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GP Sakhir: Perez realizza il sogno mentre Russell lo infrange

Sergio Perez vince il GP di Sakhir con la Racing Point nel giorno in cui la Mercedes rovina la prima vittoria di George Russell al debutto sulla W11 al posto di Hamilton. Leclerc azzera la splendida qualifica con un contatto alla curva 4 contro il messicano coinvolgendo l'incolpevole Verstappen. Analizziamo i fatti che hanno deciso una gara ricca di emozioni e di colpi di scena.

Race Winner Sergio Perez, Racing Point taglia il traguardo e festeggia la vittoria con il team

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Appena tagliato il traguardo del Gran Premio di Al Sakhir tre piloti hanno versato lacrime nel casco. Un’emozione di gioia incontenibile per Sergio Perez, che ha coronato il sogno di una carriera intera proprio nel momento in cui quella carriera rischia di essere spezzata.

Una gioia intensa è stata anche quella vissuta da Esteban Ocon, per quel podio a volte sfiorato ma mai raggiunto, e la prospettiva di ritrovarsi in squadra con un cannibale come Fernando Alonso.

Non meno intense sono state le lacrime versate da George Russell, ma in questo caso sono state lacrime amare. Una vittoria per due volte accarezzata e per due volte sfuggita, una delusione tremenda.

Il baby Mercedes si è controllato molto via-radio, trattenendo la sua rabbia per non mancare di rispetto alla squadra che pochi giorni fa gli ha offerto un’opportunità straordinaria. Alla vigilia del weekend i dubbi erano tutti su ciò che sarebbe stato in grado di fare Russell, e davvero nessuno avrebbe potuto immaginare che invece di George a sbagliare sarebbe stata proprio la Mercedes.

La grande serata di Checo

Ma è giusto che la domenica di Sakhir sia celebrata come la grande giornata di Sergio Perez. “Ancora a me, perché?”, si è detto il messicano dopo il patatrac innescato nel corso del primo giro da un Charles Leclerc in formato ‘rookie’.

Checo è ripartito dall’ultima posizione, dopo un pit-stop per montare un nuovo set di gomme, e davvero nulla poteva fa pensare che il destino nel suo Gran Premio numero 190 avesse previsto un copione trionfale. Perez è riuscito a farsi strada con un ritmo molto solido e veloce ma soprattutto grazie ad una serie di sorpassi che lo ha proiettato in zona podio.

La spinta finale è arrivata dall’harakiri delle due Mercedes, un dono del destino che ha ridato a Perez sotto altra forma quanto gli ha tolto nelle ultime gare, privandolo di due podi. Ma Checo non ha rubato nulla, e quando è transitato sotto la bandiera a scacchi gli applausi non sono arrivati solo dal team Racing Point, esploso di gioia.

La squadra che due estati fa ha rischiato di chiudere i battenti per gravi problemi finanziari, ha trovato una nuova vita sotto la proprietà di Lawrence Stroll (presente sotto il podio in veste anche di papà di Lance, terzo) raggiungendo un traguardo davvero insperato solo un anno fa e portandosi al terzo posto nella classifica Costruttori.

“Una caz…ta colossale”

Toto Wolff non ha usato giri di parole per commentare la serata davvero ‘no’ della Mercedes. L’armata vincente, il meccanismo perfetto si è inceppato proprio nel weekend in cui Lewis Hamilton non ha potuto essere in pista. Un caso? Probabilmente si, ma non può non colpire il caos in cui si è ritrovato il box campione del Mondo, una confusione che ha vanificato una doppietta già in tasca.

Il pasticcio è avvenuto al giro 62, quando in seguito alla safety car entrata in pista per l’incidente avvenuto ad Aitken la Mercedes ha richiamato ai box entrambi i piloti. La squadra di meccanici dei pit-stop ha sentito la ‘chiamata’ per il solo Bottas, e si è preparata per il cambio gomme del finlandese. Quando è entrata nei box la Mercedes numero 63 è stato il panico, comprensibile, ma gestito comunque in modo non ottimale, perché nel caos entrambi i piloti sono stati danneggiati.

Ci ha rimesso la Mercedes, ci ha rimesso Bottas, ma soprattutto a rimetterci è stato Russell, che a fine gara è apparso il ritratto della delusione. In poche ore George ha assaporato la gloria e il ritorno in posizioni “Williams”, e di certo per colpe non sue.

Prima il caos al pit-stop, che ha reso la sua corsa in salita, poi una foratura che ha definitivamente messo fine ai suoi sogni di gloria proprio quando intravedeva il posteriore della Racing Point di Perez. Un giorno Russell capirà che questa serata gli darà più di quanto sia portato a credere ora, dove la delusione è comprensibilmente sopra ogni cosa.

Leclerc troppo aggressivo

Ventiquattr’ore dopo lo straordinario giro in qualifica, Charles Leclerc ha messo fine alla sua gara (e a quella di Verstappen) con un errore banale quanto cruciale. Quest’anno il monegasco ha corso con la consapevolezza di non avere a disposizione molti colpi per provare a salire sul podio, e questa valutazione non è certo sbagliata, ma una manovra che non sarebbe stata perdonabile all’ultimo giro di gara lo diventa ancora meno se fatta poco dopo il via.

Leclerc ha commesso un errore grave, che gli costerà tre posizioni di penalità sulla griglia di partenza di Abu Dhabi, ma che gli è costato soprattutto la possibilità di essere in pista in una serata che avrebbe potuto essere ben più gratificante.

Charles, probabilmente, non sarebbe stato in grado di confrontarsi con Perez, ma vedere Ocon sul podio (il francese scattava dalla sesta fila della griglia di partenza) testimonia che una gara accorta avrebbe pagato. Peccato, sarebbe stato il coronamento di un weekend impeccabile dopo un sabato da ricordare.

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