F1 | Ferrari: pinze rigide; Red Bull: caliper leggeri
Sulle monoposto a effetto suolo 2023 i tecnici hanno lavorato molto verso la riduzione del peso: su ogni macchina si sono risparmiati in media dai 300 ai 350 grammi lavorando sull'impianto frenante. La Ferrari ha sviluppato con la Brembo delle pinze che dessero la massima rigidezza, mentre la Red Bull adottando i caliper con i PIN ha puntato sulla leggerezza. Andiamo a scoprire un aspetto tecnico che dedica molta attenzione anche alla dissipazione del calore dei dischi.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Il tema è interessante, perché delinea l’approccio molto diverso con cui i team si possono sbizzarrire nel cercare le prestazioni delle monoposto. Brembo Racing fornisce le pinze e le pastiglie a tutte e dieci le squadre del Circus (nove sono equipaggiate dalla multinazionale bergamasca e una dall’AP Racing, azienda con sede a Coventry ma che appartiene a Brembo).
Ci sono squadre che puntano sulla rigidezza del caliper e altre che, invece, hanno investito nella leggerezza. Tutte, inoltre, cercano il massimo smaltimento del calore per rendere il corner ruota non influenzato dall’irradiamento della temperatura al cerchio e, quindi, alla gomma.
Dettaglio della pinza anteriore dell'Aston Martin AMR23
Photo by: Giorgio Piola
Ogni team sviluppa il proprio concetto di pinza e lo studia in co-engineering con Brembo: non deve stupire, quindi, se gli impianti della F1 sono tailor made per ciascuna vettura, con caratteristiche molto diverse.
La pinza della Red Bull RB19 è rappresentativa di chi ha cercato il massimo risparmio di peso, mentre quella della Ferrari identifica il lavoro che viene svolto in funzione della rigidezza, per disporre di un impianto che risulti preciso in inserimento di curva.
Nel 2022 con l’introduzione delle monoposto a effetto suolo la massa degli impianti frenanti era cresciuta rispetto al 2021 perché si era passati dalle ruote da 13” a quelle da 18”, consentendo l’adozione di dischi maggiorati: si è passati da 278 mm a 328 mm per l’anteriore e da 266 mm a 280 mm per il posteriore, con uno spessore pari a 32 mm e un numero di fori compreso tra i 1.000 e i 1.100 per l’anteriore e 900 fori nel posteriore.
Ecco le misure dei dischi introdotte nel 2022 a confronto con quelle del 2021
Photo by: Giorgio Piola
Quest’anno è stata possibile una riduzione di peso circa 300/350 grammi totali per ogni singola vettura e gli ingegneri di Brembo Racing hanno lavorato intensamente per ottimizzare il design dei vari componenti, pinze e parti in carbonio in primis, andando ad estremizzare le varie geometrie.
Ridurre la massa significa arrivare al peso minimo regolamentare (798 kg) e, quando è possibile andare sotto, introdurre delle zavorre nelle posizioni più utili a trovare l’ideale bilanciamento della monoposto a vantaggio delle prestazioni e della durata delle gomme, tenuto conto che i tecnici Brembo hanno previsto un incremento di coppia frenante del 5% per ogni F1 rispetto al 2022.
Tutte le pinze sono realizzate in lega d’alluminio ricavate dal pieno e nichelate e tutte dispongono di 6 pistoni. Ora andiamo ad analizzare la soluzione che ha scelto la Red Bull che ha puntato sulla massima leggerezza.
Red Bull RB19: ecco la pinza anteriore con i PIN alla ricerca della massima leggerezza
Photo by: Giorgio Piola
Il caliper della RB19 sembra un’opera d’arte moderna per la complessità del suo disegno: si osservano dei PIN, vale a dire quelle piccole sporgenze acuminate utili a migliorare la dissipazione del calore e per ottimizzare il raffreddamento ci sono diverse aree forate utili all’estrazione del calore.
Il nostro Giorgio Piola, invece, è riuscito a disegnare la pinza anteriore della Ferrari che ha caratteristiche diverse: a Maranello, come abbiamo già detto, hanno preferito seguire la filosofia progettuale volta alla rigidezza, per cui lasciano qualcosa in termini di leggerezza per assicurarsi un impianto in linea con la tradizione del Cavallino.
La pinza dei freni Ferrari è pensata per ottenere la massima rigidezza, più che cercare la leggerezza
Photo by: Giorgio Piola
La Scuderia non ha voluto avventurarsi in soluzioni troppo estreme, scegliendo una soluzione ultra collaudata che desse le massime garanzie: sulla SF-23 la Ferrari ha adottato i doppi cestelli in carbonio separati, mentre sulla F1-75 erano compresi in un’unica realizzazione che rendeva complicata la gestione dell’aria nel “polmone” fra le due coperture. Ora c’è una specifica copertura del disco separata dal cestello esterno vero e proprio e nell’intercapedine di conta di far circolare aria fresca che viene immessa nel corner da prese specifiche, separate da quelle dedicate al raffreddamento.
Dettaglio del caliper della Ferrari SF-23: si notino i condotti per il raffreddamento sdoppiati
Photo by: Giorgio Piola
In Ferrari hanno dedicato grande attenzione alla portata d’aria per il raffreddamento del caliper con due condotti separati, mentre nella zona centrale è stato prevista una cover della pinza in compositi proprio per evitare che il calore potesse irraggiarsi ai cestelli.
Ecco la pinza reticolata dell'Aston Martin AMR22
Photo by: Giorgio Piola
Osservando le due soluzioni, verrebbe da dire che al Reparto Corse non hanno voluto intraprendere la strada che l’anno scorso è stata aperta dell’Aston Martin, quando aveva introdotto sulla AMR22 le prime pinze reticolate che hanno fatto scuola.
Pinza anteriore della Red Bull RB19 dotata di aculei chiamati PIN (riconoscibili in giallo)
Photo by: Giorgio Piola
Adrian Newey sulla Red Bull è arrivato a limitare il materiale della pinza con i PIN, questi aghi acuminati che sono la grande novità 2023, mentre a Maranello hanno preferito essere tradizionalisti e poco innovativi. Ma se non si osa, vincere diventa sempre più difficile…
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