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Intervista

Giovinazzi a cuore aperto: "Ora vi racconto la mia verità!"

Il pilota pugliese prima di iniziare l'avventura in FE con il team Dragon ha accettato una lunga chiacchierata con Motorsport.com per fare il punto della sua carriera: i tre anni di Alfa Romeo, la fiducia accordata dalla Ferrari che è una sorta di "mamma" e l'approdo nella serie elettrica in attesa di provare un rientro in F1. Antonio spende belle parole per Raikkonen e ha apprezzato la solidarietà di Lewis e di altri colleghi dopo l'uscita dai GP.

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Alfa Romeo

È passato poco più di un mese dal termine del mondiale 2021, ma parlando con Antonio Giovinazzi sembra davvero molto di più. La sera del 12 divembre aveva lasciato il paddock di Yas Marina con non poca malinconia, anche se ben nascosta, e ora stupisce ritrovarlo con la valigia già pronta ed un biglietto pronto con destinazione Arabia Saudita, ovvero la prima tappa 2022 del campionato Formula E.

Giovinazzi ha voltato pagina, non c’è traccia di rancore nelle sue parole, analizza con lucidità gli ultimi anni della sua carriera e ciò che lo ha portato a dover salutare la Formula 1. Nella lunga chiacchierata con Motorsport.com è emersa la voglia di inseguire sfide, dal provare un ritorno nel paddock appena salutato al valutare quale potrebbe essere il miglior contesto alternativo per la sua carriera.

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

Nei tre anni vissuti in Alfa Romeo Racing Antonio è maturato molto, e tanto merito lo rende a Kimi Raikkonen, pilota e persona che rispetta in modo assoluto. Ha voglia di parlare Giovinazzi, e lo fa a cuore aperto come aperto è il futuro che lo attende, una storia ancora tutta da scrivere.

Siamo a gennaio e sei già pronto per il primo weekend di gara. Ti sei dovuto preparare in modo differente rispetto agli anni scorsi?
“La differenza maggiore è che ho avuto meno tempo a disposizione. L’ultima gara l’ho disputata a metà dicembre, e martedì prossimo partirò per il mio primo weekend di gara in Formula E, quindi ho avuto a disposizione meno di un mese per prepararmi".

"Per quanto riguarda l'allenamento ho seguito un programma simile al passato ma con delle novità mirate, in Formula E il collo è meno sollecitato mentre lo sterzo è molto più pesante, quindi diciamo che ho fatto alcuni allenamenti specifici".

"Il simulatore mi ha aiutato a prendere confidenza con le procedure specifiche della monoposto, perché non ho avuto altre opportunità di provare in pista se non nei test di Valencia, ed in un giorno e mezzo non puoi pensare di affiatarti con tutto ciò che serve. Non mi aspetto un debutto facile, ma non vedo l’ora di iniziare”.

L’Alfa Romeo Racing ti ha comunicato solo a metà novembre i suoi piani. Quando hai capito che non saresti stato nei programmi 2022 della squadra?
“I rumors in estate erano già tanti, e per me non erano buone notizie, ma mi sono imposto di non mollare fino alla fine, ed anche quando mi è stato comunicato ufficialmente che non sarei più stato parte del team ho continuato a fare il mio lavoro da professionista, dando il massimo fino al termine dell’ultima gara".

"In estate avevo colto che la situazione non era delle migliori, ma ho cercato di fregarmene, volevo ancora credere che facendo bene, la situazione sarebbe potuta cambiare. Poi alla vigilia del Gran Premio del Brasile mi ha chiamato Fred (Vasseur)”.

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

Che parole ha usato Vasseur per comunicarti una decisione non facile da accettare da parte tua?
“Mi ha detto che erano state prese delle decisioni. Non è stato bello sentirlo, ma avranno avuto le loro ragioni e sicuramente non posso criticarli per questo”.

Cosa hai pensato?
“Appena mi hanno comunicato il tutto ho parlato in modo chiaro con Enrico (Zanarini, manager di Giovinazzi) e Mattia (Binotto). In passato ho già ricoperto il ruolo di terzo pilota per due stagioni, e quando nel 2019 sono tornato a competere ho avuto delle difficoltà iniziali proprio a causa del lungo stop. Quindi ho subito detto cha avrei voluto fare qualcos'altro per tenermi allenato e motivato, non volevo perdere l’abitudine all'adrenalina della gara, e quando si è presentata la possibilità di poter correre in Formula E con il team Dragon è stata un’ottima notizia. Sono stato anche fortunato a trovare un’opportunità a metà novembre, non era così scontato riuscirci”.

