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F1 | FIA: "Regole restrittive necessarie per evitare ampi gap"

Per quanto anche la FIA vorrebbe garantire maggior libertà progettuale agli ingegneri, ritiene che dei regolamenti tecnici restrittivi siano necessari per evitare che delle squadre possano disporre di un vantaggio eccessivamente ampi che sarebbe difficile colmare con il budget cap. La Federazione è infatti consapevole che, per quanto il limite dei costi possa aiutare a ridurre il gap tra top team e quelli con meno risorse, rende più complicato riuscire ad avvicinarsi alle squadre di riferimento durante l'anno.

La partenza

A partire dalla stagione 2021 è entrato ufficialmente in vigore il budget cap, ovvero il nuovo sistema di gestione e controllo dei costi che, nei piani della Formula 1, dovrebbe ridurre il divario tra i top team e quelli con meno risorse. Idealmente ciò dovrebbe aiutare ad avvicinare le squadre anche sul piano sportivo, in quanto non vi dovrebbero essere più le spese degli anni passati quanti certe squadre raggiungevano budget complessivi di oltre 300 milioni l'anno.

Per tentare di compattare ulteriormente la griglia, FIA e F1 hanno anche introdotto un regolamento più restrittivo e che offre meno libertà progettuale. Come in ogni grande rivoluzione tecnica, nel primo anno con il nuovo ciclo regolamentare si sono viste delle differenze importanti nelle interpretazioni delle varie squadre, con Ferrari, Mercedes e Red Bull che si sono presentate con tre filosofie differenti. Tuttavia, già nel secondo anno si è potuto notare come molte squadre abbiano deciso di convergere verso in concept adottato inizialmente dalla scuderia di Milton Keynes. 

Per quanto vi saranno comunque delle differenze tra le varie monoposto, in molti temono che già a partire dal prossimo mondiale la griglia possa vedere monoposto molto simili, il che chiaramente andrebbe a togliere un elemento affascinante dal punto di vista tecnico. L'imposizione di un tetto ai costi ha però portato a ragionare su come si potrebbero modificare i regolamenti per garantire maggior libertà alle squadre. 

Nikolas Tombazis, Head of Single Seater Technical Matters, FIA

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Nikolas Tombazis, Head of Single Seater Technical Matters, FIA

La speranza di tornare a vedere i test in pista, sia collettivi durante la stagione che privati, è molto remota. Durante il pranzo di Natale con i media, Frederic Vasseur ha spiegato come non vi sarebbe il margine per mettere in piedi un programma completo, senza contare che le scuderie devono partecipare anche alle prove Pirelli durante l'anno, per cui si tratterebbe di una spesa difficile da far rientrare nel budget. La speranza è allora quella che, quantomeno, per il futuro si possano allentare i vincoli regolamentari dal punto di vista tecnico, che ora sono molto stringenti, dato che gli ingegneri hanno volumi e raggi molto specifici da rispettare per ogni zona della vettura. 

In chiave 2026, per ora sono stati definiti solo i regolamenti per le Power Unit, su cui i costruttori hanno già iniziato a lavorare, mentre quelli sul piano aerodinamico verranno pubblicati solo a metà della prossima stagione, anche se lo sviluppo dei nuovi prototipi prenderà attivamente il via solo dal 1° gennaio 2025. Nikolas Tombazis è consapevole dei pro e dei contro di un'apertura su questo fronte, visto che negli ultimi anni la FIA ha voluto rendere i regolamenti sempre più rigidi. "C'è una linea sottile tra l'eccesso di limitazioni e chiaramente questo è uno sport tecnologico, e deve rimanere tale. Ma da quel lato, con un'eccessiva libertà, si creano potenzialmente dei divari molto grandi tra le vetture, e questa è una linea molto difficile da seguire".  

"Chiaramente, se chiedete a un ingegnere di una squadra, vi dirà che ci sono troppe limitazioni. Io stesso sono un ingegnere e mi piacerebbe che tra tutte le vetture ci fosse una battaglia tecnologica totale. Ma dobbiamo considerare che ci sono altri fattori in gioco che sono importanti per lo sport".

