F1 | Ferrari: tre motivi per cui c'è fiducia nella 675
A Maranello si sta respirando una strana aria: mentre fra i tifosi c'è agitazione per l'uscita di Binotto e il timore che ci possa essere una fase di transizione con l'arrivo di Vasseur, nella Gestione Sportiva c'è un clima molto motivato perché i dati che emergono dallo sviluppo della 675 sono molto positivi rispetto alla F1-75. Scopriamo su cosa hanno lavorato gli ingegneri del Cavallino e perché il futuro non spaventa...
In altri tempi a Maranello ci sarebbe stata una situazione di isteria collettiva con l’uscita del team principal: nella Gestione Sportiva, invece, il clima è stranamente tranquillo, perché il lavoro procede secondo i piani che erano stati definiti nel crono programma della nascita della 675, la rossa del 2023 così chiamata perché è riconoscibile dalla sigla di progetto.
La presenza del dimissionario Mattia Binotto nel Reparto Corse contribuisce a dare la sensazione di continuità a una squadra che, in attesa che venga ufficializzato il nome di Frederic Vasseur a capo della Scuderia, lavora con un obiettivo: chiudere il gap prestazionale che ha separato la F1-75 dalla Red Bull RB18 campione del mondo.
Charles Leclerc, Ferrari, alla premiazione FIA di Bologna
Photo by: FIA
“Nel team stiamo solo cercando di concentrarci sul nostro lavoro al simulatore – ha detto Leclerc alla premiazione FIA di Bologna - per avere la migliore macchina da corsa possibile per il prossimo anno”.
“Sono fiducioso perché stiamo facendo molto lavoro al simulatore. Negli ultimi mesi abbiamo cercato di capire quali fossero i punti deboli della monoposto 2022 per migliorare la macchina 2023. Al momento c'è anche Mattia è ancora in sede, lavora e cerca di aiutare la squadra a prepararsi per la prossima stagione”.
Nella Ferrari c’è più fiducia di quanta ce ne sia fuori e anche questo è un aspetto insolito. La fibrillazione interna comincerà quando Vasseur vorrà mettere le basi al suo gruppo di lavoro e, magari, provvederà a qualche cambiamento nell’organigramma. Ma tutti sanno che non sono necessarie rivoluzioni, ma solo degli aggiustamenti.
I dati che emergono dal lavoro in galleria del vento sono molto positivi: la 675 rappresenterà un importante salto di qualità rispetto alla F1-75. Gli ingegneri diretti da Enrico Cardile hanno agito sui difetti della rossa: due i macro elementi presi in esame.
Confronto tra i fondi della Ferrari F1-75 visti ad Abu Dhabi: Shwartzman ha provato una prefigurazione 2023
Photo by: Giorgio Piola
Primo: migliorare la velocità massima con una maggiore efficienza aerodinamica. Il problema del drag non derivava solo dalla differenza di velocità ad ala mobile aperta, ma anche dall’approccio all’aero elasticità di certi componenti, non solo nelle ali, e dalla capacità di viaggiare con un assetto adeguato a produrre il massimo carico con il fondo.
Charles Leclerc sulle Ferrari F1-75 che ad Abu Dhabi ha mostrato un'ottima gestione delle gomme
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Secondo: la gestione delle gomme. La Pirelli ha deliberato nuovi pneumatici anteriori utili a ridurre il sottosterzo andando incontro anche alle esigenze della Ferrari e allo stile di guida, in particolare, di Charles Leclerc. A Maranello hanno adeguato il modello matematico delle nuove coperture nei sistemi di simulazione e i risultati che tornano dai test virtuali sembrano essere positivi, perché ci sarebbe una buona correlazione fra pista e simulatore.
Bisogna rendere atto che la Scuderia ha investito nello sviluppo delle gomme: se altri team sono stati reticenti nel dare la disponibilità alla Pirelli per girare in stagione, la squadra di Maranello è stata particolarmente collaborativa con i tecnici di Mario Isola e questo attivismo dovrebbe dare qualche risultato utile.
Ferrari F1-75: ecco il cambio e in giallo lo spacer. Nel 2023 arriva una nuova trasmissione
Photo by: Giorgio Piola
La 675 al primo colpo d’occhio non sarà molto diversa dalla F1-75: la filosofia costruttiva resterà fedele a sé stessa, per cui chi ha previsto clamorosi cambiamenti di lay out si sbaglia di grosso: la macchina sarà affinata nella parte posteriore grazie al nuovo cambio che consentirà una zona a CocaCola ben più pronunciata, ma non rinuncerà alle pance scavate e a un sistema di raffreddamento che ha dato ottimi risultati.
Il terzo aspetto che spinge alla fiducia è che gli interventi concessi ai motoristi di Enrico Gualtieri per l’affidabilità dello 066/7 sono andati nella direzione giusta e la vita della power unit è cresciuta nelle prove al banco, consentendo di recuperare quella potenza che c’era all’inizio della stagione 2022 e che poi era sparita per evitare le rotture in sequenza.
La fiducia interna alla Ferrari deriva dall’analisi dei propri dati, poi sarà da vedere cosa saranno riusciti a fare Red Bull e Mercedes che certo non hanno dormito, anzi…
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