F1 | Ferrari: sulla pista degli esami la rossa non è promossa
Nella Scuderia erano consapevoli di poter essere dietro a Red Bull e McLaren, ma non di vedere davanti anche le Mercedes. Barcellona emette dei verdetti che pongono seri dubbi sulla qualità degli sviluppi e le scintille fra i due piloti evidenziano che il clima interno non è troppo sereno.
È stato un fine settimana difficile per la Ferrari. Parlando di Formula 1, i numeri vestono un aspetto importante e la Scuderia è uscita da Barcellona con un bottino di tappa inferiore a Red Bull, Mercedes e McLaren. È probabile che a Maranello avessero messo in conto di vedere allontanarsi Max Verstappen e Lando Norris già prima di arrivare sul circuito di Catalunya, ma nel gap di sono infilate anche le due Mercedes. È stata probabilmente questa la notizia peggiore per la Ferrari, giù dal podio per la seconda gara consecutiva.
Barcellona è la pista degli esami e in questo caso la promozione per la Scuderia non è arrivata. Il mondiale sta prendendo forma, con una McLaren che ha raggiunto la Red Bull (come performance, non ancora come pacchetto complessivo) e la Ferrari che insieme alla Mercedes si candida (quando le condizioni le verranno incontro) a qualche successo di tappa.
Carlos Sainz, Scuderia Ferrari, Charles Leclerc, Scuderia Ferrari
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Era la fotografia di inizio stagione e quella resta. Poi, è vero che nello specifico del weekend di Montmelò qualche punto la Scuderia lo ha lasciato sul campo, ma non tanto nei sessantasei giri percorsi oggi, quanto nella qualifica di ieri. È realistico credere che se Leclerc e Sainz fossero partiti davanti al tandem Mercedes sarebbero stati in corsa per la terza posizione, ma non di più.
E a proposito dei due ferraristi, la gara ha proposto qualche scintilla quando Sainz al secondo giro ha passato Leclerc. Le due monoposto si sono toccate, Charles si è lamentato rivelando che nel briefing prima della corsa era stato deciso che il primo stint sarebbe stato molto conservativo per preservare gli pneumatici. “Avevamo una strategia chiara che prevedeva di risparmiare le gomme – ha confermato Leclerc - ma quando mi ha attaccato non era certo in modalità di risparmio gomma. Ha spinto alla curva 14 e ovviamente mi ha superato alla frenata di curva 1. Capisco la gara di casa, comprendo che sia in un momento importante della sua carriera, magari voleva fare qualcosa di un po' spettacolare, ma probabilmente non ero la persona giusta con cui farla”.
È chiaro che la Ferrari non può contare sulla collaborazione di Sainz, il countdown verso la sua uscita da Maranello è iniziato e il ruolo da team player non si addice di certo alla sua situazione. Finora sono screzi, nulla che non si veda in altre squadre nelle quali i piloti hanno una performance che li porta a ritrovarsi in pista a stretto contatto.
È importante, ovviamente, evitare l’escalation, ma la gestione dei piloti non è di certo il problema principale della Scuderia. Oggi è prioritario capire se gli aggiornamenti tecnici ha dato il meglio di sé questo fine settimana (se fosse così sarebbe preoccupante) o se servirà ancora del tempo per tirare fuori il massimo dal pacchetto tecnico.
Carlos Sainz, Ferrari SF-24, Charles Leclerc, Ferrari SF-24
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Perché Sainz ha utilizzato le gomme hard nel terzo stint
La differente strategia tra Leclerc e Sainz è stata legata all’andamento della corsa. Al via le due Ferrari non sono riuscite a sopravanzare le Mercedes, e l’unico sorpasso è stato quello tra i due ferraristi, con Carlos che ha attaccato e passato Charles.
A quel punto è diventato lui il primo cacciatore delle due Mercedes, e questo ha portato la Ferrari a provare (con Sainz) l’undercut sulla Mercedes di Hamilton al giro 15 montando un set di medie. Nella stessa tornata si è fermato anche Russell, in quel momento tre secondi dal leader Verstappen, passando anche lui alle medie, mentre Leclerc ha allungato il suo primo stint fino al giro 24.
“A quel punto era chiaro che Carlos avrebbe dovuto coprire dieci giri in più di Charles nell’ultimo stint”, ha confermato Vasseur, e l’unica scelta possibile era il set di hard, l’ultimo a disposizione. Scelta obbligata che non ha potuto evitare anche la Mercedes con Russell, ed infatti entrambi sono tornati nuovamente ai box lo stesso giro, il trentasettesimo.
“La scelta media-hard non ha pagato – ha confermato Sainz – chi ha puntato su media-soft alla fine era chiaramente più veloce”. La differenza di performance è emersa in modo chiaro dopo l’ultimo pit stop di Leclerc. Charles è tornato in pista a otto secondi da Sainz, margine azzerato in sei giri.
Per Leclerc (che in quel momento puntava alla quarta posizione di Russell) era importante perdere meno tempo possibile nel soprasso scontato di Sainz, e Carlos ha lasciato strada, in modo fin troppo plateale. Leclerc è poi riuscito a raggiungere la Mercedes, ma avrebbe avuto bisogno di un giro in più per l’attacco che avrebbe garantito due punti in più senza però cambiare di molto il bilancio del fine settimana.
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