Antonio Giovinazzi, Dragon Penske Autosport, Penske EV-5

Antonio Giovinazzi, Dragon Penske Autosport, Penske EV-5

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Ora che l’avventura in Alfa Romeo Racing è terminata, tornando indietro c’è qualcosa che affronteresti in modo differente?
“Forse a qualcuno potrà sembrare strano, ma la risposta è no, sono soddisfatto del percorso che ho fatto e di come sono cresciuto. Certo, nella prima parte della stagione 2019 avrei potuto fare molto meglio, ma arrivavo da un lungo periodo di stop ed ero compagno di squadra di un campione del mondo come Kimi".

"Credo che nelle mie condizioni tutti avrebbero avuto delle difficoltà iniziali da affrontare, ma per il resto posso dire che ho sempre dato il massimo, sono contento di come sono cresciuto nell’arco di questi tre anni, alla fine della scorsa stagione non sono crollato mentalmente, sono riuscito a mantenere la mia performance confermando delle qualifiche importanti proprio quando ero sotto pressione, e ho portato gli ultimi punti alla squadra team nella penultima gara stagionale, quando mi era stato detto che non avrei più fatto parte del team. Non ho rimpianti”.

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

C’è però chi sostiene che avresti dovuto farti sentire in modo più deciso dalla squadra…
“Forse col senno di poi… sì, ma ho il mio carattere. Non sono mai stato una persona che porta negatività nell’ambiente di lavoro, e per me sarebbe stato difficile alzare la voce in certe circostanze".

"Poi bisogna sempre valutare con chi farlo, perché può essere un’arma a doppio taglio, se si sbaglia persona allora il rischio è di ritrovarsi fuori dalla porta. Non sono convinto che sia un approccio corretto, e come ho detto, ho un carattere che non si sposa bene con questi atteggiamenti”.

Solo una volta, nello scorso Gran Premio del Messico, non sei riuscito a contenere la tua amarezza al termine di una gara compromessa da un errore di strategia...
“Quanto accaduto in quella corsa è stato chiaro, l’amarezza credo che fosse giustificata. Ma non ho mai pensato che una squadra possa remare contro un proprio pilota, tutti i team hanno assoluto bisogno dei punti, e nel nostro caso in quella fase della stagione eravamo ancora in lotta con la Williams nella classifica Costruttori, quindi se avessi conquistato dei punti sarebbe stata un’ottima cosa per la squadra".

"In quel momento ero ovviamente molto deluso per l’esito della corsa, ma non sono stato maleducato, non credo di aver mancato di rispetto a nessuno, ero settimo e poi non sono riuscito a lottare per la zona punti (per un errore di strategia) e mi è un po' crollato il mondo addosso, ci tenevo maledettamente a conquistare un buon risultato”.

Nel 2021 hai confermato una buona performance in qualifica, ma a volte è mancata la conferma in gara, contesto in cui Raikkonen in più occasioni è riuscito a emergere...
“Credo che Kimi, anche nel suo ultimo anno in Formula 1, abbia confermato di essere uno dei piloti migliori nella gestione della gara, intendo gomme, power unit, sorpassi, diciamo il pacchetto completo".

"Un Gran Premio è molto lungo e per arrivare a concretizzare il risultato tutto deve funzionare al meglio, dalla strategia, al trovarsi in area pulita dopo le soste, sono davvero tanti i fattori che contribuiscono all’esito di una corsa".

"Ci sono state giornate sfortunate, come ad Imola quando una visiera a strappo è finita sulla presa d’aria dei freni facendoci perdere dei punti, in altre gare abbiamo sbagliato la strategia, in altre ci sono stati problemi al pit-stop, ed anche io in alcune occasioni non ho sfruttato al meglio delle opportunità di sorpasso. In qualifica devi mettere tutto insieme in un giro, in gara ci sono molte più variabili che possono influenzare il risultato”.

