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Ferrari: Steve Clark nuovo responsabile di pista!

L'inglese è stato chiamato da Pat Fry: arriva dalla Mercedes ma anche lui ha un passato McLaren

Colpo grosso della Ferrari: il nuovo responsabile di pista è Steve Clark! Inglese, di 46 anni, arriva dalla Mercedes e riferirà direttamente al direttore tecnico del Cavallino, mentre a lui si rivolgeranno Andrea Stella, ingegnere di Alonso, e Rob Smedley, storico tecnico di Massa. Clark nella struttura di Ross Brwan era approdato nel 2007 seguendo i vari passaggi del team che nel tempo si è trasformato da Honda a Brawn Gp, per poi diventare la squadra ufficiale della Stella a tre punte. In precedenza, però, è stato il responsabole del test team McLaren dal 2002 al 2007 lavorando a stretto contatto con il direttore tecnico del Cavallino. Steve ha iniziato la sua attività in F.1 alla Lotus nel 1989, sempre come ingegnere di pista: di formazione è un telaista con buone conoscenze meccaniche (ha collaborato con la Lucas subito dopo gli studi universitari) e vanta un'esperienza ultraventennale nel Circus, pur essendo ancora molto giovane. La Ferrari è in una fase di cambiamento di pelle. Nick Fry sta riorganizzando il dipartimento tecnico del Reparto Corse con un'azione profonda che coinvolge tutti i settori in cui la squadra del Cavallino rampante non si è ancora rivelata al top. L'inglese sta inserendo uomini di sua fiducia in tutti i punti strategici che per Pat la squadra di Maranello era ancora carente l'anno scorso: galleria del vento, simulatore e Cfd (computational fluid dynamic). I dati più che incoraggianti che emergevano dalla galleria del vento non combaciavano con quelli letti al simulatore e, soprattutto, con quelli di pista. Nick Fry, dopo che ha assunto il ruolo del capo tecnico del Reparto Corse, ha agito per chiudere al più presto il gap con gli altri top team e ha pescato nel mercato solo ingegneri che già conoscono il suo modo di lavorare. E così prosegue l'afflusso selezionato di tecnici ex McLaren: l'anno scorso da Woking si è rivisto a Maranello Giacomo Tortora, un italiano che è uno specialista di simulazione. Il greco Ioannis Veludis ha preso il comando dell'area CFD a cui si è aggiunto recentemente il calcolista Jonathan Heal, mentre Rupart Daraker e Lawrence Hodge sono gli esperti di aerodinamica. Pat Fry è molto coinvolto nel trasformare le modalità operative della Ferrari, pur avendo coordinato la nascita della 663 (codice di progetto della monoposto 2012) che è affidata al capo progettista Nikolas Tombazis, vuole completare il suo piano di rinnovamento, per cui non avrà tempo per seguire il team a tutte le corse come ha fatto nel 2011. All'interno della squadra del Cavallino cresce la “McFerrari”, mentre tecnici di valore come Marco Fainello vengono confinati alla Gestione Industriale. La trasformazione di Fry non è solo di uomini di matrice Woking, perché l'inglese sta trasformando quelle metodologie di lavoro che avevano fatto la squadra di Maranello una macchina da guerra nell'era Schumacher. Vuole imporre un modello più moderno, ma ha poco tempo a disposizione. Tenta una carta rischiosa: costituisce una sorta di “gruppo degli eletti” per rendere subito attivi e funzionali i cambiamenti, provocando però inevitabili scossoni nel gruppo che è sempre stato abituato a modifiche graduali, senza grandi scossoni. Una mossa coraggiosa che dovrà dare i suoi frutti con una monoposto vincente subito, altrimenti i riflessi negativi interni potrebbero essere più forti dei benefici cercati. A Pat va riconosciuta una forte personalità: si trova in una situazione non facile. Dopo l'uscita di Aldo Costa ha avuto il tempo per capire gli interventi da attuare per modernizzare la Gestione Sportiva e scegliere le figure utili a questa rivoluzione silenziosa. Ora Stefano Domenicali e Luca di Montezomolo si aspettano i risultati...

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