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F1 | GP Monaco: quante insidie con le vetture a effetto suolo!

La carreggiata stretta delle strade del Principato e le misure esagerate della attuali F1 renderanno l'appuntamento di Monte Carlo pieno di insidie: le vetture a effetto suolo utilizzano assetti molto rigidi e sui cordoli possono risentirne collo e schiena dei piloti. Le ruote da 18 pollici limitano la visibilità e in curve come il tornante sarà necessario avere sospensioni rinforzate e angoli di sterzo maggiorati. Scopriamo quali sono le tipicità di Monaco che rendono unico questo weekend.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

C’è un po' di apprensione in vista del weekend di Monaco. La combinazione della careggiata molto ridotta del tracciato nel Principato e la larghezza dell’ultima generazione di monoposto di Formula 1 non è detto che si sposeranno al meglio.

In più ci sono degli interrogativi legati alla visibilità, che sulle vetture 2022 è ridotta rispetto alle precedenti a causa delle maggiori dimensioni delle ruote da 18 pollici. Ultimo, ma non per i piloti, la gestione dei cordoli con delle macchine rigidissime, tema già emerso a Miami.

Tanti punti interrogativi che troveranno una prima risposta al termine delle prove libere di venerdì, ma i piloti si sono già espressi in merito manifestando diversi dubbi.

Ecco l'ambientazione del GP di Monaco: la pista del Principato proporrà difficoltà insolite per i piloti

Ecco l'ambientazione del GP di Monaco: la pista del Principato proporrà difficoltà insolite per i piloti

Photo by: Alastair Staley / Motorsport Images

“Sarà una sfida – ha commentato Carlos Sainz – in merito ai cordoli abbiamo avuto un assaggio di quanto sia duro per un pilota già ad Imola e a Miami, con questa filosofia di monoposto è chiaro che il prezzo da pagare sono le sollecitazioni alla schiena. Credo sia necessario aprire un confronto, i regolamenti sono ottimi sotto molti aspetti, ma c’è un problema in merito alle ripercussioni che tutti i piloti subiscono a collo e schiena. Forse c’è chi pensa che questo sia il prezzo da pagare per un pilota che corre in Formula 1, ma è giusto far presente il problema. Monaco sarà dura, e non solo Monaco”.

Sul fronte visibilità i piloti sono concordi nel sottolineare che la situazione è peggiorata rispetto allo scorso anno, ma tutti confermano che la capacità di adattamento alla fine sopperirà alla situazione.

“Vedere l’apice della curva è più difficile – ha spiegato Magnussen – ma non sarà un problema enorme, e alla fine siamo tutti sulla stessa barca”.

“Mi aspetto delle difficoltà che in parte abbiamo già affrontato a Jeddah – ha spiegato Albon – non è facile, ho faticato un po' con la vista, ma gara dopo gara ci si abitua. Poi credo che saremo più lenti rispetto alle edizioni precedenti a causa della filosofia di queste monoposto”.

Kevin Magnussen, Haas VF-22, teme la minore visibilità a Monaco per le ruote da 18 pollici

Kevin Magnussen, Haas VF-22, teme la minore visibilità a Monaco per le ruote da 18 pollici

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Ci sarà ovviamente da trovare il miglior compromesso, ma quest’anno si aggiunge l’altezza da terra. Sui tracciati cittadini, e a Monaco in particolare, il feeling del pilota con macchina e pista è cruciale per ottenere una buona performance, e se i passaggi sui cordoli dovessero risultare per qualcuno particolarmente indigesti, gli ingegneri valuteranno la possibilità di alzare un pò la monoposto. La conseguente perdita di carico aerodinamico potrebbe essere compensata dal feeling del pilota, uno scenario esclusivo di Monaco.

George Russell, Mercedes W13: a Monaco sarà necessario alzare l'altezza minima perdendo carico

George Russell, Mercedes W13: a Monaco sarà necessario alzare l'altezza minima perdendo carico

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Anche per le squadre c’è qualche apprensione in più. A Barcellona tutte le squadre (ad eccezione della Haas) hanno portato in pista degli aggiornamenti tecnici, in alcuni casi particolarmente corposi.

A Monte Carlo sarà importante avere una buona dotazione di ricambi

A Monte Carlo sarà importante avere una buona dotazione di ricambi

Photo by: Uncredited

Il problema per i team è assicurarsi di avere un’adeguata riserva di pezzi di ricambio, perché in caso di uscita di pista, anche la più banale, a Monaco presenta solitamente un prezzo molto alto da pagare in termini di danni.

“Siamo ancora indietro su questo fronte – ha confermato il CTO della Aston Martin, Andrew Green – è in corso un’ulteriore sfida per la squadra. La mole di pezzi nuovi che abbiamo portato a Barcellona ha richiesto un grande sforzo, e speriamo di non dover pagare un prezzo. Cercheremo di approcciare il weekend con prudenza, ma a Monaco non si può chiedere ad un pilota di azzerare i rischi, è impossibile. La buona notizia per noi è che con gli aggiornamenti portati in Spagna abbiamo ampliato la finestra di setup possibili, ed in vista di Monte Carlo questa è un’ottima cosa”.

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