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GP Azerbaijan: Verstappen a muro, sbaglia Hamilton, vince Perez!

Sergio Perez si aggiudica il GP dell'Azerbaijan dopo una gara al cardiopalma: esplode una gomma a Verstappen quando era in testa. La gara è stata sospesa con la bandiera rossa e alla ripartenza Hamilton, secondo, è finito lungo nella via di fuga. Con i due sfidanti per il mondiale a zero punti, si è imposto il messicano della Red Bull davanti al redivivo Vettel con l'Aston Martin e a Gasly con l'AlphaTauri. La Ferrari è solo quarta con Leclerc partito dalla pole.

Lewis Hamilton, Mercedes W12 alla ripartenza

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Si è afflosciata la gomma posteriore sinistra mentre stava andando a vincere la terza gara stagionale. E, invece, il GP dell'Azerbaijan non ha smentito la sua fama di gara imprevedibile fino alla bandiera a scacchi. Max Verstappen è finito contro il muro a destra nel lungo rettilineo d'arrivo al giro 46 quando all'improvviso si è trovato passeggero della sua Red Bull. Sceso incolume dal duro botto ha preso a calci la sua monoposto dopo averne constatato il danno.

Era arrabbiatissimo perché l'olandese stava per allungare nel mondiale su Lewis Hamilton e avrebbe portato a 18 punti il suo vantaggio e, invece, a causa del ritiro che scatenerà certo polemiche roventi, Max si trova con un margine di appena 1 punto, lo stesso che aveva quando è arrivato a Baku.

Eh sì, perché Lewis Hamilton è stato ingordo e nel mini GP di due giri, anzichè accontentarsi di un secondo posto dietro al vincitore Sergio Perez, ha tentato un furioso attacco alla Red Bull nella seconda partenza ed è finito nella via di fuga della prima curva dove è stato inghiottito dopo un errore clamoroso, non da sette volte campione del mondo. Lewis ha bloccato le ruote anteriori quando aveva già preso la testa, ma non è riuscito a svoltare, commettendo uno sbaglio degno di un debuttante.

E' finita con un zero a zero, ma il valzer dell'incredibile è iniziato quando la gomma hard di Verstappen ha ceduto all'improvviso dopo una vita di 33 giri (era stata montata al giro 18): è scattata immediata un'inchiesta della Pirelli per capire cosa possa essere successo. Perché ci sono state due gomme afflosciate che hanno aperto il caso.

C'era stato un preavviso con Lance Stroll: il canadese, partito 19esimo dopo il botto nelle qualifiche, era risalito fino al quarto posto con un treno di hard. Ovviamente non aveva ancora fatto il pit stop, quando sul lungo rettilineo gli è improvvisamente ceduta la gomma posteriore sinistra e si è schiantato ad alta velocità contro le protezioni, seminando detriti lungo il tracciato.

Il pilota è uscito indenne dal violento crash dopo 29 giri, ben al di sotto del limite consigliato dalla Pirelli. Cedimento o detrito? E' la stessa domanda che si fa Verstappen. A giudicare dal danno all'ala anteriore di Lewis Hamilton che ha dovuto sostituire in pit lane dopo la bandiera rossa, c'è da credere che la pista fosse piena di detriti.

La gara è stata fermata da Michael Masi al giro 48 dopo che in pista era stata mandata la Safety Car ed è ripartita dopo una lunga sosta per disputare gli ultimi due giri dopo una nuova partenza dalla griglia.

La gara azera così si è trasformata in una lotteria con un mini GP che ha premiato i comprimari. Sergio Perez festeggia il primo successo con la Red Bull, il secondo in carriera dopo quello nel GP di Sakhir. Il messicano non è arrivato in parco chiuso perché i tecnici gli hanno ordinato di spegnere la RB16B nel giro d'onore per un problema idraulico che ha rischiato di determinare un altro ritiro incredibile. E, per fortuna è andata bene. Non succederà niente se nel serbatoio si troverà la benzina sufficiente per fare la verifica.

Partito sesto dopo una qualifica non perfetta, Checo ha impiegato pochi giri per mettersi in coda alla Red Bull del capitano Verstappen, ed è stato perfetto nel contenere i ritorni di Lewis Hamilton con una Mercedes meno in forma del solito.

