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Analisi

Ferrari: qual è il profilo dei due nuovi acquisti di Maranello?

La Scuderia è in una fase di ristrutturazione profonda: oltre al taglio degli organici dettato dall’introduzione del Budget cap che porterà alla Haas una trentina di tecnici con a capo Simone Resta, ci sarà una campagna di potenziamento sia nell’area telaio, sia in quella motori.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

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Quale Ferrari vedremo nel 2021? Questa è la domanda che si pongono tutti i tifosi ferraristi dopo aver visto arrancare la Scuderia al sesto posto nel mondiale Costruttori.

L’anno prossimo per il Cavallino sarà un anno cruciale perché il Reparto Corse dovrà essere completamente ridisegnato in funzione dell’introduzione del Budget cap che imporrà un tetto di spesa di 145 milioni di dollari per cui l’organico dovrà essere snellito di circa 200 persone sugli oltre mille dipendenti.

Simone Resta, responsabile del progetto Telaio, dal 1 gennaio lascerà la Ferrari per diventare il direttore tecnico della Haas, la squadra clienti che cercherà di stringere ancora di più la collaborazione con Maranello. L’ingegnere di Imola, sarà il vertice di un gruppo di lavoro che potrà essere composto da una trentina di specialisti che la Scuderia girerà al team diretto da Gunther Steiner.

I loro contratti saranno ancora Ferrari, ma il pagamento degli stipendi avverrà da parte di Gene Haas che ha deciso di cambiare l’approccio con il quale ha deciso di restare in F1, cercando una partnership più stretta con il fornitore principale che è la Scuderia.

Si sono scritti fiumi di parole sulle incomprensioni fra Simone Resta e Mattia Binotto ai tempi in cui il primo era responsabile del telaio e il secondo capo dei motoristi, ma non è quella la ragione dell’uscita del divorzio, quanto l’esigenza di ottemperare alla riduzione degli organici senza indebolire la struttura.

È fin troppo evidente che a Maranello c’è bisogno di linfa fresca, di idee innovative per avviare il progetto della monoposto 2022, vale a dire la F1 a effetto suolo che dovrebbe riportare la Rossa a lottare per il titolo mondiale.

Dopo la profonda delusione legata alla SF1000, c’è l’aspettativa che alla Gestione Sportiva possano approdare due figure importanti: un capo del telaio che possa anche assumere il ruolo di direttore tecnico e un responsabile dei motoristi.

Enrico Cardile avrà il compito di gestire il gruppo di lavoro, mentre il nuovo arrivato comincerà a tirare le righe della macchina nuova che potrà essere sviluppata con il nuovo simulatore che non sarà più il “ragno”, ma un sistema del tutto diverso che dovrebbe essere attivo in primavera in tempo per rappresentare il nuovo stato dell’arte in materia di simulazione.

L’altro Enrico, ci riferiamo a Gualtieri, capo dei motoristi, resterà al suo posto accettando che nello staff entri un direttore tecnico della power unit capace di portare una ventata di novità dopo che la FIA, alle fine dello scorso anno, ha spazzato via con una direttiva tecnica il lavoro di sviluppo di un anno e mezzo sulla gestione del carburante, facendo tornare indietro la Ferrari di un paio di stagioni.

Il nuovo motore che è in gestazione per il 2021 dovrà essere in grado di recuperare almeno una trentina dei cinquanta cavalli mancanti rispetto alla power unit Mercedes.

L’identikit dei due tecnici è ancora segreto per evitare che i due possano essere sottoposti a periodi di gardening lunghi, mentre starebbero trattando uscite consensuali e senza vincoli dai team di provenienza.

Chi ritiene, quindi, che le facce nuove non potranno mettere piede nella Gestione Sportiva prima di giugno si sta sbagliando di grosso. Aspettiamoci delle novità interessanti più in fretta di quanto si possa pensare…

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