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F1, GP del Canada: solo l'undercut al pit stop avrebbe dato la vittoria a Hamilton

Mercedes ha pensato che le Hard potessero metterci troppo tempo ad andare in temperatura, ma i fatti hanno smentito gli strateghi del team tedesco. L'overcut non ha pagato e la SF90 in pista non era superabile.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Immaginiamo un Gran Premio del Canada senza il famigerato episodio del giro 48, un Gran Premio disputato senza interventi del Collegio dei Commissari sportivi. La comunicazione arrivata quando Hamilton e Vettel hanno iniziato il giro numero 58 (12 dalla bandiera a scacchi) ha congelato di fatto l’ordine d’arrivo, chiudendo i giochi per la vittoria. Dopo aver smaltito la sbornia di polemiche iniziate prima ancora del podio canadese, abbiamo ipotizzato una gara lineare e senza provvedimenti disciplinari, e la prima domanda è stata in merito alle possibilità di vittoria che avrebbe avuto Hamilton senza il benefit dei famigerati cinque secondi.

La risposta è… zero, come d’altronde ha confermato lo stesso Hamilton. Lewis, pur essendo potenzialmente più veloce sul giro (valutazione fatta anche da Vettel), non ha mai avuto la possibilità di provare un attacco alla Ferrari. Il tutto nonostante abbia percorso praticamente metà gara in zona DRS, aiuto che gli ha consentito di avvicinare Seb ma senza mai consentirgli di arrivare alla distanza necessaria per provare l’affondo. La velocità della SF90 sui rettilinei di Montreal ha fatto la differenza, ed in più ogni volta che Lewis ha provato a restare nella scia della rossa per più di due giri, ha dovuto successivamente rallentare a causa del surriscaldamento dell’impianto frenante e delle gomme anteriori.

Curiosamente in Mercedes non hanno creduto nella possibilità di tentare l’undercut su Vettel, battezzando la gomma hard (prevista al pit-stop) troppo lenta da mandare in temperatura. Una scelta rivelatasi errata, perché proprio la Ferrari (con Seb) ha confermato il contrario. La Mercedes ha volutamente atteso la sosta di Vettel (giro 26) decidendo di proseguire, anche per verificare se a pista libera Hamilton avrebbe avuto il ritmo per provare l’overcut sulla Ferrari. Ma le gomme di Lewis erano ormai finite, e dopo due giri anche la Mercedes (che nel frattempo aveva perso circa tre secondi su Vettel) ha richiamato Hamilton ai box. Tre secondi che avrebbero potuto dare la vittoria alla Lewis sul campo, qualora avesse anticipato Seb con il pit-stop.

Dopo il cambio gomme della Mercedes numero 44, nel box campione del Mondo sapevano che per vincere la gara le uniche possibilità erano legate ad un eventuale errore di Vettel o un problema tecnico sulla Ferrari numero 5, visto che tra Lewis e Seb non c’era differenza di mescola di pneumatici. Una variabile importante, grazie alla quale Bottas e riuscito a superare le Renault (dopo una prima fase di gara passata tutta nella scia di Hulkenberg che è riuscito a completare ben 18 giri con le soft) altrimenti anche per il finlandese le possibilità di rimonta sarebbero state praticamente nulle.

Leclerc vincente in caso (mancato) di Safety Car

Ha incuriosito anche la strategia che la Ferrari ha scelto per Leclerc. Il monegasco prima della sosta di Hamilton si trovata a due secondi dalla Mercedes (giro 28) ma dopo il pit-stop di Lewis, Charles è rimasto in pista altri cinque giri, tornando poi in pista a ben undici secondi da Hamilton. Una scelta che è sembrata strana, ma il motivo dell’allungamento dello stint di Leclerc c’erano tutti.

Charles si trovava infatti fuori dalla finestra che gli avrebbe consentito di cambiare le gomme e tornare in pista davanti a Bottas, e solo dopo il pit-stop del finlandese (giro 31) Leclerc è rientrato ai box per sostituire gli pneumatici. Inoltre con i cinque giri percorsi in più, il monegasco avrebbe avuto la gara in pugno qualora in quel frangente fosse entrata in pista una safety-car, che gli avrebbe consentito il cambio gomme perdendo solo il sessanta per cento del tempo solito.

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