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GP Abu Dhabi, Il momento chiave: la crisi dei motori Mercedes

La noiosa gara di Yas Marina è stata decisa ancora prima della corsa quando la Casa della Stella ha deciso di ridurre la potenza dei motori temendo un surriscaldamento dei sei cilindri Mercedes. Il ritiro di Sergio Perez a causa dell'unità nuova che ha ceduto sulla Racing Point dopo appena 10 giri ha acceso un ulteriore campanello d'allarme. Sta di fatto che il terzo post nel mondiale Costruttori è andato alla McLaren che avrà i motori di Brixworth nel 2021...

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

Il momento decisivo del GP di Abu Dhabi è stato prima dell’ultima gara quando la Mercedes ha deciso di ridurre sensibilmente la potenza delle proprio power unit. Max Verstappen ha potuto dominare la corsa di Yas Marina perché le due Mercedes W11 non hanno mai avuto il passo per sfidare la RB16 dell’olandese che ha regalato alla Honda la terza affermazione della stagione.

Ieri Christian Horner, team principal Red Bull, aveva messo l’accento sul fatto che Verstappen era riuscito a centrare la partenza al palo “…nonostante la potenza del motore Honda”, riservando ai giapponesi una frecciata che fa parte dello stile solito di Milton Keynes.

Ebbene, proprio il motore nipponico ha fatto la sua parte, dimostrando un’insperata superiorità su un tracciato che nell’era ibrida ha sempre e solo premiato le unità ibride Mercedes.

La Honda anticiperà al 2021 il motore previsto per il 2022, prima che il Costruttore del Sol Levante abbandoni ufficialmente la Formula 1 e magari proverà ad attaccare la supremazia della Stella. Ma resta anomalo il fatto che Valtteri Bottas e Lewis Hamilton si siano dovuti inchinare alla Red Bull dell’olandese senza poter mai lottare.

I millesimi che hanno separato le W11 in qualifica da Max sono diventati dei secondi in gara: non c’è stata partita, ma la paura è stata grande per i motoristi che temevano per l’affidabilità del motore termico.

Il ritiro di Sergio Perez al giro 10 è suonato come un campanello d’allarme: il messicano si è schierato in ultima fila per aver sostituito la power unit dopo le libere del venerdì con un’unità nuova che è costata la penalità al messicano.

In Racing Point speravano di poter difendere il terzo posto nel mondiale Costruttori potendo fare affidamento su una super rimonta di Checo che una settimana fa aveva vinto il suo primo GP a Sakhir da ultimo. La perdita di pressione nel sei cilindri di Sergio ha fatto capire che Mercedes stava rischiando grosso con i motori meno freschi montati sulle W11 e l’ordine del muretto ai piloti è stato quello di difendere le posizioni senza prendere rischi.

E il messaggio di allarme è stato recepito anche da Lance Stroll con l’altra Mercedes rosa: il canadese ha dovuto chinare il capo su Esteban Ocon nel finale, non avendo strumenti per difendersi e dovendosi accontentare di un misero decimo posto.

Non parliamo delle Williams disperse nel fondo del gruppo. Certo che qualche maligno, proprio maligno, non ha rinunciato a sottolineare un fatto: la crisi di motori Mercedes ha determinato la retrocessione al quarto posto del mondiale Costruttori della Racing Point, a favore della McLaren, la squadra che l’anno prossimo potrà contare proprio sulle power unit della Stella, diventando magari la squadra di riferimento fra i clienti…

Ma è solo fantapolitica…

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