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GP Portogallo: Hamilton domina, Verstappen lo insegue

Lewis coglie la 97esima vittoria della sua carriera nel GP del Portogallo e porta a 8 i punti di vantaggio su Max Verstappen, secondo. L'inglese ha dato una dimostrazione della sua classe perché ha costruito il suo successo con due sorpassi in pista. Bottas, autore della pole, è il grande sconfitto e chiude terzo con il giro veloce. Bene Perez quarto davanti a Norris e Leclerc. La Ferrari meno bene in gara rispetto alla qualifica.

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Mark Sutton / Motorsport Images

Ha fallito la 100esima pole per 7 millesimi e non ha lottato per il giro più veloce che vale un punto (l'ha colto Valtteri Bottas perché il tempo di Max Verstappen è stato cancellato all'ultimo giro per un largo alla curva 14), ma Lewis Hamilton non si è lasciato sfuggire il GP del Portogallo portando il suo vantaggio in campionato a 8 punti sull'olandese.

Hamilton ha dato l'ennesimo saggio delle sue capacità: ha vinto in pista dopo un duello con Verstappen che lo aveva infilato alla ripartenza dalla safety car al giro 6, ma poi si è ripreso la posizione e ha messo pressione su Valtteri Bottas, il poleman che ha resistito fino al giro 19 prima di iniziare il suo declino visto che poi ha subito anche l'attacco di Verstappen, scivolando al terzo posto. Un sensore di uno scarico è andato in crisi quando il nordico cercava di andare a riprendere Verstappen. Poi il problema è rientrato e Bottas è stato richiamato ai box al giro 64 per effettuare il giro più veloce in 1'19"865 con le gomme soft che vale il punto addizionale.

Sarebbe stato battuto di 16 millesimi da Verstappen che ci ha provato all'ultimo giro, ma l'olandese è andato largo alla curva 14 e si è visto cancellare la prestazione. Questo è il dato che testimonia quanto sia combattuta la lotta per il mondiale, dove anche un dettaglio puà fare la differenza nel risultato finale.

Lewis regala alla Mercedes la seconda vittoria stagionale, dando la sensazione che la W12 sia molto migliorata, beneficiando del maggiore caldo che ha caratterizzato per la gara (c'erano 40 gradi di asfalto). Hamilton con le hard volava tenendo a debita distanza la Red Bull che è parsa meno performante di quanto si era vista a Imola. La Stella ha avuto il coraggio di sfruttare di più la power unit e la scalta, probabilmente, è stata vincente.

Stiamo vivendo un campionato straordinario, ricco di colpi di scena e di sorpassi vissuti in pista e non frutto delle strategie. La F1 ha raggiunto un grado di maturità tale con questo regolamento che spiace vedere cambiare le monoposto l'anno prossimo e ci chiediamo se sia davvero necessaria la Sprint qualifying quando si hanno gare tiratissime come quella in Algarve.

Hamilton ha rivelato una volta di più la sua indole da fuoriclasse, perché ha raddrizzato una corsa che ad un certo punto lo ha visto addirittura terzo: l'inglese è un campione che non si fa condizionare degli eventi, ma sa costruire le situazioni a lui favorevoli. Al punto che avrebbe voluto mettersi in lizza anche per il giro veloce con un pit stop che la squadra precauzionalmente non gli ha concesso.

La F1 lascia il Portogallo dopo un GP appassionante e spettacolare e si trasferisce in Spagna dove domenica prossima si disputerà un altro appuntamento di questa saga iridata. Non c'è tempo per festeggiare il successo che si torna in pista e la Red Bull è un avversario ostico, come è ostico Max Verstappen. L'olandese non aveva la macchina più veloce, ma ha limitato i danni. Ha la tendenza ad abusare delle regole: ci ha rimesso la pole e il giro veloce per aver superato i track limit. Sbavature che gli stanno costando qualcosa, ma in gara è un mastino che sa fiutare ogni minima occasione: ha beffato Hamilton alla ripartenza dalla safety car alla curva 5, ma non è bastato.

Valtteri Bottas per l'ennesima volta non ha vinto partendo dalla pole: avrebbe dovuto tenere a distanza Max, ma un piccolo problema al motore gli è costato cinque secondi quando stava tentando di andare a riprendere la RB16B.

