F1 | Ferrari rinforza l'area della simulazione con nuovi tecnici
La campagna di potenziamento della Scuderia è in atto: entro l'inizio del 2024 arriveranno una quindicina di giovani ingegneri che stanno finendo il periodo di gardening per uscire dai vari top team, per approdare nei vari reparti della GeS. Quattro o cinque sono già entrati nell'organico in questi giorni e dovranno potenziare l'area della simulazione, portando una ventata di aria fresca. Non sono nomi di grido, ma contribuiranno ad accelerare i sistemi predittivi della 676 e quindi lo sviluppo.
La Ferrari ha appena concluso la stagione 2023 con un bilancio positivo della seconda parte della stagione che controbilancia l’avvio negativo, decisamente sotto alle attese del Cavallino. Eppure al Reparto Corse non è il momento di abbassare la tensione, perché la 676 è in avanzata fase di realizzazione, mentre gli aerodinamici capeggiati da Diego Tondi portano avanti la ricerca aerodinamica in galleria del vento.
Photo by: Ferrari
Enrico Gualtieri, capo dei motori, ed Enrico Cardile, direttore tecnico del telaio Ferrari
Enrico Cardile ed Enrico Gualtieri sono i due pilastri intorno ai quali nasce la prima vera rossa sotto la gestione di Fred Vasseur, monoposto che sta generando una forte curiosità per le aspettative che l’accompagnano. È vero che la squadra di Maranello ha chiuso il mondiale Costruttori al terzo posto, ma è altrettanto vero che la rossa è stata la seconda forza in pista nell’ultimo scorcio di stagione, surclassando in punti raccolti la Stella. Il problema tecnico di Leclerc in Brasile, che ha impedito al monegasco addirittura di partire a Interlagos, e i due incidenti di Carlos Sainz a Las Vegas e Abu Dhabi hanno privato la SF-23 di quei pochi punti per precedere la W14.
Nella Gestione Sportiva non si sono fatti drammi, cercando di consolidare il buono che si è scoperto anche da una macchina sbagliata come la SF-23. Mentre i vertici del Cavallino stanno discutendo i rinnovi dei piloti che avranno il contratto in scadenza alla fine del 2024: per Leclerc si parla di allungare di tre anni, mentre a Sainz verrebbe data la chance del biennale che lo spagnolo aveva chiesto a gran voce da Monza in poi.
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Charles Leclerc, Carlos Sainz, durante la foto di gruppo del Team Ferrari
I piloti sono un punto fermo della Ferrari e nessuno ha intenzione di metterli in discussione: l’area da potenziare è quella tecnica, in attesa che dalla Mercedes si liberi Loic Serra, il capo dello sviluppo di Brackley, grande conoscitore di cosa hanno bisogno le gomme per non accusare quel degrado che la rossa ha spesso patito negli ultimi anni.
E, allora, è in corso quella campagna di reclutamento di cui Vasseur parlava nel corso dell’estate: per l’arrivo di Serra bisognerà che si compia il periodo di gardening (Toto Wolff è poco propenso a fare sconti all’amico Fred…), ma nel frattempo è previsto l’arrivo nell’organico della GeS di una quindicina di persone che si stanno liberando ciascuno da propri nodi contrattuali.
Quattro o cinque ingegneri, per lo più giovani, ma non inesperti, sono già approdati a Maranello e andranno a potenziare quella che è un’area strategica di un team di F1 moderno: stiamo parlando della simulazione. L’iterazione fra pista, galleria del vento, CFD e simulatore è determinante nella capacità di far crescere una macchina nuova con strumenti di calcolo moderni, utili a deliberare dati predittivi credibili in tempi sempre più stretti.
Al di là dei vincoli dettati dal budget cap, che impongono dei limiti di spesa, imprimere una maggiore velocità di azione in fabbrica servirà non solo a stare davanti a Mercedes, McLaren e Aston Martin, ma dovrebbe permettere quell’avvicinamento alla Red Bull di Max Verstappen in una stagione in cui le regole e, soprattutto, le gomme rimarranno le stesse del 2023.
Quando il presidente John Elkann, nell’intervista rilasciata alla BBC a Las Vegas, ha puntato sul fatto che ci sono giovani tecnici interessati a venire alla Ferrari, molti hanno commentato con sarcasmo, sostenendo che la Scuderia non ha fatto annunci: "L'importante è avere la migliore squadra possibile: contare su donne e uomini provenienti da nazionalità e background diversi a noi è molto gradito. La nostra identità è molto chiaramente italiana e la spina dorsale della nostra organizzazione è italiana. Ma questo non è in alcun modo uno svantaggio. Al contrario, è una base su cui si possono integrare talenti molto forti provenienti da luoghi diversi".
Il presidente ha tracciato un quadro concreto: certo i nomi che sono già arrivati non sono di prima grandezza, ma sono figure giovani che portano il know how di altri top team nel tessuto del Reparto Corse: è come aver aperto la finestra per far entrare una boccata d’aria fresca.
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