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Ferrari SF1000: le simulazioni promuovono cambio e motore

La SF1000 ha mostrato dei progressi rispetto alla vettura del GP d'Australia, ma in Stiria non ci saranno tutte le modifiche, specie aerodinamiche, per cui è prevedibile che la Rossa sia ancora terza forza, ma più vicina a Mercedes.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Una crescita di due o tre decimi di secondo al giro. I piani Ferrari per il debutto in Stiria per il GP d’Austria che aprirà la stagione di Formula 1 dal 3 luglio si stanno delineando dopo il lungo shutdown che ha tenuto chiuso il Reparto Corse fino al 21 maggio per la pandemia di COVID-19.

Se la SF1000 era accreditata nei test invernali di un ritardo sulla Mercedes di circa mezzo secondo nei test invernali di Barcellona, la squadra di Maranello può sperare di aver ridotto il gap dalla W11 di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas che ha svettato nell’inverno, ma restano dei dubbi sulla Rossa, visto che anche gli avversari nel frattempo saranno cresciuti.

A Maranello, quindi, si collocano al terzo posto dell’ideale graduatoria di valori, tenendo davanti anche la temibile Red Bull RB16. Il team di Milton Keynes gioca in casa e a Spielberg ha vinto negli ultimi due anni, per cui è legittimo pensare che possa essere Max Verstappen il vero pungolo delle Mercedes.

Anche perché la sensazione è che non vedremo nella gara di apertura tutta l’attesa SF1000 EVO. I dati positivi arrivano dalla trasmissione e dal motore. Le simulazioni della vettura al banco testimoniano che l’irrobustimento della scatola in carbonio, che aveva manifestato delle torsioni nei test invernali, ha avuto un benefico effetto.

L’incremento di peso (negativo) è stato largamente compensato dalla maggiore rigidezza del retrotreno che dovrebbe offrire una Ferrari meno incline al sottosterzo e, quindi, più guidabile per i piloti e con meno stress per le gomme.

A livello di power unit c’è stata la delibera dello 065/2 (l’iniziale versione 065/1, quindi, non correrà mai) che ha superato i test di affidabilità, dopo aver mostrato iniziali problemi di durata con qualche cedimento.

Sarà questa la specifica di motore che verrà omologata per l’anno 2020 e la Rossa dovrebbe beneficiare di una quindicina di cavalli in più rispetto al propulsore che non aveva impressionato in Spagna, dopo le feroci polemiche sui propulsori dello scorso anno, quando si erano scatenate le voci di presunte irregolarità nell’alimentazione mai dimostrate dalla FIA.

Nel Reparto Corse c’è la consapevolezza del lavoro svolto e dei limiti della monoposto: non tutte le novità previste sulla SF1000 arriveranno in tempo per la prima gara austriaca. È possibile che le modifiche aerodinamiche all’anteriore si vedranno più avanti, perché il tempo a disposizione per produrre le nuove parti in carbonio non è stato sufficiente dalla riapertura a oggi, tenuto conto che gli stringenti protocolli di sicurezza certo non facilitano la collaborazione con i fornitori.

Qual è la speranza? Una Ferrari forse capace di sfidare le Red Bull , ma non davanti alle frecce d’argento. In Austria si correrà con il caldo dell’estate su un circuito che si trova a 700 metri di quota con l’aria un po’ rarefatta. La Mercedes avrà risolto nel lockdown i problemi di lubrificazione del suo motore?

Le W11 avevano mostrato una superiorità tale che si potrebbero permettere una piccola riduzione di potenza della power unit per salvaguardare l’affidabilità tanto che la supremazia non dovrebbe risultare intaccata, ma una rottura (come quelle registrate nei test) avrebbe ben altri risultati.

E, forse, anche per questo Toto Wolff ha riacceso il juke-box nel quale canta il solito ritornello: “Solo nelle qualifiche in Austria scopriremo i vari valori, ma io resto sempre pessimista. Dobbiamo lavorare per ridurre il gap col motore Ferrari e avere una power unit solida e affidabile”.

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