Il casco di Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing con il tributo a Kimi Raikkonen

Il casco di Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing con il tributo a Kimi Raikkonen

Photo by: Alfa Romeo

L’impressione è che nei tre anni di convivenza con Raikkonen la stima nei suoi confronti sia cresciuta sempre di più...
“Gli ho inviato gli auguri di buon anno, e già normalmente Kimi non ha un gran rapporto con il telefono, quindi figuriamoci se si trova in vacanza alle Maldive. Mi ha risposto dopo un paio di giorni, ed abbiamo scherzato un po', mi ha detto che ormai ha un’abbronzatura che lo ha reso scuro di carnagione, me l’ha descritta come un’abbronzatura in stile italiano, dicendo che è anche pronto a farsi crescere i capelli per essere più italian-style!".

"Ci tengo molto a dirlo: Kimi è stata una persona importantissima nel mio percorso in Formula 1, è un ottimo pilota, un campione del mondo, ma dietro questo c’è anche una grande persona che nei miei confronti è sempre stata molto leale. Mi ha fatto crescere tantissimo, ho imparato molto da lui e non abbiamo mai avuto nessuna discussione, non mi era mai capitato con nessuno dei miei precedenti compagni di squadra. Sono stati tre anni bellissimi, e sono molto contento di leggere nelle sue interviste che mi ritiene uno dei compagni di squadra con cui si è trovato meglio”.

Dopo aver appreso di essere fuori dai programmi Alfa Romeo Racing 2022 hai pubblicato un messaggio sui tuoi canali social in cui non hai nascosto il disappunto per delle scelte determinate da aspetti estranei al rendimento in pista. È stato un momento di amarezza o è un pensiero che hai anche oggi?
“Mi dispiace molto aver perso il sedile al termine di quella che ritengo essere stata la mia miglior stagione, questo aspetto è stato il maggior motivo di amarezza. Se ti ritrovi fuori dalla squadra dopo un campionato nel quale non hai ottenuto risultati e non ti sei confermato all’altezza del tuo compagno di squadra lo si deve accettare, ma nel mio caso credo che non sia stato così, e questo è stato motivo di amarezza".

"Ma a mente fredda so bene che non è certo la prima volta che accade in Formula 1, e non sarà neanche l’ultima. Mi sono trovato in questa situazione, ma non posso neanche criticare Zhou, perché alla fine ha ottenuto buoni risultati in Formula 2 riuscendo a garantirsi la superlicenza, non posso dire che non si sia meritato l’opportunità che avrà nel 2022”.

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing, Max Verstappen, Red Bull Racing

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing, Max Verstappen, Red Bull Racing

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Quando è stato ufficializzato che avresti lasciato la Formula 1 c'è stato qualche collega che ti ha mandato un messaggio di conforto?
“Si, e devo dire che in quei momenti fa davvero piacere ricevere delle belle parole. Mi hanno scritto Lewis, Max, Charles, Pierre, Lando e tanti altri, sono stati tutti molto gentili e ripeto, in quei momenti di amarezza sono attestati che aiutano molto, e ne approfitto per ringraziarli. Poi ho ricevuto anche molti messaggi di benvenuto dai piloti che corrono in Formula E, sono per lo più ragazzi che conosco bene e con i quali ho corso in passato, anche questo è stato molto bello e mi ha aiutato in un momento per me tutt’altro che facile”.

È stato più duro perdere il sedile Alfa Romeo Racing o nel 2020 apprendere che la Ferrari aveva deciso di puntare su Sainz?
“Torniamo a quanto detto prima. Ovviamente non è stata per me una grande notizia sapere che la Ferrari aveva deciso di prendere Carlos, ma d’altra parte sapevo che ero reduce da una stagione in cui non ero stato impeccabile, e io ero il primo a non essere soddisfatto di quanto fatto, soprattutto nella prima metà di campionato. Quanto accaduto alla fine dello scorso anno è diverso, perché ero soddisfatto di quanto fatto, e non credevo di perdere il sedile”.

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Quest’anno, oltra al programma Formula E sarai anche terzo pilota della Ferrari. Considerando che le monoposto saranno completamente diverse da quelle che hai guidato fino al termine del 2021, avrai la possibilità di fare uno o più test per essere pronto in caso di necessità?
“Ne stiamo parlando in Ferrari. Le monoposto, come sappiamo, sono un'altra cosa dalle precedenti, e sicuramente richiederanno una guida un po' diversa, per questo motivo avere un’opportunità per salire in macchina è indubbiamente molto utile. Sarò comunque impegnato al simulatore, ed è un aiuto importante per capire come si comporta la vettura, ma stiamo provando a vedere se ci sono delle opportunità anche in pista”.

