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F1, pazza Silverstone: Hamilton vince su 3 ruote, Leclerc terzo

Il campione del mondo fora una gomma all'ultimo giro, ma Verstappen fa pit stop e non riesce a prenderlo prima del traguardo. Ko anche Bottas e Leclerc ne approfitta.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11, Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11, Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

Steven Tee / Motorsport Images

Sembrava una gara già finita ed impacchettata con una doppietta facile per la Mercedes, invece il Gran Premio di Gran Bretagna ha regalato colpi di scena a profusione quando ormai ci si avviava alla bandiera a scacchi.

Le monoposto della squadra di Brackley avevano fatto il vuoto alle loro spalle come da pronostico, nonostante un doppio intervento della Safety Car nelle prime fasi della gara. E forse è proprio qui che è nato ciò che ci ha regalato un finale scoppiettante: in occasione della seconda, al 13esimo giro, sono infatti rientrati quasi tutti per montare le gomme dure con cui contavano di andare fino alla fine.

Il primo colpo di scena è arrivato però al 50esimo giro: la gomma anteriore sinistra di Valtteri Bottas, che era in seconda posizione, ha ceduto, obbligando il pilota finlandese a completare un giro quasi intero e a rientrare per il pit stop, finendo così fuori dalla zona punti in 11esima piazza.

Il più grande però è arrivato proprio all'ultimo, quando la stessa cosa è capitata al leader Lewis Hamilton mentre era nei pressi della curva 8, quindi aveva ancora mezzo giro da completare. La sorte però ha ancora una volta sorriso al campione del mondo, perché dietro di lui Max Verstappen era rientrato ai box per tentare l'assalto, poi riuscito, al giro veloce della gara.

Una decisione che deve far mangiare le mani alla Red Bull, perché l'olandese alla fine è transitato sotto alla bandiera a scacchi a soli 5" da Hamilton, che ha scritto un'altra pagina leggendaria della sua carriera, andando a prendersi l'87esima vittoria in carriera, la settima sulla sua Silverstone, su tre ruote. Una cosa che non si vedeva dagli anni '60, perché l'ultimo a riuscirci era stato Jim Clack.

Un successo pesantissimo anche in ottica iridata per Hamilton, perché ora il suo margine in classifica su Bottas è di ben 30 lunghezze. Continuando a parlare di Red Bull, c'è sicuramente il rammarico di un'occasione sprecata, ma anche la convinzione che in gara il distacco dalle Mercedes è meno grande che in qualifica, ma soprattutto che il vantaggio su tutti gli altri era importante, come testimoniato dal fatto che Verstappen ha potuto fare pit stop senza perdere la posizioni. Ma soprattutto, Max ora è a soli 6 punti dal secondo posto nel Mondiale di Bottas.

Gli ultimi giri folli hanno permesso alla Ferrari e a Charles Leclerc di portarsi a casa il loro secondo podio stagionale. Sfruttando un assetto scarico ed il suo talento, il monegasco era riuscito a qualificarsi quarto, confermando la posizione in gara pur faticando di più con la gestione delle gomme. La sensazione è che la strada da prendere sia questa, almeno fino a quando non ci saranno degli aggiornamenti sostanziosi per la SF1000. E l'audacia dei ferraristi è stata premiata anche dal caos finale, anche se il terzo posto è un risultato bugiardo.

Un altro che ha saputo approfittare della situazione è senza ombra di dubbio Daniel Ricciardo, capace di portare la Renault fino al quarto posto, approfittando della foratura al penultimo giro della McLaren di Carlos Sainz, ma mostrando anche un paio di sorpassi davvero pregevoli ai danni Lando Norris e di Lance Stroll, grande delusione di giornata, visto che non è riuscito ad andare oltre al nono posto con la Racing Point, dopo aver iniziato il weekend davanti a tutti ed essersi preso anche una bandiera bianco-nera per la difesa al limite sull'australiano.

La buona giornata della Renault è impreziosita anche dal sesto posto di Esteban Ocon, che chiude alle spalle di un Norris che con la quinta piazza nella gara di casa si conferma ancora quarto nel Mondiale e quindi la rivelazione di questa prima parte di stagione. Il pilota della McLaren ora però deve guardarsi le spalle da Leclerc, che lo segue a sole tre lunghezze.