Red Bull Racing RB19

Photo by: Giorgio Piola

Red Bull Racing RB19

Secondo Tombazis, limitare la libertà progettuale dei team è fondamentale anche per impedire che una squadra possa ottenere un vantaggio significativo attraverso un progetto specifico: "Rispetto ai vecchi tempi, quando forse c'era un po' più di libertà, abbiamo regolamenti finanziari e dobbiamo anche cercare di limitare alcune delle attività che si svolgono. Altrimenti si rischia di avere squadre che costruiscono un vantaggio attraverso un progetto di R&D di qualche tipo, e che poi hanno un vantaggio per molto, molto tempo a venire, senza la possibilità che altre squadre si mettano al passo con i regolamenti restrittivi".  

"Quindi, c'è una linea di demarcazione tra la libertà e la competitività del campionato, e le norme finanziarie ci mettono in una posizione. Quindi, non credo che ci sia una risposta perfetta", ha aggiunto Tombazis. Indubbiamente si potrebbe controbattere sottolineando che Red Bull in questa stagione ha goduto di un ampio vantaggio, ma nel suo caso sono stati diversi gli elementi che hanno contribuito al dominio visto nel 2023, a partire dalle scelte sbagliate delle altre scuderie che sono dovute intervenire in corso d'opera.

Tuttavia, a limitare questo recupero è stato anche lo stesso budget cap, con i suoi pro e i suoi contro. Un aspetto di cui è consapevole anche la stessa Federazione, che ha sottolineato come sarà molto più complicato che in passato riuscire a ridurre significativamente il gap nel corso della stagione, dovendo concentrare le risorse più per lo sviluppo invernale. Ad esempio, Ferrari avrebbe dovuto rivedere buona parte del telaio per compensare alcuni limiti della sua filosofia progettuale avvicinandosi a quella della Red Bull (come la posizione dei coni antintrusione), ma con un tetto dei costi portare una scocca in buona parte revisionata sarebbe stato sostanzialmente impossibile.

Così come Ferrari, anche Haas ha dovuto scontrarsi con dei limiti a casa dei coni antintrusione inferiori posti in una posizione alta, il che ha limitato lo sviluppo per il 2023

Photo by: Giorgio Piola

Così come Ferrari, anche Haas ha dovuto scontrarsi con dei limiti a casa dei coni antintrusione inferiori posti in una posizione alta, il che ha limitato lo sviluppo per il 2023

Non si sarebbe trattato solamente di costruire due nuovi telai, ma almeno altre 3 o 4 unità, dato che le novità non si sarebbero adattate con le vecchie scocche che ormai erano già state prodotte. Allo stesso modo, anche Mercedes avrebbe dovuto apportare delle modifiche significative su altri aspetti, su cui però si è scelto di attendere l'inverno per rientrare nel tetto dei costi. 

"Il problema dei regolamenti finanziari è che, da un lato, significano che qualcuno non può spendere tre volte di più di un altro, il che è positivo. Ma dall'altro lato, significano anche che se si è dietro a qualcuno, non si può semplicemente buttare tutto all'aria e portare un grosso aggiornamento. In passato, a volte alcune squadre iniziavano una stagione e si trovavano in una situazione davvero pessima, perché magari avevano sbagliato il progetto o il concept o altro. Arrivavano e venivano umiliati per le prime gare", ha raccontato Tombazis.  

"Mi è capitato di trovarmi in una situazione del genere, ma poi si è fatto un pacchetto di aggiornamenti massicci per Barcellona, per il Canada o altro, e si è praticamente riprogettata l'intera vettura in tre o quattro mesi e poi si sono vinte delle gare durante la stagione. I regolamenti finanziari [attuali] limitano la quantità di aggiornamenti che si possono fare. Quindi, se qualcuno è più indietro, il recupero può essere piuttosto lungo e doloroso", ha aggiunto il responsabile della FIA.

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