La Red Bull ha avuto la conferma di disporre della migliore monoposto del momento e Perez ha scoperto di poter essere utile alla causa visto che regala alla Red Bull 25 punti preziosissimi nella classifica del Costruttori che la squadra di Milton Keynes capeggia con 26 lunghezze di vantaggio sulla Mercedes. Non solo ma si è arrampicato al terzo posto del mondiale piloti con la prospettiva di restarci per meritarsi un rinnovo del contratto.

Fanstastica la seconda posizione di Sebastian Vettel che regala il primo podio all'Aston Martin: il tedesco ha superato l'avvio difficile di stagione e con un sagace uso delle gomme hard ha dato un saggio di cosa significa essere campione del mondo per quattro volte. Seb era scattato 11esimo e nemmeno lui avrebbe potuto scommettere per un posto d'onore.

Sul terzo gradino del podio c'è Pierre Gasly con l'AlphaTauri: il francese, ogni volta che si disputa una gara anomala, risponde presente a guadagna punti pesantissimi per la squadra di Faenza che nel carniere mette anche quelli conquistati da Yuki Tsunoda con il settimo posto.

La Ferrari è solo quarta con Charles Leclerc: la Rossa ha confermato di essere super nel giro secco e ancora acerba nel passo gara. Il monegasco, partito dalla pole, ha raccolto meno del previsto. Alla ripartenza dalla safety car e a quella del mini GP Charles si è fatto sorprendere prima da Gasly e poi da Vettel, ma già in precedenza si era visto che la Ferrari non aveva il passo.

L'ala molto scarica ha pagato in qualifica, ma non in gara: a Maranello avranno ancora da lavorare. Carlos Sainz ha chiuso ottavo dopo un dritto che lo aveva fatto precipitare al 14esimo posto. Alla fine la Ferrari guadagna 6 punti sulla McLaren nella sfida per il ruolo di terza forza ed è quello che alla fine conta.

La McLaren ha chiuso quinta con Lando Norris e nona con Daniel Ricciardo nel giorno del lutto di Mansour Ojjeh. L'Alfa Romeo torna a punti con Kimi Raikkonen (seguito da Antonio Giovinazzi).

Fra i protagonisti di giornata non si può dimenticare Fernando Alonso sesto con l'Alpine: lo spagnolo si esalta nelle situazione difficili, dimostrando che la classe non è acqua. Anche alla soglia dei 40 anni...

Male malissimo Valtteri Bottas: il finlandese è diventato l'ombra di se stesso. Il 12esimo posto non è degno di una Mercedes, ma il nordico sta vivendo un momento durissimo perché Wolff lo tratta come un elemento estraneo alla squadra.

Cla Pilota Telaio Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 Mexico Sergio Perez Red Bull 51 -       25
2 Germany Sebastian Vettel Aston Martin 51 1.385 1.385 1.385   18
3 France Pierre Gasly AlphaTauri 51 2.762 2.762 1.377   15
4 Monaco Charles Leclerc Ferrari 51 3.828 3.828 1.066   12
5 United Kingdom Lando Norris McLaren 51 4.754 4.754 0.926   10
6 Spain Fernando Alonso Alpine 51 6.382 6.382 1.628   8
7 Japan Yuki Tsunoda AlphaTauri 51 6.624 6.624 0.242   6
8 Spain Carlos Sainz Jr. Ferrari 51 7.709 7.709 1.085   4
9 Australia Daniel Ricciardo McLaren 51 8.874 8.874 1.165   2
10 Finland Kimi Raikkonen Alfa Romeo 51 9.576 9.576 0.702   1
11 Italy Antonio Giovinazzi Alfa Romeo 51 10.254 10.254 0.678    
12 Finland Valtteri Bottas Mercedes 51 11.264 11.264 1.010    
13 Germany Mick Schumacher Haas 51 14.241 14.241 2.977    
14 Russian Federation Nikita Mazepin Haas 51 14.315 14.315 0.074    
15 United Kingdom Lewis Hamilton Mercedes 51 17.668 17.668 3.353    
16 Canada Nicholas Latifi Williams 51 42.379 42.379 24.711    
17 United Kingdom George Russell Williams 48          
  Netherlands Max Verstappen Red Bull 45          
  Canada Lance Stroll Aston Martin 29          
  France Esteban Ocon Alpine 3          

 

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