Positivo Sergio Perez: il messicano chiude quarto dopo essere stato usato dalla Red Bull nel tentativo di ostacolare Hamilton prima del pit stop. Sergio ha resistito con un treno di medie fino al giro 51 per poi passare alle soft per strappare a Hamilton il giro più veloce. In realtà si è scatenata una battaglia per il punto che ha coinvolto anche Bottas e Verstappen.

Perez è utile alla causa della Red Bull, anche se non è ancora in grado di incidere sui risultati.

Dietro ai quattro top si rivede Lando Norris con la McLaren: l'inglese ha colto un quinto posto davanti alla Ferrari di Charles Leclerc. La squadra di Woking si riprende alla domenica (quando si assegnano i punti) il ruolo di terza forza strappandolo alla squadra del Cavallino. Lando mantiene un passo forsennato senza mai commettere un errore. Non c'è bisogno di aggiungere altro.

Ci ai spettava di più dalla Ferrari, specie con Carlos Sainz che era scatatto quarto. Lo spagnolo ha subito un sorpasso alla ripartenza dalla safety car e poi per non tamponare Perez alla curva 2 è stato infilato anche da Ocon.

La SF21 è andata in crisi con le gomme medie a causa del graining, tanto che Sainz un po' alla volta è scivolato 11esimo, fuori dalla zona dei punti. E' andata meglio con Charles Leclerc che da ottavo è risalito sesto, sfruttando meglio le gomme hard.

La squadra del Cavallino ha subito una battuta d'arresto, patendo più del dovuto il vento che ha reso difficili le condizioni non solo sul rettilineo, ma era evidente che le medie non funzionavano sulla Rossa eppure al pit sono state montate a Sainz che avrebbe potuto beneficiare delle bianche come Leclerc, ma ha pagato un velleitario undercut con Norris. E siccome c'era una evidente differenza di prestazioni è scattato il primo ordine di squadra di cui ha beneficiato Charles.

In crescita l'Alpine con Esteban Ocon setttimo davanti al compagno di squadra Fernando Alonso: la squadra di Enstone, risolti i problemi di galleria, sta iniziando una rincorsa che la può riportare nel gruppo di centro.

Daniel Ricciardo coglie un nono posto: l'ha arpionato a fine gara, ma da un pilota come l'australiano si aspetta molto di più. Il suo adattamento alla MCL35M è più lungo del previsto. l'AlphaTauri porta a casa un punticino con Pierre Gasly: la squadra di Faenza non raccoglie quello che promette.

Antonio Giovinazzi è 12esimo con l'Alfa Romeo: l'italiano ha patito il tamponamento da parte di Kimi Raikkonen al primo giro. Iceman ha sfasciato il muso della C41 nel risucchio della scia, commettendo un errore degno di un novellino.

Male le due Aston Martin con Sebastain Vetetl per la prima volta davanti a Lance Stroll.

Cla Pilota Telaio Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 United Kingdom Lewis Hamilton Mercedes 66 1:34'31.421       25
2 Netherlands Max Verstappen Red Bull 66 1:35'00.569 29.148 29.148   18
3 Finland Valtteri Bottas Mercedes 66 1:35'04.951 33.530 4.382   16
4 Mexico Sergio Perez Red Bull 66 1:35'11.156 39.735 6.205   12
5 United Kingdom Lando Norris McLaren 66 1:35'22.790 51.369 11.634   10
6 Monaco Charles Leclerc Ferrari 66 1:35'27.202 55.781 4.412   8
7 France Esteban Ocon Alpine 66 1:35'35.170 1'03.749 7.968   6
8 Spain Fernando Alonso Alpine 66 1:35'36.229 1'04.808 1.059   4
9 Australia Daniel Ricciardo McLaren 66 1:35'46.790 1'15.369 10.561   2
10 France Pierre Gasly AlphaTauri 66 1:35'47.884 1'16.463 1.094   1
11 Spain Carlos Sainz Jr. Ferrari 66 1:35'50.376 1'18.955 2.492    
12 Italy Antonio Giovinazzi Alfa Romeo 65 1 lap        
13 Germany Sebastian Vettel Aston Martin 65 1 lap        
14 Canada Lance Stroll Aston Martin 65 1 lap        
15 Japan Yuki Tsunoda AlphaTauri 65 1 lap        
16 United Kingdom George Russell Williams 65 1 lap        
17 Germany Mick Schumacher Haas 64 2 laps        
18 Canada Nicholas Latifi Williams 64 2 laps        
19 Russian Federation Nikita Mazepin Haas 64 2 laps        
  Finland Kimi Raikkonen Alfa Romeo 1          

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