F1 | Ferrari, Vasseur: "I 30 cavalli in più sono uno scherzo!"
Il francese, consapevole che le regole FIA consentono ai motoristi di lavorare sull'affidabilità e non sulle prestazioni, ha voluto chiarire che lo 066/7 non avrà una potenza maggiorata nel 2023: "Penso che le prestazioni del motore dello scorso anno non siano state affatto un problema. Il guaio era dato dall'affidabilità e il primo obiettivo è stato risolverlo. Finora sembra a posto". Fred pone l'accento anche sui saltellamenti in pista e sulle vibrazioni: "Vedremo in Bahrain chi ha lavorato bene su questi temi".
Frédéric Vasseur, Ferrari
Ferrari
Fred Vasseur nel primo incontro con i media della scorsa settimana non ha fatto grandi rivelazioni, ma ha illustrato il suo piano di lavoro nella veste di team principal del Cavallino, mettendo alcuni punti fermi: la squadra punterà a vincere due mondiali da subito perché la Ferrari ha tutto per essere competitiva, non ci sarà una prima guida dichiarata perché i due piloti partiranno alla pari e il motore non avrà 30 cavalli in più.
Il francese ha derubricato a uno “scherzo” le voci su un incremento di potenza della power unit 066/7 rispetto allo scorso anno. Le anticipazioni non corrispondono alla realtà, ma hanno contribuito ad alzare la soglia di… attenzione della FIA dopo che Bruno Famin, responsabile dei motori Renault, aveva invocato controlli molto severi:
“La FIA è stata abbastanza tollerante nel 2022 - aveva detto il francese -. C’erano state una settantina di richieste di modifiche da parte dei Costruttori, segno che tutti hanno avuto dei problemi di affidabilità e, quindi, tutti hanno lavorato su questo tema, ma mi aspetto che la Federazione sia più dura in futuro, sebbene non abbia informazioni".
La FIA avrebbe stretto un po’ i bulloni mandando i suoi commissari tecnici a fare delle ispezioni a sorpresa per fare dei controlli: "Del resto è difficile definire un problema di affidabilità- ha proseguito Famin -. È una domanda senza una risposta precisa perché dietro al guaio di affidabilità si nasconde spesso un potenziale guadagno di prestazione. Il limite non è sempre molto chiaro”.
Un particolare del motore Ferrari 066/7 che mostra i condotti che collegano lo scambiatore con l'aspirazione.
Photo by: Uncredited
La Ferrari l’anno scorso aveva omologato una power unit che ha puntato alla massima prestazione possibile, consapevole che sulla vita del motore sarebbe stato permesso di lavorare e non sul resto.
Il “Superfast” di Wolf Zimmerman aveva portato il Cavallino al vertice dei migliori propulsori, ma l’andamento della stagione 2022 ha dimostrato che l’affidabilità non era stata raggiunta, per cui i 6 cilindri turbo sono stati “sgonfiati” per limitare le rotture, fintanto che i tecnici diretti da Enrico Gualtieri non si sono visti approvare delle modifiche che ad Abu Dhabi hanno restituito la quindicina dei cavalli perduta con mappature meno spinte durante il campionato, ma non ci sarà la possibilità di aggiungerne altri quindici...
"Non so da dove vengano questi numeri, ma è solo uno scherzo - ha detto Vasseur -. Abbiamo fatto qualche passo avanti ma si tratta solo di affidabilità. Penso che le prestazioni del motore dello scorso anno non siano state affatto un problema. Il guaio era dato dall'affidabilità e il primo obiettivo è stato risolverlo. Finora sembra a posto. Ma la realtà della pista è un aspetto diverso”.
Il capo della Gestione Sportiva ha aggiunto un paio di elementi alla discussione…
“Penso che ci siano stati due problemi di cui hanno sofferto i team, non solo la Ferrari. I saltellamenti per il porpoising e le vibrazioni. Chi avrà lavorato bene lo scopriremo solo in Bahrain durante i test pre-stagionali”.
Per completare il quadro va ricordato che la power unit 066/7 numero 1 che aveva debuttato in Bahrein era già stata leggermente depotenziata rispetto all’unità che la Ferrari aveva omologato alla FIA, per cui dietro al lavoro dell’affidabilità bisognerà fare il conto dei cavalli recuperati effettivi, più che parlare di aumento di potenza…
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