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Analisi

F1 | FIA: ci sarà Freitas al remote garage di Ginevra?

Eduardo Freitas (WEC), Niels Wittich (DTM) e Scott Elkins (Formula E) potrebbero essere coinvolti dalla FIA nella gestione dei GP di Formula 1 affiancando Michael Masi nella direzione gara. Ecco lo scenario che si va delineando in vista della F1 Commission di lunedì prossimo.

FIA logo

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Rainier Ehrhardt

Sono giorni intensi nel quartier generale della FIA. La necessità di concludere l’analisi interna sui ‘fatti’ di Abu Dhabi si intreccia con i potenziali correttivi da proporre per evitare che la Formula 1 possa ritrovarsi a vivere una situazione come quella verificatasi lo scorso dicembre a Yas Marina.

Quanto accaduto nell’ultimo Gran Premio del 2021 non è stata solo una circostanza mal gestita e sfortunata, ma un evento che ha fatto emergere una serie di problematiche in gran parte già note.

Se la FIA si è presa molto tempo per fornire una risposta (attesa lunedì prossimo) non è per le difficoltà nel far chiarezza sui fatti di Yas Marina, ma per poter essere pronta a offrire delle soluzioni concrete alle criticità emerse nel Gran Premio di Abu Dhabi.

Nelle ultime settimane impazza una sorta di toto-Masi, ovvero una serie di nomi che potrebbero potenzialmente rimpiazzare il direttore di gara australiano, ma è riduttivo pensare che l’operato della FIA sarà quello di proporre un nuovo nome.

La Federazione Internazionale proverà a difendere l’operato dello stesso Masi (compito non dei più semplici dopo la tempesta che si è abbattuta su di lui dopo Yas Marina) ma soprattutto proporrà una ristrutturazione, una suddivisione dei compiti che fino allo scorso anno erano di esclusiva competenza del direttore di gara.

Più nomi per più ruoli

Per questo motivo i nomi che girano tra gli addetti ai lavori sono diversi, tutti direttori di gara già in servizio da anni in campionato FIA, come Eduardo Freitas (WEC), Niels Wittich (DTM) e Scott Elkins, impegnato in Formula E. Ma non sono necessariamente dei potenziali ‘nuovi Masi’, quanto delle persone che andranno a completare una struttura più articolata.

Come spiegato da Motorsport.com lo scorso 31 gennaio, la Federazione Internazionale si appoggerà anche una sorta di remote garage che opererà sulla falsariga dell’operato della VAR nel calcio, una scelta che si sposa bene con l’obiettivo di spezzettare i compiti.

Ciò che è emerso in modo evidente dopo la scomparsa di Charlie Whiting è la mancanza di candidati con un buon bagaglio d’esperienza, requisito fondamentale in un ruolo strategico come quello del direttore di gara, ed è comprensibile che oggi l’idea sia quella di frammentare le attività in carico ad una singola figura per permettere di ottimizzare il sistema.

I rumors riportano che Wittich potrebbe ricoprire un ruolo con importanti compiti operativi al fianco di Masi, e che Freitas (compatibilmente con i suoi impegni nel WEC) potrebbe almeno inizialmente presenziare nel remote garage.

Se ad operare sarà una sorta di triade, anche le criticità verranno frammentate, e chi sarà chiamato a far chiarezza potrà operare in una condizione di minor stress rispetto al passato, quando tutto era focalizzato su una figura accentratrice.

Ci sono anche altri vantaggi che una struttura del genere può garantire. Anche se con compiti distinti, avere più persone coinvolte direttamente nella direzione di una gara contribuisce alla crescita del bagaglio d’esperienza di più figure, ed in caso di un’assenza, l’impatto diventa indubbiamente minore rispetto a quello che può accusare la struttura che ha operato fino allo scorso anno. Anche i compiti istituzionali (come, ad esempio, l’omologazione dei circuiti) che oggi sono a carico di Masi, potrebbero essere assegnati a più persone, a seconda della disponibilità.

La partita più difficile tra FIA e Liberty

Oltre agli uomini che operano sul campo, la FIA sta riconsiderando anche le regole, scritte e no solo. Dopo Yas Marina è emerso che è in atto un tacito accordo secondo il quale è fortemente consigliato di evitare la conclusione di una gara in regime di safety car, e questo è stato molto probabilmente il
motivo per cui Masi ha accelerato il più possibile la procedura di ripartenza non consentendo a tutte le monoposto doppiate di poter recuperare il giro di ritardo.

La difficile convivenza tra sicurezza, regolamenti e spettacolo sembra essere la sfida più grande che la governance della Formula 1 dovrà affrontare, perché diverse sono le esigenze delle parti in causa, e trovare un equilibrio è tutt’altro che semplice.

L’unica soluzione è il compromesso, facile da ipotizzare ma tremendamente complesso poiché comporta una rinuncia di tutti coloro che siedono intorno al tavolo delle trattative. Una prospettiva difficile da accettare ma vitale per garantire un regolare svolgimento dei Gran Premi senza lunghe code polemiche. Di questi eventuali accordi non ci sarà traccia nei regolamenti sportivi, ma saranno i più importanti per il futuro della Formula 1.

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