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Ferrari: potenziate le strutture, ma non i tecnici

Mattia Binotto nella videoconferenza con i giornalisti ha specificato che la Ferrari nel 2020 non ha ottenuto risultati sportivi importanti in F1, ma ha lavorato sodo per potenziare le strutture del Reparto Corse: oltre al nuovo simulatore ci sono degli aggiornamenti in galleria del vento e nei processi che dovrebbero rendere il cavallino più competitivo, mentre, almeno per ora, non sono previsti rinforzi nell'organico dei tecnici.

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 con i sensori posteriori

Foto di: Giorgio Piola

Le strutture più che gli uomini. Il credo di Mattia Binotto è piuttosto chiaro: la Ferrari nel 2020, l’anno orribilis degli ultimi 40 anni della sua storia, ha seminato molto pensando al futuro per darsi una factory all’avanguardia con la quale poter sfidare nel 2022 la Mercedes nella lotta per il mondiale.

“Il 2020 è stato inadeguato da un punto di vista delle prestazioni, che non sono state all'altezza della nostra storia come conferma il sesto posto finale nella classifica Costruttori. Era dal 1980 che non si faceva così male, ma allo stesso tempo in questo anno abbiamo fatto investimenti importanti guardando al futuro”.

“Il nuovo simulatore è uno di questi investimenti, e ce ne sono molti altri che riguardano i nostri asset, come gli strumenti di simulazione, le nostre metodologie, i miglioramenti nella galleria del vento”.

Si tratta di cose che non si vedono sulla macchina nell’immediato, ma che possono velocizzare i processi per avere una monoposto più competitiva e, in particolare, di essere evoluta nel corso della stagione con aggiornamenti più veloci degli avversari…

“Un anno di pazienza ed investimenti, convinti che dobbiamo guardare al futuro cercando di investire oggi per raccogliere domani. Non esistono segreti in Formula 1, ci si migliora passo dopo passo, serve pazienza e abbiamo cercare in questo 2020 di gettare le fondamenta necessarie per tornare a essere una squadra vincente”.

Il ragionamento non fa una grinza: il nuovo simulatore sarà uno strumento della rinascita del Cavallino, ma c’è molto di più nella Gestione Sportiva perché anche gli aggiornamenti nel wind tunnell sono stati necessari per ritrovare una correlazione dei dati che con la SF1000, evidentemente, si era persa.

La stagione di sofferenza, quindi, deve essere servita a ritrovare dei punti fermi nella ricerca aerodinamica e l’introduzione del sofisticatissimo sistema di indagine tridimensionale che è stato montato dietro alla Rossa di Vettel nelle libere di Abu Dhabi, indica che a Maranello si vogliono spingere oltre nella ricerca.

Tutti gli investimenti sono stati fatti prima che scatti il Budget cap e limiti la soglia delle spese ai 145 milioni di dollari fissati da FIA e FOM. La Ferrari, dunque, ha potenziato gli impianti e i sistemi, ma per il momento non ha rinforzato l’organico che dovrà asciugarsi per rientrare con gli stipendi nel tetto di spesa.

Si dice che una trentina di dipendenti seguiranno l’ingegnere Simone Resta alla Haas: l’uscita del responsabile del settore telai al momento non verrà coperta, visto che il suo ruolo sarà assunto da Enrico Cardile. Il tecnico toscano aggiunge delle responsabilità a quella di essere il riferimento di Performance Devolopment.

Era facile prevedere che fosse previsto qualche rinforzo che Binotto non esclude, ma non nell’immediato: “Coglieremo delle opportunità dall’esterno, purché ci possano dare del valore aggiunto”.

Il team principal ci ha tenuto a sottolineare che “a parte questo 2020, negli ultimi cinque anni siamo sempre finiti secondi o terzi, e siamo stati gli unici a contendere il titolo alla Mercedes: se questa squadra è riuscita a fare questi risultati ho totale fiducia che si possa fare altrettanto bene anche in futuro”.

Abbiamo chiesto specificatamente a Binotto se la Ferrari avesse preso dei tecnici da altre squadre, ma che non potesse fare nomi perché magari sono ancora in gardening nei team di provenienza e l’ingegnere reggiano ci ha risposto con un categorico: “No”.

Volendo fare una fotografia dello status quo viene da pensare che la squadra del Cavallino si stia attrezzando per essere competitiva con i mezzi, ma rischia di non esserlo con il gruppo dei tecnici, perché è vero che in passato hanno sfidato la Stella, ma è altrettanto vero che hanno regolarmente perso la battaglia dello sviluppo della monoposto.

Se l’ambizione è quella di lottare per il mondiale nel 2022 è lecito domandarsi se non vedremo in un futuro prossimo delle facce nuove nel Reparto Corse. Bisognerà aspettare…

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