Molto buona anche la prova di Pierre Gasly, capace di portare l'AlphaTauri fino alla settima posizione con una bella serie di sorpassi grintosi. E' stata invece una domenica molto deludente per Sebastian Vettel: il tedesco, che partiva con le gomme soft, ha faticato a tenere la sua Ferrari in zona punti e alla fine ha artigliato il decimo posto solo grazie alle forature altrui.

La prima Safety Car è intervenuta praticamente subito, perché alla conclusione del primo giro c'è stato un contatto tra Alexander Albon e Kevin Magnussen, con il pilota della Haas che è finito a muro, mentre quello della Red Bull ha proseguito, dovendo però fare un pit stop extra e scontare anche una penalità di 5", che comunque nel finale non gli ha impedito di risalire fino all'ottavo posto finale. Sul suo futuro nella squadra di Milton Keynes però c'è un alone di pessimismo dopo anche l'incidente di venerdì.

Al 13esimo passaggio poi è stato necessario un secondo intervento, quando l'Alpha Tauri di Daniil Kvyat ha picchiato molto duramente alla Maggots. Il pilota russo ne è uscito incolume, ma la sensazione è che ci sia stato un cedimento o una foratura sulla posteriore destra della AT01.

Attardate le due Alfa Romeo, con Antonio Giovinazzi che ha dovuto pagare una penalità di 5" per un'infrazione durante la Safety Car e alla fine si è piazzato 14esimo. Kimi Raikkonen invece ha alzato bandiera bianca a pochi giri dal termine, dopo il cedimento del lato sinistro dell'ala anteriore. L'unico a provare una strategia alternativa invece era stato Romain Grosjean, allungando il suo stint con le medie nella speranza di un'altra Safety Car. Una scelta che gli ha permesso di rientrare in zona punti per diversi giri, prima di crollare al 16esimo posto finale ed incappare anche in una bandiera bianco-nera per la sua difesa aggressivo nei confronti di Sainz.

Sfortunatissimo Nico Hulkenberg: il pilota tedesco, chiamato in fretta e furia dalla Racing Point per prendere il posto di Sergio Perez, risultato positivo al COVID-19, non è riuscito neppure a prendere il via. Durante la procedura di partenza è stato ravvisato un problema alla sua power unit Mercedes.

Inizialmente la squadra di Silverstone aveva sperato di farlo partire almeno dalla pitlane, ma alla fine non c'è stato verso. Ora sarà da vedere quindi se la settimana prossima ci sarà ancora lui al posto di Perez o se la sua avventura 2020 si sarà conclusa ancora prima di cominciare.

Cla Pilota Telaio Motore Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 United Kingdom Lewis Hamilton Mercedes Mercedes 52 1:28'01.283       25
2 Netherlands Max Verstappen Red Bull Honda 52 1:28'07.139 5.856 5.856   19
3 Monaco Charles Leclerc Ferrari Ferrari 52 1:28'19.757 18.474 12.618   15
4 Australia Daniel Ricciardo Renault Renault 52 1:28'20.933 19.650 1.176   12
5 United Kingdom Lando Norris McLaren Renault 52 1:28'23.560 22.277 2.627   10
6 France Esteban Ocon Renault Renault 52 1:28'28.220 26.937 4.660   8
7 France Pierre Gasly AlphaTauri Honda 52 1:28'32.471 31.188 4.251   6
8 Thailand Alexander Albon Red Bull Honda 52 1:28'33.953 32.670 1.482   4
9 Canada Lance Stroll Racing Point Mercedes 52 1:28'38.594 37.311 4.641   2
10 Germany Sebastian Vettel Ferrari Ferrari 52 1:28'43.140 41.857 4.546   1
11 Finland Valtteri Bottas Mercedes Mercedes 52 1:28'43.450 42.167 0.310    
12 United Kingdom George Russell Williams Mercedes 52 1:28'53.287 52.004 9.837    
13 Spain Carlos Sainz Jr. McLaren Renault 52 1:28'54.653 53.370 1.366    
14 Italy Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Ferrari 52 1:28'55.488 54.205 0.835    
15 Canada Nicholas Latifi Williams Mercedes 52 1:28'55.832 54.549 0.344    
16 France Romain Grosjean Haas Ferrari 52 1:28'56.333 55.050 0.501    
17 Finland Kimi Raikkonen Alfa Romeo Ferrari 51 1 lap        
  Russian Federation Daniil Kvyat AlphaTauri Honda 11          
  Denmark Kevin Magnussen Haas Ferrari 0          
  Germany Nico Hulkenberg Racing Point Mercedes 0          

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