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F1 | Ferrari: poca trazione non per l'ala scarica ma per l'ERS

Consapevoli che Leclerc avrebbe dovuto fare una gara di rimonta, in Canada gli elettronici del Cavallino hanno studiato una diversa parcellizzazione dell'energia elettrica nell'arco del giro rispetto al solito, privilegiando la seconda parte del rettilineo per evitare il clipping. Una scelta che, probabilmente, non ha dato il risultato migliore, visto che la F1-75 ha pagato in trazione all'uscita dalle curve. A Silverstone vedremo la rossa tornare a sfruttare le doti migliori.

Charles Leclerc, Ferrari F1-75, lotta con Alex Albon, Williams FW44

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Il quinto posto di Charles Leclerc in rimonta dall’ultima fila del GP del Canada è da considerarsi un risultato soddisfacente per la Ferrari? Nessuno mette in discussione la prestazione del pilota monegasco che ha caparbiamente costruito una rimonta non facile, quanto è giusto fare delle valutazioni se la Scuderia ha lasciato qualcosa lungo la strada a Montreal in un mondiale nel quale qualsiasi punto può essere decisivo alla fine.

E, allora, emergono due aspetti su tutti gli altri: la mancanza di trazione all’uscita del tornantino prima del rettilineo dove effettuare i sorpassi e i pit stop stranamente lenti. Mattia Binotto ha ben spiegato che per vincere i GP bisogna essere perfetti, altrimenti il risultato non arriva e Montreal ne ha dato una ennesima dimostrazione.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, al pit stop in Canada in 3

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, al pit stop in Canada in 3"7

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Se prendiamo la tabella delle velocità massime registrate alla speed trap emerge in modo inconfutabile che la F1-75 sia stata nettamente la monoposto più veloce in rettilineo: Charles Leclerc, sempre impegnato in scia di un’altra macchina, ha fatto quasi tutta la gara potendo sfruttare il DRS aperto, per cui ha toccato il picco di 342,7 km/h, mentre il vincitore del GP, Max Verstappen con la Red Bull RB18, senza ala mobile e senza scia, non ha superato i 332 km/h, facendo meglio di un soffio dell’inseguitore Carlos Sainz accreditato di 331,3 km/h.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, in caccia di Verstappen con la Red Bull: non è mai riuscito ad attaccarlo

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, in caccia di Verstappen con la Red Bull: non è mai riuscito ad attaccarlo

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Lo spagnolo si è portato a casa il punticino del giro più veloce in 1’15”749 al giro 63, ma sebbene sembrasse leggermente più rapido dell’olandese non è mai riuscito a portare un attacco al campione del mondo.

Qualcuno ha azzardato che la Ferrari si sia presentata in Canada con i motori leggermente depotenziati per evitare che si potesse ripresentare un problema di affidabilità che facesse seguito agli “zero” di Leclerc in Spagna e Azerbaijan.

“No, eravamo in piena potenza – ha chiarito Binotto - quello che è successo a Baku non ce lo aspettavamo, perché è accaduto incomprensibilmente a bassissimi chilometri, adesso abbiamo introdotto due power unit nuove con Charles per cui avremo respiro per alcune, anzi tante gare. A meno di situazioni non comprese direi che per i prossimi GP non ci sarà preoccupazione o meglio sarà tutto sotto controllo”.

 

E, allora, perché la rossa ha dato la sensazione di essere meno brillante di altre gare nei suoi punti forti, vale a dire trazione e accelerazione? Per quello che riguarda Charles c’è chi ha posto l’attenzione sull’ala posteriore più scarica che è apparsa a Montreal sabato mattina.

Come abbiamo avuto modo di dire, si è trattato di una soluzione che nei piani di sviluppo della Ferrari era programmata per Silverstone, il prossimo appuntamento in calendario, mentre il primo esemplare è venuto pronto in anticipo e per questo è nata l’idea di spedirlo in fretta e furia in Canada.

L'ala posteriore più scarica montata sulla Ferrari F1-75 di Leclerc in Canada

L'ala posteriore più scarica montata sulla Ferrari F1-75 di Leclerc in Canada

Photo by: Giorgio Piola

L’ala più scarica, che aiuta a migliorare l’efficienza a DRS aperto, è stata utile e non ha sbilanciato la F1-75 producendo una mancanza di carico posteriore in uscita dal tornante: l’effetto positivo lo si è visto proprio in fondo al rettilineo dove Leclerc ha toccato la più alta velocità massima (con scia e DRS aperto) facendo meglio di Sergio Perez (Red Bull) e Nicholas Latifi giunti a 339,8 km/h che si sono trovati in situazioni analoghe a quelle del monegasco.

Se è vero tutto questo, è lecito domandarsi perché Charles abbia impiegato diversi giri ad avere ragione dell’Alpine di Esteban Ocon? Il problema, dunque, non era di natura aerodinamica, per quanto la F1-75 generi un po’ meno carico derivante dalle ali, visto che contribuisce alla causa la forma scavata delle pance per aggiungere downforce a quella prodotta dai canali Venturi sotto al fondo, ma coinvolge la parte elettrica della power unit.

Ferrari, confronto fra le ali posteriori in Canada di Leclerc, più scarica, e quella si Sainz

Ferrari, confronto fra le ali posteriori in Canada di Leclerc, più scarica, e quella si Sainz

Photo by: Giorgio Piola

In Canada i motoristi hanno preferito parcellizzare l’energia elettrica che viene liberata dalla MGU-K nella seconda parte del rettilineo, per evitare che i piloti del Cavallino dovessero fare i conti con il “clipping”, l’esaurimento della potenza ibrida che li costringe a “veleggiare” fino alla staccata.

Consapevoli che Leclerc dovesse effettuare una sequenza di sorpassi hanno cercato di offrire a Charles una macchina che gli permettesse di rivaleggiare in staccata, senza considerare che si è perso qualcosa (e, forse, troppo) in uscita di curva, confidando nelle solite doti della Ferrari che dispone di un “Superfast” che sfrutta un turbo più piccolo che spinge la MGU-H già ai bassi regimi, rinunciando a girare al massimo regime consentito dal regolamento.

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L’effetto raggiunto sarebbe stato che Leclerc ha siglato sì la velocità massima, ma ci è arrivato più tardi del solito, pagando un gap nella prima parte del dritto dove, invece, si sarebbero dovute esaltare le qualità del motore che, normalmente, “brucia” qualche cavallo di potenza per spingere ali mediamente più cariche della concorrenza diretta (Red Bull, ma anche Mercedes).

A Silverstone, rivedremo la Ferrari che si mangia l’asfalto all’uscita dalle curve…

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