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Ferrari: un avvio migliore del previsto da confermare in gara

La Scuderia conquista la seconda fila nel GP del Bahrain con Charles Leclerc capace di centrare il quarto tempo con un solo run in Q3, mentre Carlos Sainz è ottavo dopo aver pagato un errore nello stint decisivo. La Ferrari ha portato i due piloti nel turno finale delle qualifiche, mostrando una consistenza che indica il salto di qualità che la SF21 rappresenta rispetto alla deludente SF1000. Analizziamo cosa potrebbe succedere domani in corsa...

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Due Ferrari in Q3 con Charles Leclerc quarto e Carlos Sainz ottavo. Alzi la mano chi non avrebbe firmato questo piazzamento delle Rosse prima delle qualifiche del GP del Bahrain. E, invece, nella squadra del Cavallino c’è chi può recriminare perché lo spagnolo avrebbe potuto essere più vicino al compagno di squadra e solo un errore nell’ultimo run lo ha fatto scivolare più indietro rispetto a dove avrebbe meritato essere.

La Scuderia guarda al futuro con l’idea di chi può avere la consapevolezza di aver girato pagina rispetto allo delusioni cocenti dello scorso anno. La SF21 non sarà un fulmine di guerra, ma sembra una vettura onesta che ha corretto i molti errori di progetto che avevano reso la SF1000 così inadeguata per il blasone del Cavallino.

La squadra di Maranello sta ancora scoprendo il potenziale della Rossa e non ha abboccato all’amo di cercare di superare la tagliola della Q2 con le gomme medie come hanno tentato Red Bull, Mercedes, AlphaTauri e McLaren.

Sergio Perez (Red Bull) e Yuki Tsunoda (AlphaTauri) hanno pagato questa scelta e sono rimasti inghiottiti nel gruppo, mentre le due McLaren di Daniel Ricciardo e Lando Norris, dopo aver capito di essere a rischio dopo il primo run, si sono convertite alle gomme Rosse per tempo, allineandosi alla strategia della Ferrari.

Bene ha fatto il muretto del Cavallino a non prendere rischi inutili, cercando di consolidare quanto di buono a Maranello stanno consolidando, senza intaccare il morale con un erroraccio tattico. La Scuderia deve ritrovare se stessa, prima di lucrare ogni opportunità.

Certo, domani in gara è facile aspettarsi che Pierre Gasly, con la sorprendente AlphaTauri, possa giovarsi di avere le gomme gialle e possa allungare il primo stint per fare una gara senza soft, ma Leclerc al via potrebbe provare a sorprendere Bottas che avrà meno grip con le medie, sebbene debba scattare sul lato della pista più sporco.

In realtà il monegasco ha detto chiaro e tondo che non vuole accendere battaglie con chi è fuori dalla sua portata, per cui è facile credere che, a meno di fatti non prevedibili, costruisca una corsa per difendere l’ottimo quarto posto arpionato in qualifica, che qualificherebbe la Ferrari come terza forza del Circus, centrando subito il target per questa stagione.

La sensazione è che sulla carta l’AlphaTauri e la McLaren possano avere qualcosa in più della Rossa: il motore 065/6 ha confermato di essere un bel passo avanti rispetto alla power unit che la FIA ha castrato nel 2020, ma è indubbio che manchino ancora 20-30 cavalli per chiudere il gap dalla power unit Mercedes che le due MCL35 M papaya potranno sfruttare.

Dietro ai primi tre ci sarà una battaglia sul filo dei centesimi di secondo: sarà importante non commettere errori per capitalizzare un buon avvio di stagione e sarà interessante osservare come Sainz, vero “animale” da gara, saprà pungolare i due piloti della sua ex squadra per rientrare nel gruppetto degli inseguitori.

La Ferrari sembra leggermente più carica di AlphaTauri e McLaren: la SF21 non è più un muro aerodinamico come la SF1000 per cui può permettersi ali con flap leggermente più incidenti nella speranza di far durare di più le gomme soft, evitando quei nocivi surriscaldamenti agli pneumatici posteriori che soffrono l’asfalto particolarmente abrasivo di Sakhir.

Lo dicono le velocità massime alla speed trap: Tsunoda è stato accreditato di 318,9 km/h, con Gasly capace di 317,8 km/h, mentre le due McLaren sono arrivate a 315,6 km/h con Ricciardo e 314,2 con Norris. La Rossa con più ala si è fermata a 312,4 km/h con Leclerc, non lontana dalla Red Bull del poleman Verstappen con 313,6 km/h.

Insomma la partita si giocherà sulla durata delle gomme e i tecnici del Cavallino hanno continuato a lavorare per dissipare il calore dai cerchi con i flussi delle brake duct. È facile aspettarsi una Ferrari in difesa, ma non dovremmo più vederla “sverniciata” in rettilineo come al Mugello l’anno scorso.

A Maranello c’è un moderato ottimismo, anche se si domandano cosa abbia causato l’improvviso stop di Sainz alla fine della Q1. Subito si era pensato che Carlos potesse aver toccato inavvertitamente il pulsante che spegne la power unit, ma sembra escluso l’errore dello spagnolo e sono da tenere d’occhio delle vibrazioni che possono avere mandato in tilt l’elettronica.

Per fortuna Sainz è stato bravo nel rimettere in moto il motore sfruttando l’opzione della MGU-K che sulla SF21 può essere usata come un motorino d’avviamento. Questa volta è andata bene…

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