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Hembery: "Avevamo consigliato le due soste!"

Il direttore di Pirelli Motorsport giustifica le dure a caldo di Vettel. Chiederà di mettere un limite sull'uso delle gomme

Sebastian Vettel, Ferrari con un pneumatico Pirelli logoro

Sebastian Vettel, Ferrari con un pneumatico Pirelli logoro

XPB Images

Sebastian Vettel, Ferrari con un pneumatico Pirelli logoro
La gomma Pirelli di Sebastian Vettel, Ferrari, viene portata via per essere investigata
La gomma Pirelli di Sebastian Vettel, Ferrari, viene portata via per essere investigata
Sebastian Vettel, Ferrari SF15-T

Paul Hembery, in televisione nelle dichiarazioni a caldo, è stato piuttosto categorico su cosa sarebbe successo alla gomma posteriore destra di Sebastian Vettel alla conclusione del Gp del Belgio, quando il tedesco stava conquistando un insperato terzo posto con la Ferrari SF15-T certo non a suo agio sulla pista di Spa Francorchamps. Poi il manager inglese con OmniCorse.it è stato più misurato, preferendo analizzare i dati prima di esprimere dei giudizi definitivi...

“Il problema capitato a Vettel è stato legato all’usura, ed è diverso da quello di Nico. Venerdì c’è stato un taglio causato dall’esterno, mentre in gara le gomme erano finite. Ovviamente è ancora troppo presto per dirlo con certezza, non ho ancora visto i dati. Ma l’immagine tv ci suggerisce che ci sia stato un problema di usura".

Dopo le dichiarazioni in diretta abbiamo parlato con Paul nel motor-home della Pirelli. Le altre tre gomme del treno Medium di Sebastian Vettel in che condizioni erano?
“Non le abbiamo ancora viste”.

C’era la voce nel paddock che fossero ancora al 50% e per quello avessero ancora una buona prestazione sul giro…
“Non lo so, ci prendiamo un paio di giorni per fare tutte le analisi del caso e valutare cosa è successo”.

La Ferrari dice che la sua strategia era stata decisa già al mattino?
“Ogni squadra elabora la sua strategia in funzione dei dati di cui dispone. Noi non abbiamo la visione di tutte le carte che i team hanno in mano, per un motivo ovvio di riservatezza”.

L’ingegnere Pirelli che è destinato al box di un team può sapere quale tattica sarà adottata dalla squadra che segue?
“Dipende dalle squadre. Con alcuni team abbiamo tutte le informazioni, con altri no”.

Secondo i vostri calcoli, Sebastian Vettel è andato oltre il limite di durata della gomma Media? Avete lanciato un allarme alla Ferrari prima dello scoppio della gomma?
“Sinceramente non voglio entrare nel dettaglio di questo caso, ma in generale abbiamo sempre parlato di una gara con due o tre soste. Questo è stato il nostro “consiglio” prima della gara e durante la corsa. Poi certamente avevamo un dato di usura che era il frutto di una media derivata da vetture diverse, piloti diversi e condizioni ambientali variabili. In passato abbiamo provato a introdurre dei vincoli sull’uso di una gomma. Ne avevamo parlato tre anni fa, quando la strategia di gara poteva essere determinante nel weekend, ma non se n’è fatto nulla perché la limitazione dei giri avrebbe penalizzato la squadra che meglio avesse lavorato sul telaio per sfruttare il pieno potenziale degli pneumatici. Forse dovremmo tornare a proporre questa soluzione che potrebbe essere efficace…”.

E di che si trattava?
"La proposta prevedeva un chilometraggio massimo equivalente al 50% della durata del Gp per la gomma Prime e del 30% per la Option. Tali condizioni, se applicate oggi a Spa, avrebbero fissato a 22 il numero massimo di giri percorribili con le gomme a mescola Medium".

La Ferrari inventando una strategia insolita è arrivata a un soffio da un grande risultato…
“Certo, questo dobbiamo riconoscerglielo, perché se Vettel avesse tagliato il traguardo saremmo stati qui a discutere della grandissima idea del Cavallino. È facile, però, essere bravi dopo…”.

Sebastian a caldo ha avuto parole dure contro la Pirelli dopo il ritiro…
“Non ho niente contro Sebastian. Posso capire lo stato emotivo di un pilota dopo quello che è successo”.

L’aspetto curioso è che nei Gp precedenti siete stati accusati di aver fatto scelte troppo conservative nelle mescole degli pneumatici…
“La nostra vita non è mai così facile. La Formula 1 ci ha chiesto gomme con un certo degrado termico per avere gare con due o tre soste ai box e naturalmente ci sono dei limiti in queste scelte”.

È vero che una gomma media poteva durare 40 giri?
“Sì, ma si tratta di un valore generale. Certo cambia da una vettura all’altra e da una pista all’altra, per cui non sto parlando di Spa…”.

Ma c’è qualcuno che ha commesso un’imprudenza nella catena decisionale?
“Le squadre decidono in funzione dei dati di cui dispongono. In questo caso c’è qualcosa che non ha funzionato fra noi e loro. È facile dirlo adesso, ma abbiamo sempre avuto un’ottima collaborazione con la Ferrari per cui ci siederemo a un tavolo per trovare le soluzioni migliori”.

Lo scoppio della gomma di Vettel si somma a quello del venerdì di Rosberg. Due episodi nel weekend possono avere dei riflessi nel rinnovo della fornitura per il 2017?
“No, per quanto ci riguarda, ma viviamo in un mondo molto difficile e molto competitivo come quello del Motorsport e bisogna sempre essere attenti a quello che succede. Seguiamo dieci telai diversi di monoposto che sono in continua evoluzione. E cambiano anche le piste: mi dicono che è la prima volta in venti anni che non c’è mai stata la pioggia a Spa”.

Quando avete lanciato l’allarme che era meglio orientarsi sulle due soste?
“Mah, per noi è sempre stato così. Del resto basta guardare cosa hanno fatto tutti gli altri. Anzi c’è chi ha provato a fare stint corti con tre pit stop cercando il risultato. Fa parte del gioco”.

Il tecnico Pirelli ha avuto un segnale di allarme sulla gomma della Ferrari?
“Dobbiamo analizzare i dati, perché non disponiamo delle informazioni in tempo reale…”.

Hai già parlato con Arrivabene?
“No, prima è giusto raccogliere le informazioni dei nostri tecnici…”.

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