aiutato a trovare la forza per uscire dalla monoposto. Il mio figlio maggiore, Sacha, che ha 7 anni, è più razionale, cerca di capire, mentre il mio piccolo ha disegnato il papà con le piaghe sulle mani".

Grosjean lascerà l’ospedale di Manama domani, e al di là dei limiti legati alle bende sulle parti ustionate, non si lamenta di nulla.
“Sto bene – ha confermato - soprattutto considerando l'incidente e le circostanze. Mi guardo le mani è mi ricordano quelle di… Topolino, ma per il resto sto bene. Riesco a fare tutti i movimenti, e questo è il punto più importante, poi c’è ancora qualche dolorino ma non mi lamento. La sensazione che sto provando? La felicità di essere vivo, in queste ore sto vedendo le cose in modo diverso, ma allo stesso tempo sento anche la necessità di tornare in macchina, se possibile ad Abu Dhabi, per concludere la mia storia in Formula 1 in modo corretto".

"Credo che domenica scorsa è come se fossi nato una seconda volta, uscire da quelle fiamme è stato qualcosa che segnerà la mia vita per sempre. Ci sono state molte persone che mi hanno dimostrato il loro amore e mi hanno commosso molto, sono testimonianze che mi fanno venire un po'… le lacrime agli occhi”.

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