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Genè ha guidato la Ferrari 375 di Gonzalez 70 anni dopo!

La Ferrari ha voluto celebrare i 70 dalla prima vittoria in F1: Marc Gené e Charles Leclerc sono stati chiamati a guidare a Silverstone la 375 con la quale Froilan Gonzalez conquistò il primo successo della Rossa il 14 luglio 1951. Lo spagnolo ha dato spettacolo davanti ai 110 mila spettatori inglesi, mentre domani sarà il turno del monegasco esibirsi sulla vettura che è di proprietà di Bernie Ecclestone.

Carlos Sainz Jr.,con la Ferrari di Froilan Gonzales' Ferrari 375

Foto di: Adam Cooper

Per celebrare i 70 anni dalla prima vittoria in Formula 1, non c’era modo migliore di riportare la vettura che riuscì nell’impresa sulla pista che la vide trionfare. Il 14 luglio 1951 l’argentino Froilán Gonzalez scattò dalla pole position e portò la Ferrari 375 alla vittoria nel Gran Premio di Gran Bretagna, precedendo l’Alfa Romeo di Juan Manuel Fangio e cogliendo la prima delle 238 vittorie conquistate dalla Scuderia in Formula 1.

Settant’anni dopo la 375 è tornata a Silverstone, e si è concessa una passerella davanti ai 110.000 spettatori confermando di essere in ottima salute. La vettura fa parte della collezione privata di Bernie Ecclestone, ed è stata concessa da ‘Mr.E’ alle cure della Ferrari che l’ha portata in pista a Silverstone. Il primo assaggio della 375 è stato concesso a Marc Gené, mentre domani toccherà a Charles Leclerc.

“Ovviamente non giriamo come settant’anni fa – ha spiegato Gené – ma anche se il nostro compito è quello di completare qualche giro ad andatura ridotta, serve una preparazione specifica per portare in pista questa vettura".

"Il primo impatto è indubbiamente la pedaliera! La frizione è sul lato sinistro, il freno a destra e l’acceleratore nel mezzo, quindi bisogna restare concentrati perché ovviamente l’istinto non è quello di dare gas schiacciando un pedale centrale. Poi colpisce la potenza, parliamo di una vettura di settant’anni fa, ma il V12 di 4,5 litri sviluppa ben 370 cavalli da gestire con quattro marce”.

Per chi osserva dall’esterno oltre alla linea inconfondibile il primo aspetto che colpisce è il sound del motore, borbottante all’avviamento ma incredibilmente ‘pieno’ quando sale di giri. Per chi come Gené ha avuto l’opportunità di portarla in pista, le percezioni sono però ben altre.
“È davvero una sensazione unica – ha spiegato Marc – più che su un sedile si guida su una poltrona, senza cinture di sicurezza e senza un contenimento laterale. Di fatto ci si aggrappa al volante in legno, unico modo per non essere sbalzati fuori dalla vettura quando si arriva in curva”.

“Siamo ovviamente lontani anni luce dalle spie che avvertono in caso di problemi – ha concluso Gené – per valutare che tutto sia okay bisogna tenere d’occhio la pressione dell’olio e quella della benzina, sono gli unici indicatori che possono avvisare che qualcosa non va”.

E i freni? “A tamburo… meglio non contarci troppo”.

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