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Hamilton si rilancia a Monza e la Ferrari sprofonda!

Lewis riduce a 22 punti il distacco da Rosberg autore di due errori. Alonso costretto al ritiro

Lewis Hamilton non si arrende: l'inglese vince il Gp d'Italia centrando il secondo successo a Monza che è anche il sesto stagionale e il 28esimo in carriera. Lewis guadagna sette punti su Nico Rosberg, che si deve accontentare del secondo posto dopo essere stato al comando della gara, ma ha pagato due gravi errori arrivando lungo alla staccata della Prima Variante. Due sbagli che faranno molto discutere...

L'inglese firma il quarto hat-trick (vittoria, pole e giro veloce) in Formula 1 e rimedia alla brutta partenza dal palo per un problema alla procedura di partenza che lo ha visto scivolare al quarto posto al primo giro. Hamilton questa volta non si è innervosito e ha sfidato il leader del mondiale a suon di giri veloci. Gli è arrivato alle spalle prima del pit stop, ma non è stato particolarmente rapido nel giro di rientro, tanto da vedersi nuovamente sfilare da Nico che si era fermato una tornata in anticipo.

Hamilton in pochi giri si è riportato alle spalle di Rosberg, costringendo il tedesco a forzare la staccata della Prima Variante nel corso del 29esimo giro: Nico non ha nemmeno provato a inserire la sua W05 Hybrid e ha preferito tagliare la chicane, venendo infilato da Lewis e dando l'addio alle sue possibilità di vittoria.

Ha stupito diversi osservatori l'atteggiamento di Nico Rosberg dopo la gara visto che era poco "deluso" della sconfitta, come se Nico avesse accettato di "risarcire" Hamilton per quanto accaduto a Spa e chiudere definitivamente la questione. Se così fosse, il tedesco avrebbe scelto un modo molto plateale per rendere pubblica la rinuncia a cui sarebbe stato indotto dai vertici della squadra, Toto Wolff e Niki Lauda.

Le Mercedes colgono l'ottava doppietta stagionale e confermano anche nel "tempio della velocità" la sorprendente superiorità delle frecce d'argento che hanno rifilato 25 secondi a Felipe Massa che conquista il suo primo podio stagionale al volante della Williams FW36. Il brasiliano si è preso il meritato applauso dallo straripante pubblico che ha invaso il rettilineo d'arrivo per andare sotto al podio e gli ha tributato un caldo applauso.

Dietro al brasiliano si è arrampicato Valtteri Bottas: il finlandese, tappato dalla pessima partenza di Lewis Hamilton, è finito nel gruppone e ha chiuso la prima tornata solo in undicesima posizione. Il nordico ha entusiasmato con sorpassi puliti (spesso all'esterno della Prima Variante sfruttando la maggiore velocità della FW36) e si è riportato ai piedi del podio.

La Williams, però, non ha saputo sfidare la stella a tre punte, ma è riuscita a scavalcare la Ferrari al terzo posto nel mondiale Costruttori con un sorpasso che alimenta la speranza del team di Grove di mantenere la posizione a podio.

Due Mercedes, poi due Williams e, quindi, due Red Bull Racing. Sebastian Vettel ha dovuto chinare il capo ancora una volta davanti a Daniel Ricciardo e anche a Monza, su una pista a basso carico aerodinamico che non sembrava adattarsi all'australiano, ha trafitto il quattro volte campione del mondo costringendolo al sesto posto. E' vero che Sebastian aveva anticipato l'unico pit stop, ed è vero che Ricciardo lo ha ritardato, per cui il "canguro" poteva disporre di coperture Pirelli Hard più fresche nel momento decisivo della corsa. Curioso notare il fatto che Ricciardo, in scia del compagno di squadra, abbia ottenuto la più alta velocità massima di 362 km/h con il motore Renault che non è certo il più potente del lotto...

Daniel Ricciardo è chiaramente la prima guida del team di Milton Keynes e ci si chiede se il tedesco sia disposto ad accettare un ruolo da gregario nel team dei "bibitari" o se deciderà di cambiare aria...

E la Ferrari? Inesistente. Ha illuso nelle prove libere e ha deluso in qualifica e in gara, peggiorando l'andamento del weekend. Fernando Alonso si è dovuto fermare alla Prima Variante per un problema all'Ers: è il primo ritiro dello spagnolo quest'anno. Si tratta di un fatto epocale perchè l'iberico non accusava un guasto meccanico da 86 Gp. La squadra del Cavallino è rappresentata dal nono posto di Kimi Raikkonen che ha guadagnato una piazza in virtù della (giusta) penalizzazione inflitta a Kevin Magnussen per la rude manovra alla Prima Variante con Valtteri Bottas dopo metà corsa.

La F14 T non aveva il passo per sfidare i top team ed è stata trafitta anche dalla McLaren e dalla Force India, risultando addirittura la sesta forza a Monza. E a mettere il sale sulla ferita ci ha pensato Sergio Marchionne che da Cernobbio ha replicato alle parole di Montezemolo che ieri ha lodato i conti economici da record dell'annata del Cavallino. Il capo della FCA ha sbottato che "il cuore della Ferrari è quello di vincere in Formula 1. Da anni vedere la Ferrari in queste condizioni, in quelle posizioni lì, senza vincere niente dal 2008 mi intristisce, avendo i migliori piloti al mondo, dei box che hanno qualità eccezionale e degli ingegneri che sono veramente bravi". Insomma un messaggio tutt'altro che distensivo che metterà ancora più pressione sulla squadra che sta navigando in acque molto agitate...

La McLaren muove dei punti, ma è sempre l'ultima squadra motorizzata Mercedes: Jenson Button è ottavo, mentre il danese è stato retrocesso al decimo posto con i 5 secondi di penalizzazione. La MP4-29 ha dovuto cedere il passo anche alla Force India di Sergio Perez: il messicano si è difeso e ha meritato il settimo posto (spettacolare il duello rusticano con l'ex compagno Button) con una monoposto che non sarà più sviluppata per riservare le risorse del team alla vettura del prossimo anno.

Danill Kvyat è arrivato al margine dei punti con la Toro Rosso: il russo è stato autore di un lungo da brivido alla Prima Variante ed è stato bravissimp ad evitare lo "strike" della Ferrari di Raikkonen. Anche Monza, di solito gara in cui si formano dei trenini di monoposto, ha offerto lo spettacolo che la F.1 sta assicurando da qualche Gp a questa parte con tanti sorpassi ed emozioni. Ma il 20 per cento di pubblico in meno deve fare riflettere...

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