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Ferrari patatrac: se c'è un countdown va gestito meglio

Laurent Mekies, direttore sportivo della Ferrari, ha ammesso che in futuro Leclerc dovrà essere aiutato meglio nel valutare l margine a disposizione prima della baniera a scacchi durante un countdown. Leclerc ha reagito con il carattere di un 22enne, mostrando una reazione che dimostra l’intensità emotiva con cui la Scuderia cerca l'ingresso in Q3 come se fosse la pole o una vittoria.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Andy Hone / Motorsport Images

Charles Leclerc ha 22 anni. Un’età non certo da veterano, ma il monegasco è un ragazzo maturato in fretta, tra vicende umane e sportive che ne hanno forgiato il carattere, e quel carattere lo gestisce bene per essere poco più di un ventenne.

Oggi, a Sochi, subito dopo essere tornato ai box al termine della sessione di qualifica Q2, è uscito dal garage a sbollire rabbia e delusione. Meglio ragionare a mente fredda, quando è più facile mettere a fuoco errori propri o altrui. In tempo reale è arrivato un “aaaaahhh”, via-radio, che può dire molto o nulla a seconda di come lo si vuole giudicare.

Per quanto gli obiettivi non siano quelli sperati ad inizio stagione, il box Ferrari quando è in pista dà tutto.

Oggi a Sochi il target era l’ingresso in Q3, traguardo non semplice ma che dai riscontri emersi nel corso dei giri percorsi in Q1 e nelle prime fasi della Q2 è sembrato alla portata di Leclerc. Poi è arrivata la bandiera rossa, e con essa la necessità di giocarsi tutto nei due minuti finali prima del termine della sessione. Sono stati momenti concitati e, quando Charles è uscito dai box, è stato tenuto informato dal suo ingegnere via-radio.

“Devi superare Kvyat”, è stato il primo messaggio ricevuto da Leclerc, e Charles si è avvicinato molto al russo impegnato a sua volta a spingere per poter lanciarsi in tempo per il giro finale.

Il successivo team-radio, ascoltato dal monegasco mentre era nel secondo settore della pista, è stato più deciso: “Abbiamo zero margine, devi spingere più che puoi”. Leclerc ha spinto, arrivando molto vicino al retrotreno dell’Alpha Tauri, e prima dell’ultima curva c’è stato un ultimo aggiornamento: “Abbiamo un margine di due secondi”.

Leclerc ha così iniziato il giro conclusivo, ultima chance di entrare in Q3, molto vicino a Kvyat, usufruendo della scia del russo fino alla staccata di curva 2, ma non gli è stato possibile scavalcare l’Alpha Tauri, trovandosi nelle successive curve in aria sporca e con la conseguente impossibilità a completare un giro veloce.

Leclerc non l’ha presa bene, perché con una gestione più meticolosa del countdown nel giro d’uscita dai box ci sarebbe stata la possibilità di lanciarsi mantenendo una distanza maggiore da Kvyat (Charles è transitato sul traguardo 5"5 prima della bandiera a scacchi della Q2) come ha confermato anche Esteban Ocon, che è riuscito a completare il suo giro lanciato pur essendo alle spalle della Ferrari numero 16 di 2"5.

“Da parte nostra, in futuro, cercheremo di aiutarlo meglio a valutare il margine a disposizione, in modo più efficace”, ha commentato Laurent Mekies, ammettendo di fatto che il lavoro al muretto del Cavallino non è stato impeccabile.

Probabilmente anche lo stesso Leclerc avrebbe potuto lasciare qualche metro in più di margine quando gli è stato comunicato il gap di 2 secondi prima di imboccare l’ultima curva, e forse nel disappunto di Charles c’è anche la consapevolezza di non aver colto l’attimo.

Un aspetto positivo di quanto accaduto oggi a Sochi è la voglia del team di tornare ad emergere, e Leclerc è probabilmente uno dei componenti della squadra che soffre maggiormente la situazione attuale.

Anche l’ingresso in Q3 è un traguardo inseguito con un’intensità emotiva che non è inferiore rispetto a quando dodici mesi fa l’obiettivo erano pole e vittorie, e questa è una base positiva, a patto di incanalare le energie nella giusta direzione.

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