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Intervista

Giovinazzi: "Alfa progetto nato bene, sarà il mio anno!"

L'unico pilota italiano del Circus inizia il terzo anno con il team di Hinwil: i test in Bahrain hanno dimostrato che la C41 è una macchina nata bene, per cui Antonio ha la grande occasione per rivelare il suo potenziale, per uscire dal ruolo della promessa e diventare un pilota che si merita la presenza nei GP per i risultati conseguiti. Sarà una stagione cruciale per il suo futuro: "Non voglio pensare a domani, devo fare bene oggi".

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Quaranta Gran Premi e due stagioni complete di Formula 1 hanno trasformato Antonio Giovinazzi da giovane affamato, smanioso di avere la sua opportunità, a professionista completo. A 27 anni il pilota dell’Alfa Romeo sa bene cosa serve per ritagliarsi uno spazio in Formula 1, ed è conscio che non bisogna mai dare nulla per scontato.

L’obiettivo principale della stagione 2021 di Giovinazzi è quello di diventare il punto di riferimento della squadra, confermando in pista e fuori di essere in grado di prendersi sulle spalle il team di Hinwil il giorno in cui Kimi Raikkonen deciderà di concludere la lunga carriera in Formula 1.

Sarà un passaggio cruciale per Giovinazzi, perché sa bene che la sua monoposto, opzionata dalla Ferrari per i suoi giovani, sarà presto destinata ad uno dei giovani della Driver Academy del Cavallino.

La missione di Antonio è diventare il pilota ‘senior’, e per farlo ha a disposizione la stagione 2021, iniziata nel modo giusto nei test in Bahrain, dove si è presentato in gran forma.

Antonio, l’impressione che si è avuta dall’esterno è che tu abbia iniziato il 2021 con grande determinazione...
“Sono contento del lavoro fatto nelle prove di Sakhir. Per quanto siano pur sempre dei test, credo che il primo approccio con la monoposto sia comunque importante, e al netto delle condizioni molto difficili con vento e sabbia, che hanno condizionato il lavoro soprattutto nel primo giorno, non ho mai avuto problemi particolari, anzi, anche in condizioni difficili la macchia si è confermata sincera e si guida con piacere. Direi che si tratta di un progetto nato bene, e possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro di preparazione alla stagione”.

La squadra ha lavorato fondamentalmente sull’avantreno. Hai sentito subito dei miglioramenti in quella zona della monoposto?
“Il nuovo regolamento e le nuove gomme hanno come obiettivo portare ad un calo di performance, ma devo dire che da parte mia ho riscontrato tanti progressi. L’anteriore della monoposto è più reattivo, soprattutto nei tratti a bassa velocità, e in generale la sensazione è positiva in ogni tipologia di curve. Ad oggi mi sembra un buon lavoro, ma è giusto attendere la prima qualifica della stagione per farsi un’idea precisa dei valori in campo”.

Passiamo alla power unit. Hai avvertito subito dei miglioramenti rispetto al motore 2020?
“Sì, la power unit è migliorata, è stata una sensazione immediata, e questo ci darà indubbiamente una mano per avvicinarci agli avversari che lo scorso anno ci hanno preceduto nel mondiale Costruttori”.

Nel 2020 avete chiuso la stagione in ottava posizione, con 8 punti, mentre la settima (AlphaTauri) di punti ne ha conquistati 107. Credi sia realistico pensare alla possibilità di agganciare le squadre di centro classifica?
“Dobbiamo crederci e provarci. Nei test sono emersi riscontri incoraggianti, ovviamente nessun team conosce i programmi di lavoro degli avversari diretti, ma sono contento di quanto abbiamo fatto, siamo andati bene in tutte le condizioni, e sono soddisfatto di quanto la squadra ha fatto. Ormai manca poco alla prima gara, vediamo cosa accadrà, non precludiamoci questa opportunità”.

È realistico ipotizzare che Kimi possa decidere di concludere la sua esperienza in Formula 1 al termine del 2021. Tra i tuoi obiettivi c’è anche quello di diventare la figura di riferimento della squadra?
“Aspettiamo a dire che Kimi si ferma… lui ci sorprende sempre! Per quanto mi riguarda è la terza stagione che affronto con questa squadra, ho esordito con questo team, conosco tutte le persone che lo compongono, e sarebbe bello raccogliere il testimone da un’icona importante come Kimi. Per me è indubbiamente un obiettivo”.

Lo scorso Mondiale ha confermato che farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, come hanno mostrato Gasly e Perez, vuol dire dare un senso ad un’intera stagione. Credi che quest’anno come squadra saprete porvi in questa condizione?
“Sai, alla fine per una squadra come la nostra è fondamentale farsi trovare pronta quando in una gara si verificano condizioni particolari. Ma per farlo serve comunque una buona monoposto, se ripensiamo alla gara di Pierre a Monza comunque andava forte, quando si è ritrovato in testa alla corsa ha tenuto dietro una McLaren, e se non hai ritmo comunque non ce la fai".

"Per cogliere un’opportunità devi avere una buona monoposto, ed è questo il nostro obiettivo. Avvicinarci alle squadre di centrocampo, e farci trovare il più possibile pronti a cogliere una chance”.

Ti abbiamo visto arrivare a Sakhir in grande forma. Sia le simulazioni di qualifica che i ‘long run’ ti hanno subito confermato veloce ed aggressivo, hai cambiato qualcosa nella tua preparazione?
“Alla vigilia del campionato 2020 mi ero concentrato molto sulla gestione della gara, un aspetto che non ho sottovalutato neanche quest’anno, ma in effetti ho dedicato del tempo anche alla qualifica".

"L’esperienza in Formula 1 è un valore molto importante, con due campionati alle spalle mi sento più preparato e pronto rispetto al passato, so cosa mi aspetta e ho cercato di lavorare sugli aspetti che ho capito essere cruciali”.

La Formula 1 va sempre molto veloce, e stiamo assistendo ad un corposo cambio generazionale. C’è sempre da lottare per mantenere un volante?
“Si, è sotto gli occhi di tutti. Sono cosciente che ogni stagione bisogna confermare sul campo di meritare un volante, ma siamo alla vigilia di un campionato impegnativo e non voglio pensare al passato o al futuro. Devo essere focalizzato sul presente, perché alla fine tutto passa attraverso ciò si ottiene in pista, sono i risultati a dare la garanzia in chiave futura. Meglio dirottare le energie sul presente e non pensare ad altro, e se tutto andrà come è nelle aspettative, il resto arriverà di conseguenza”.

Firmeresti un podio o una stagione conclusa con 50 punti in classifica?
“Bella domanda… eh eh... mah, scelgo i 50 punti perché dentro quel bottino ci starebbe bene anche un podio”.

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