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Formula 1 GP d'Australia

F1 | GP Australia: il promotore ha violato le misure di sicurezza

Diversi spettatori del GP d'Australia hanno invaso la pista prima della fine del GP: i commissari hanno confermato la violazione del protocollo di sicurezza da parte dei promotori dell'evento.

I commissari circondano l'auto di Nico Hulkenberg, Haas VF-23, al termine della gara

Al termine del Gran Premio d'Australia i commissari di gara hanno avuto una buona dose di lavoro extra. Non solo piloti e team: a finire sotto la lente d'ingrandimento dei 5 delegati FIA sono stati anche gli organizzatori dell'evento stesso a causa della violazione dei protocolli di sicurezza FIA e delle misure di sicurezza imposte dalla Federazione stessa.

L'episodio che ha scatenato l'inchiesta dei commissari e il comunicato ufficiale con cui hanno giudicato i promoter in violazione delle misure di sicurezza è legato all'entrata di alcuni tifosi che hanno invaso la pista prima del termine dei 58 giri del gran premio.

I promotori dell'evento, ossia delegati dell'Australian Grand Prix Corporation, sono stati convocati formalmente dai commissari sportivi dopo la gara di oggi, con questa che passerà alla storia per le tre bandiere rosse esposte.

Una volta che Verstappen - vincitore della gara - ha tagliato il traguardo, la direzione gara ha esposto una quarta bandiera rossa perché "un folto gruppo di spettatori è riuscito a rompere le linee di sicurezza e ad accedere alla pista mentre la gara era ancora in corso", stando a quanto spiegato dalla FIA.

Nico Hulkenberg, Haas VF-23, parcheggia l'auto a fine gara

Nico Hulkenberg, Haas VF-23, parcheggia l'auto a fine gara

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Gli stessi tifosi sono riusciti a raggiungere la monoposto di Nico Hulkenberg, ferma dopo aver tagliato il traguardo in settima posizione. L'aspetto che più deve far riflettere è che la monoposto del tedesco avesse ancora le luci rosse lampeggianti. Questo stava a significare come la VF-23 fosse ben lontana dall'essere in modalità sicura, dunque non avrebbe dovuto essere toccata.

Il collegio dei commissari ha ritenuto che gli organizzatori dell'evento abbiano violato l'articolo 12.2.1.h del Codice Sportivo Internazionale della FIA e ha chiesto al promotore di presentare urgentemente alla FIA un piano formale per porre rimedio alla situazione, facendo in modo che quanto visto oggi non possa più accadere.

Non è tutto, perché gli stessi hanno aggiunto: "Le misure di sicurezza e i protocolli che dovevano essere in vigore per l'evento non sono stati applicati, con il risultato di un ambiente non sicuro per gli spettatori, i piloti e i commissari di gara".

L'accaduto sarà anche riportato al Consiglio Mondiale del Motorsport per un'ulteriore indagine al fine di determinare se non sia necessario adottare ulteriori misure o applicare sanzioni oltre a pretendere un piano di riparazione legato a quanto accaduto.

I promotori del Gran Premio d'Australia hanno ammesso di aver commesso errori che hanno portato a mancanze e a una situazione inaccettabile, che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose.

Una cosa simile era già successa nel giro di rientro ai box dell'edizione 2017. La FIA ha fatto sapere che esaminerà l'accaduto per capire cosa sia andato storto nelle procedure e lo farà assieme alla polizia regionale. I promotori dell'evento, invece, hanno chiesto tempo fino al 30 giugno 2023 per condurre l'indagine in questione, ma questo dovrà essere approvato dalla FIA.

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