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Ferrari SF21: il gambero rosso è comunque migliore della McLaren

La Scuderia in Messico raccoglie un risultato straordinario con il quinto posto di Leclerc e il sesto di Sainz: supera la squadra di Woking nel mondiale Costruttori e si porta al terzo posto, anche se la rossa non si è rivelata competitiva sul circuito dei fratelli Rodriguez, amplificando il distacco dal vertice rispetto alle ultime gare. La stagione del Cavallino è stata salvata dall'introduzione del nuovo sistema ibrido?

Charles Leclerc, Ferrari SF21, Carlos Sainz Jr., Ferrari SF21

Charles Leclerc, Ferrari SF21, Carlos Sainz Jr., Ferrari SF21

Mark Sutton / Motorsport Images

Quella che abbiamo visto in Messico è stata una Ferrari a due volti: deludente la monoposto, molto incoraggiante la squadra. Il risultato dal punto di vista sportivo è stato impietoso non tanto per la posizione di Charles Leclerc, quinto, e Carlos Sainz, sesto, comunque dietro all’ottimo Pierre Gasly con l’AlphaTauri, quanto per il distacco rimediato dalle rosse nei confronti del vincitore Max Verstappen: un minuto e 21 secondi.

Tanta roba, ma la Ferrari in una giornata grigia ha centrato un obiettivo importante: la Scuderia si porta in terza posizione nel campionato Costruttori scavalcando la McLaren di 17,5 punti, dando consistenza a una rimonta che si è materializzata nelle ultime gare con l’introduzione del nuovo sistema ibrido sul motore 065/6.

Ma il sorpasso messicano si è concretizzato perché la McLaren ha fatto molto peggio della Ferrari con Lando Norris solo decimo dopo aver cambiato la power unit che gli è costata una penalizzazione in fondo alla griglia e Daniel Ricciardo autore di una violenta tamponata a Valtteri Bottas alla prima curva (non punita) nella quale ha distrutto il muso prima di scivolare nelle retrovie dopo la sostituzione al box.

“E’ andata peggio di quello che pensavo – ammette sinceramente Mattia Binotto - , forse sono stato io ad essere ottimista, perché credevo di essere più vicino ai migliori in questa gara, a dimostrazione che bisogna arrivare in pista per scoprire se le condizioni sono diverse da quelle che si immaginavano. Siamo andati un po’ peggio di quello che speravo e di quelle che sono state le ultime gare. E il fatto che Gasly ci fosse davanti è un altro segnale”.

Leclerc staccatissimo e Sainz ha finito doppiato…
“Se non avessimo rallentato Carlos forse non avremmo finito a un giro: non lo metterei così. Però è vero che rispetto alla Mercedes di Hamilton avevamo un ritardo medio di otto decimi al giro, un divario che era stato un po’ inferiore nelle ultime gare”.

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Da cosa è dipeso? Venerdì nelle prove libere era emersa la carenza di downforce per cui le S21 sono state caricate di più a livello aerodinamico, ma la sostanza non è cambiata molto, perché le Ferrari sono fra le macchine che più hanno sofferto il degrado delle gomme. Non potendo incrementare la spinta verticale è andata in crisi la parte meccanica: le sospensioni non sono riuscite a trasferire alle gomme la necessaria temperatura per portarle nella giusta finestra di funzionamento.

Abbiamo visto comparire del graining sull’anteriore di Leclerc che ha determinato un forte calo nelle prestazioni, mentre la perdita registrata da Red Bull e Mercedes è stata molto più marginale. È evidente che la SF21 non si è adattata al fondo messicano scivoloso,, ma è altrettanto evidente che in assenza di grip emergono i congeniti difetti della rossa che non possono essere cancellati come un colpo di spugna.

Ci sarebbe da domandarsi dove sarebbe la Ferrari senza il nuovo sistema ibrido che si è rivelato una vera manna. Da quando ne dispongono i due piloti, vale a dire dalla Turchia, osserviamo che il distacco dai primi è andato via via crescendo: 37 secondi a Istanbul che sono diventati 52 ad Austin e sono cresciuti a 1 minuto e 21 secondi in Messico.

Siccome le velocità massime sono molto migliorate, la power unit evo è stata solo una risorsa positiva, mentre la macchina mostra una curva calante che deve far riflettere. E la conquista del terzo posto, quindi, è da ascrivere alle doti dell’ibrido che prefigura il sistema 2022. Senza cosa sarebbe successo?

Mentre Tsunoda decolla sulla Haas di Schumacher, Sainz non esita a tagkiare sull'erba per evitare sorprese...

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Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

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