F1 | Ferrari: una sosta programmata, Red Bull ha creduto al bluff
Leclerc e Binotto hanno ammesso che la Ferrari ha indotto la Red Bull a chiamare Perez al pit stop con le finte che Maranello ha fatto, mentre la Scuderia aveva deciso a tavolino che si sarebbe fermata una volta sola. Charles ha dimostrato una grande maturità sapendo gestire l'usura degli pneumatici a inizio stint, mentre il team principal ha elogiato le scelte degli strateghi che spesso sono finiti nel tritacarne per gli errori compiuti in stagione.
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
La Ferrari aveva pianificato la gara di Charles Leclerc con una sola sosta. E la squadra del Cavallino doveva indurre Sergio Perez, in lotta per il titolo di vice-campione del mondo piloti, a fermarsi una seconda volta per obbligare il messicano, che era secondo dietro al compagno di squadra Verstappen, a un altro pit stop, altrimenti la battaglia èer il posto d’onore sarebbe stata persa.
I meccanici della Scuderia sono usciti dal box per simulare lo stop con Charles, ma poi sono prontamente rientrati in postazione, ma hanno lasciato intendere che la Ferrari si stava preparando a una seconda sosta. Come non pensarlo, considerando che la F1-75 nella seconda parte della stagione ha mostrato un degrado delle gomme decisamente maggiore a quello della RB18.
Tanto più che Carlos Sainz al giro 32 ha cominciato a lamentarsi via radio che cominciava a fare fatica con gli pneumatici per tenere il passo. E sembrava che la Ferrari avrebbe giocato un undercut su Perez, nel tentativo di scompaginare i piani.
Charles Leclerc e Mattia Binotto si congratulano per l'esito positivo del GP di Abu Dhabi
Photo by: Ferrari
Al giro 33 è arrivata la chiamata radio del muretto di Maranello: “Box opposite Red Bull”. Ma a rientrare in pitlane non è stato Leclerc che ha proseguito la sua gara su uno stop, ma Perez che ha risposto per coprire la ventilata manovra del Cavallino.
L’amo era stato tirato e la Red Bull questa volta ha abboccato: in realtà in casa Milton Keynes avevano constatato che c’era anche un comportamento anomalo nelle gomme di Sergio, solitamente molto abile nell’allungare gli stint, ma Christian Horner dopo la gara ha ammesso che la chiamata al box è stata fatta principalmente per coprire l’attesa decisione della Ferrari.
“Abbiamo fatto tutto bene – ha detto sorridendo Leclerc – ora lo posso dire: quello che avevamo pianificato lo abbiamo eseguito alla perfezione: gli abbiamo fatto credere che ci saremmo fermati di nuovo, mentre sapevamo che avremmo continuato. Sono molto orgoglioso della nostra strategia”.
È contento anche Mattia Binotto, perché la squadra si è mostrata solida e refrattaria alle voci che erano emerse in settimana sulla sostituzione del team principal, e, soprattutto, giocando una partita strategica che ha dato valore a un reparto spesso messo in croce per i ripetuti errori durante la stagione…
Charles Leclerc festeggia il secondo posto nel mondiale piloti
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
"Penso che la chiamata sia stata perfetta. Gli strateghi hanno vissuto un weekend di gara molto solido. Il secondo posto nel Costruttori e nei piloti rappresentano la risultante di un’intera stagione e non è il frutto di oggi. Ma oggi abbiamo fatto un ottimo lavoro. Sono felice per loro e per la squadra”.
“Quando in Ferrari si sbaglia arrivano sempre tante critiche. Ma so anche che questi ragazzi possono fare molto bene”.
Leclerc ci mette il carico: “Sono orgoglioso della squadra perché con tutta la pressione che c’era da fuori abbiamo colto gli obiettivi previsti, sebbene non credo che a livello di passo ne avessimo di più della Red Bull. Li abbiamo spinti a commettere un errore e lo abbiamo sfruttato. Per questo sono felice…”.
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