Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Ferrari: perché la SF21 soffre la febbre a 40?

Leclerc sesto dietro alla McLaren di Norris, Sainz fuori dalla zona punti dopo una buona qualifica nel GP del Portogallo: la Scuderia a Portimao patisce l'aumento della temperatura dell'asfalto e le gomme non funzionano più come negli altri giorni. Conoscendo questi difetti perché si è cercato un undercut dello spagnolo sulla McLaren con le gomme medie, quando si era visto sulla SF21 di Leclerc che le gialle non funzionavano?

Charles Leclerc, Ferrari SF21, Carlos Sainz Jr., Ferrari SF21

Charles Leclerc, Ferrari SF21, Carlos Sainz Jr., Ferrari SF21

Zak Mauger / Motorsport Images

Una battuta d’arresto. La Ferrari porta a casa da Portimao un sesto posto di Charles Leclerc, mentre Carlos Sainz è finito addirittura fuori dalla zona punti, undicesimo dopo essere scattato al via quarto.

Il bilancio, quindi, è negativo perché la squadra del Cavallino ha avuto l’ambizione di sfidare la McLaren di Lando Norris, quando avrebbe dovuto giocare una partita in difesa, conscia dei propri limiti.

La pista dell’Algarve avrebbe dovuto essere favorevole alla SF21, più di quanto non sia stata con la MCL35 M dell’inglese che, senza sbagliare un colpo come un pilota veterano, si è arrampicato al terzo posto del mondiale piloti. Chapeau, Lando!

Ma i tecnici di Maranello, forse, hanno trascurato un dato che avrebbe dovuto far riflettere: la gara si è disputata con una temperatura dell’asfalto di 40 gradi.

Una soglia mai raggiunta nel weekend: la Rossa, lo sappiamo, soffre il caldo. Oltre una certa soglia la macchina si “mangia” le gomme. E così è stato anche in Portogallo, come in Bahrain. Se volete una conferma basta guardare il distacco da Hamilton: era un minuto a Sakhir e siamo a 55 secondi in Algarve con una safety car, con Sainz che è arrivato al pelo per essere doppiato.

Un palese salto indietro, ma il bilancio forse poteva essere migliore, se non ci fosse stato l’atto di presunzione di marcare Norris. Il tentativo di undercut fa da con Sainz su Lando è stato un azzardo. Al giro 20 lo spagnolo era a 1”7 dalla McLaren dell’inglese. Per riuscire nell’undercut l’unica chance era di montare le medie, cosa successa puntualmente, anche se il primo stint di Charles Leclerc, che era partito con le gialle, aveva indicato in modo molto chiaro che era la mescola meno adatta alla Rossa.

Il tentativo non ha pagato perché Norris ha perso solo un secondo e Carlos è passato a 0”7, prima di iniziare una desolante seconda parte di gara, incalzato da tutti quelli che arrivavano nella sua scia.

Per certi versi è sembrato di rivedere la Ferrari di Abu Dhabi 2010, quando con Fernando Alonso aveva marcato solo la Red Bull di Mark Webber, perdendo di vista quella di Sebastian Vettel che poi si è laureato campione del mondo. Gli strateghi hanno cercato di lucrare un momentaneo sorpasso sul “feticcio” McLaren, senza tenere conto del contesto più generale della gara.

E questa pretesa è costata cara, perché il madrileno con le hard avrebbe potuto arrivare a punti, togliendosi dalla testa l’idea di acchiappare la “papaya”, capace di fare funzionare le medie con il caldo.

Le prestazioni del venerdì in parte hanno illuso: la SF21 dotata del nuovo fondo modificato aveva portato la Ferrari a essere terza forza, mentre la McLaren sembrava in difficoltà. Ma il pezzo nuovo, che valeva un paio di decimi, era disponibile solo in un esemplare per cui è stato deciso di non usarlo in qualifica e in gara per non fare favoritismi fra i due piloti. È una soluzione che i due avranno in Spagna dove potrebbe fare la differenza.

Carlos Sainz ha saputo inventare una “magia” in qualifica piazzando quinta la SF21 in griglia, mentre l’altro Carletto era già alle prese con i problemi che sono emersi più evidenti in gara con il caldo.

La Ferrari, insomma, ha perso di vista l’obiettivo di Portimao e bene ha fatto il team principal Binotto a tirare le orecchie ai suoi per un atteggiamento esageratamente ambizioso. Il Portogallo, però, ha messo in evidenza che c’è bisogno di lavorare sodo per trovare una soluzione alla Rossa che usura le gomme con il caldo. Con l’arrivo dell’estate sarà una costante con la quale gli ingegneri della Gestione Sportiva dovranno fare i conti.

La McLaren ha consolidato un vantaggio di 11 punti nel mondiale Costruttori. Il dato positivo che evidenzia la terza gara è che la partita per essere terza forza del Circus dietro a Mercedes e Red Bull sembra sia un “derby” con la squadra di Woking.

Gli altri, infatti, sono dispersi: l’Alpine che è quinta, dietro alla Ferrari, si trova a 29 lunghezze dalla Rossa , con Aston Martin e AlphaTauri ancora più distanziate. Ma se l’ambizione è quella di sfidare la McLaren ci sarà bisogno di trovare qualcosa che per salvaguardare le gomme quando l’asfalto è caldo. Altrimenti saranno dolori…

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Fotogallery F1: gli scatti più belli del GP del Portogallo
Prossimo Articolo Hamilton perfetto, Verstappen paga tre piccoli errori

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia