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F1 | Ferrari: un appiglio sulla revisione della penalità di Sainz

La Scuderia ha presentato la richiesta di revisione alla FIA dopo aver analiizato i dati GPS e le telemetrie della seconda ripartenza nel GP d'Australia: i dati del Cavallino testimonierebbero che non è tanto Sainz ad aver esagerato alla prima curva, perché ha frenato prima di altri passaggi, ma in realtà era più lento Alonso che era bloccato dalla Mercedes di Hamilton. Anche Gasly è rimasto sorpreso dall'Aston Martin e ha preferito andare nella via di fuga per evitare la "verdona". Cosa ne pensa la FIA?

Ripartenza dopo due bandiera rossa al GP d'Australia

La Ferrari non vuole lasciare niente di intentato nella difesa di Carlos Sainz. I cinque secondi di penalità che sono stati affibbiati al pilota spagnolo dopo il contatto in curva 1 alla seconda ripartenza da fermo sono ritenuti una sanzione troppo pesante, visto che lo spagnolo dal quarto posto conquistato in pista è scivolato al dodicesimo, fuori dalla zona dei punti.

La Scuderia ha chiuso la trasferta agli antipodi con un buco nell’acqua: anche Charles Leclerc ha raccolto uno zero dopo la chiusura ai danni di Lance Stroll che lo ha fatto finire nella sabbia della curva 3 dove è rimasto.

La squadra di Maranello ha presentato alla FIA la richiesta di revisione grazie all'articolo 14.1.1. del Codice Sportivo internazionale, per quanto i 5 secondi rifilati durante la gara sarebbero inappellabili per il regolamento sportivo della Formula 1.

GP d'Australia: la seconda ripartenza che precede il contatto fra Sainz e Alonso

GP d'Australia: la seconda ripartenza che precede il contatto fra Sainz e Alonso

La Ferrari deve portare un nuovo elemento che sia significante e rilevante per sperare di far cambiare il giudizio al collegio dei commissari sportivi del GP d’Australia che sarà riunito appositamente per valutare le evidenze che dovranno essere portate.

Le immagini del contatto, viste e riviste da tutte le angolazioni, avevano portato i commissari ad attribuire la responsabilità a Carlos Sainz: Alonso per effetto della toccata era finito in testacoda ed aveva parcheggiato la sua monoposto quando è stata sventolata un’altra bandiera rossa dalla direzione gara che, di fatto, ha azzerato l’azione del madrileno, ma non la penalità che è stata inflitta mentre le monoposto erano ferme in pit-lane.

L’analisi delle telemetrie e delle posizioni GPS, però, avrebbero mostrato un dato interessante: Fernando con l’Aston Martin AMR23 avrebbe frenato presto, per non finire addosso alla Mercedes FW14 di Lewis Hamilton che era davanti, tant’è che Pierre Gasly con l’Alpine A523 è costretto a inchiodare a ruote bloccate per evitare di tamponare la “verdona” e sceglie di andare nella via di fuga tirandosi dietro anche Sergio Perez con la seconda Red Bull RB19.

Se ci sono dubbi che il francese potesse svoltare senza allargare la sua traiettoria nella via di fuga, i reply mostrano che Sainz non si era approcciato alla curva 1 con una velocità tale da impedirgli di imboccare la piega, ma anzi aveva staccato prima, ma si è trovato davanti un’Aston Martin piuttosto lenta.

Sotto ecco i dati telemetrici che sono estratti dal nostro Giunluca D'Alessandro: nel grafico a sinistra si osserva l'evidente minore velocità di percorrenza di Alonso rispetto a un giro precedente, mentre nel grafico a destra si osserva come Carlos (linea rossa) freni prima di Alonso (linea verde) e non avesse alcuna intenzione di urtare l'Aston Martin poi finita in testacda per effetto della toccato del madrileno.

Telemetria Ripartenza Alonso, GP d'Australia

Telemetria Ripartenza Alonso, GP d'Australia

Photo by: Matteo Bobbi

Telemetria Ripartenza Alonso-Sainz, GP d'Australia

Telemetria Ripartenza Alonso-Sainz, GP d'Australia

Photo by: Matteo Bobbi

Qualora venisse accettata la revisione, allora la Scuderia potrebbe provare a dimostrare che Carlos non aveva esagerato in staccata per cui non c’era alcuna intenzionalità di recare danno al connazionale. Lo stesso Alonso, nelle dichiarazioni del dopo gara, aveva ammesso che l’effetto della penalità di Sainz era esagerata rispetto alla colpa.

Riuscirà la squadra del Cavallino a far passare la sua difesa? La Ferrari ci riprova dopo l’episodio successivo al GP del Canada 2019 quando finì in modo davvero barbino: Sebastian Vettel aveva chiuso Lewis Hamilton dopo un taglio di chicane e si vide privare della vittoria di Montreal con la retrocessione al secondo posto per effetto di 5 secondi di penalità. Le prove proposte erano state inefficaci e la revisione bocciata.

Ora a Maranello ci riprovano: con quali speranze?

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