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Mercedes contraria a cambiare le regole in corsa

Domenica si discuteranno le proposte fra le squadra, Eccleston e Todt. La Ferrari avrà un ruolo chiave

Le posizioni sono molto chiare: da una parte c'è Bernie Ecclestone che vuole cambiare l'attuale Formula 1. Mister E è convinto che la Formula Noia possa creare un grave danno al Circus: il crollo degli ascolti televisivi potrebbe avere una pesante ricaduta sui proventi che in futturo andranno alle squadre, visto che anche gli organizzatori dei Gp cominciano a storcere il naso di fronte allo spettacolo che viene offerto. RED BULL CON ECCLESTONE La Red Bull Racing si è subito allineata all'orientamento di Mister E ed è in un aperto contenzioso contro la FIA per la questione dei flussometri che verrà discussa in appello il 14 aprile a Parigi. Sebastian Vettel, sempre allineato nel sostenere le nuove regole, in Malesia se n'è uscito con commenti poco piacevoli sul suono dei motori (secondo la Sport Bild, Jean Todt avrebbe scritto una lettera di richiamo al quattro volte campione del mondo: e meno male che il pezzo di anticipazione di OmniCorse.it era una bufala per molti saccenti!). MERCEDES DIFENDE LE REGOLE ATTUALI La Mercedes, invece, si trova dalla parte opposta. La Stella a tre punte sta dominando la nuova era della Formula 1 con una power unit che sembra imbattibile (sette unità PU106A nei primi dieci a Sepang) e difende la sua posizione di vertice. Lewis Hamilton è stato chiaro: "Montezemolo mica si annoiava quando abbiamo assisitito al dominio di Michael Schumacher dal 2000 al 2004?". Toto Wolff segue, quindi, la linea del rinnovamento della FIA sostenendo che non si può penalizzare un costruttore per aver lavorato meglio degli altri. Naturalmente sulla linea di Brackley si mettono in scia anche i team clienti (Mercedes, Force India e Williams), per cui è difficile pensare che ci possa essere una rivoluzione, ma almeno dei ritocchi utili a dare un po' di spettacolo. Aggiungiamo che i vertici della Casa di Stoccarda si dicono molto imbarazzati di dover intrattenere dei rapporti con un indagato per corruzione in Germania come Mister E, quasi invocando una successione di Bernie... LA FERRARI COL PALLINO IN MANO E la Ferrari? In questo momento ha il "pallino in mano": Luca di Montezemolo, che ieri l'altro ha incontrato Bernie Ecclestone a Londra, potrebbe diventare l'ago della bilancia nel cercare una saldatura che non spacchi la Formula 1. A Maranello non hanno mai visto di buon occhio la regola dei consumi istantanei (100 kg/h di carburante oltre i 10.500 giri): in tempi non sospetti gli uomini del Cavallino venivano accusati di voler far saltare la norma perché lo 059/3 era troppo assetato. I dati della Malesia, invece, hanno confutato queste teorie, per cui sarà interessante scoprire quale sarà la linea di Montezemolo per superare i Gp affrontati dai piloti come dei taxisti. MEETING DOMENICA CON TODT Nella proposta che verrà discussa domenica alla presenza di Jean Todt, Bernie Ecclestone e le squadre si potrebbe chiedere di togliere il vincolo dei consumi istantanei (ma resterà il limite dei 100 kg per disputare la gara), riducendo magari la distanza del Gp del 10% (270 km) per avere gare con più sorpassi. SALTA IL FREEZING DEI MOTORI? Trovare la quadra non sarà facile perché questi cambiamenti spingeranno i motoristi a cercare un maggiore regime di rotazione (oggi i V6 Turbo girano a circa 12.500 giri) compromettendo l'affidabilità che deve garantire l'uso di soli cinque motori per pilota nel corso della stagione. La novità, quindi, porterebbe a rompere il freezing dei motori facilitando la rincorsa di Renault e Ferrari a scapito di Mercedes che sta dominando. IL RUMORE NON E' IL PROBLEMA Ci vorrà molta razionalità per trovare una quadra che non produca più danni che benefici (ma queste regole sono state discusse per mesi: i signori team principal avevano il prosciutto dvanti agli occhi per non cedere a cosa si stava andando incontro?), ma qualcosa bisognerà pur fare per non vedere crollare l'interesse per la Formula 1. Il rumore è il problema più marginale, ma è stato posto come un simbolo del declino del Circus. Non inseguiamo il facile populismo: il suono rappresenta qualcosa di nuovo al quale dovremo abituarci, ma è lì il problema della Formula 1.

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