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Forghieri: "Ferrari, la riscossa dopo un anno nero"

L'ex direttore tecnico della Ferrari è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport prima del lancio della SF21: "Furia" scommette sulla ripresa delle squadra del Cavallino: "La Ferrari ha senz’altro mezzi e uomini per riscattarsi, non so se abbia chi sa comandare".

Maranello 1980, Mauro Forghieri, Gilles Villeneuve, Marco Piccinini, Jody Scheckter per la presentazione della Ferrari T5

Foto di: Ercole Colombo

Mauro Forghieri aspetta la nuova Ferrari come un comune tifoso del Cavallino. L’ex progettista del Cavallino di tante monoposto vincenti è stato chiamato in causa dalla Gazzetta dello Sport che in una bella intervista di Andrea Cremonesi ricorda le presentazioni delle F1 della Scuderia al tempo del Drake.

E “Furia” dopo aver sofferto un 2020 difficile per la Gestione Sportiva, si aspetta un rilancio della Ferrari… “Normalmente quando si prende la paga, si tende a reagire. Nella storia le migliori squadre hanno sempre avuto dopo un’annata negativa, una riscossa in quella successiva”.

“La Ferrari ha senz’altro mezzi e uomini per riscattarsi, non so se abbia chi sa comandare. Oggi è fondamentale avere qualcuno che sappia farlo, che sappia scegliere gli uomini e metterli al posto giusto”.

Oggi il lancio di una monoposto avviene con uno show sul sito ufficiale e sui social. Ai tempi del Commendatore ammette che le cose erano diverse… “La sua sola presenza metteva in secondo piano la macchina, rendeva l’evento speciale. Gli piaceva parlare con i giornalisti e per loro era ovviamente un appuntamento clou. Teatro era spesso il circuito di Fiorano, perché poi, terminata la presentazione, si girava”.

Forghieri ricorda la Ferrari che ha nel cuore, quella che vinse il primo mondiale con Niki Lauda… “Beh quella che considero davvero mia: la 312 T del 1975 quella che aveva la presa dinamica alta: una macchina all’avanguardia”.

La Ferrari potrà fare affidamento su Charles Leclerc e Carlos Sainz: “E’ importante avere piloti veloci. Senza non sei spinto a osare nella progettazione. Ti toglie il desiderio di esagerare. Ma oggi i piloti hanno responsabilità maggiori a quelle dei mie tempi. Allora bastava che andassero forte, oggi devono avere una cultura di tipo automobilistico molto avanzata. Debbono essere in grado di condizionare il progetto, di indirizzare lo sviluppo secondo il loro gradimento”.

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