Com’è andato il primo test che hai disputato con la Formula E?
“Scendere da una Formula 1 e salire su una Formula E non è semplice, diciamo che mi aspettavo potesse essere un passaggio meno complicato. Ricordo che quando sono uscito dai box per la prima volta mi è sembrato stranissimo non sentire il suono del motore, i rumori sono quelli dell’aria e dei cordoli… è tutto diverso".

"All’inizio ho riscontrato molte difficoltà in frenata, perché non puoi dare il classico ‘pestone’ come in Formula 1 altrimenti si blocca tutto a causa di un sistema di ricarica della batteria, quindi bisogna prenderci la mano. La sera dopo il primo giorno di prove ero davvero confuso e spaesato, poi ci ho dormito su e già nella seconda giornata le cose sono migliorate molto. Serve un po' di adattamento, e spero di completarlo in breve tempo”.

Con quali obiettivi parti per la tua prima gara in Arabia Saudita?
“Sono realista, e so benissimo che avendo percorso davvero pochi chilometri con la monoposto non posso certo partire pensando di giocarmi la vittoria. Mi manca ancora il feeling che serve per poter spingere al cento per cento, ma cercherò di sfruttare al meglio le sessioni di prove che avremo a disposizioni prima del weekend di gara. Saranno chilometri per me importantissimi, non conosco neanche la pista, quindi sarà tutto nuovo”.

Davide Grasso, CEO Maserati, Alejandro Agag, CEO Formula E

Davide Grasso, CEO Maserati, Alejandro Agag, CEO Formula E

Photo by: Maserati Media Center

Recentemente la Maserati ha annunciato il suo ingresso in Formula E nel 2023, ed ovviamente è stato subito associato il tuo nome. In questo momento è un’opportunità che ti suscita interesse o i tuoi radar sono ancora tutti puntati sulla Formula 1?
“Sono contentissimo di vedere una Casa così iconica come Maserati tornare a competere in pista. Tornando alla domanda, spiego lo scenario. Quando ho capito che non sarei potuto restare in Formula 1 nel 2022 mi sono posto degli obiettivi: il primo è quello di essere al via in un’altra serie, il secondo è quello di restare collegato ad un team di Formula 1, ed in questo caso è ovviamente la Ferrari, che ormai per me è una seconda famiglia. È la squadra che mi ha dato la possibilità di esordire in Formula 1, e che mi ha supportato tantissimo nel corso della mia carriera, quindi sono molto, molto contento di essere ancora parte della Scuderia. C’è però un altro obiettivo, ed è quello di tornare in Formula 1 nel 2023”.

Quanto ci credi?
“So bene che non è semplice, ma ho cercato di mantenere un piede in Formula 1 perché sappiamo che quest’anno sono in scadenza molti contratti (13) e abbiamo visto recentemente che piloti come Ocon e Albon sono riusciti ad avere una seconda opportunità. Sento di non aver completato il lavoro che avrei voluto fare, quindi ci proverò fino alla fine".

"Se non arriverà l'opportunità non finirò in depressione, ci sono tanti scenari molto molto importanti in vista del 2023, come, ad esempio, il programma Hypercar della Ferrari. Ho avuto un piccolo assaggio del mondo endurance nel 2018, ricordo l’esperienza a Le Mans come una delle più belle che abbia mai avuto".

"Nel frattempo, vedrò come mi troverò in Formula E, e se tutto andrà bene, beh, qualora arrivasse una chiamata da una Casa come Maserati sarebbe un onore essere nel loro programma. Darò un’occhiata anche al mondo Indycar, un altro campionato che mi piace tantissimo. Insomma, cercherò di tenere tante porte aperte e di scegliere il meglio per il mio futuro”.

Nessun rancore verso Hinwil?
“No, nessuno. Ho dato il mio massimo, ora volto pagina e guardo avanti, sono ancora abbastanza giovane e lavorando sodo so che potrò prendermi tantissime soddisfazioni. Penso solo a questo”.

Antonio Giovinazzi, Dragon Penske Autosport, Penske EV-5

Antonio Giovinazzi, Dragon Penske Autosport, Penske EV-5

Photo by: Alastair Staley / Motorsport Images

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