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Formula 1 Test in Bahrain

F1 | Ferrari: maxi-schermi curvi sul pit-wall del Cavallino

La Scuderia non lascia niente al caso: Vasseur è intervenuto per rivedere la catena di comando nelle strategie di gara della squadra, affidando le responsabilità a Ravin Jaim che ha preso il posto di Iñaki Rueda. Ma nei tre giorni di test non sono sfuggite altre novità che riguardano il muretto: nel pit-wall del Cavallino hanno fatto il loro debutto nuovi maxi-schermi che facilitano la lettura e l'analisi dei dati che i tecnici hanno a disposizione.

Il muretto dei box Ferrari

La Haas ha deciso di ridurre lo spazio del pit wall a sole tre postazioni contro le sei del passato, nella convinzione che i soldi risparmiati nei trasporti della struttura in giro per il mondo possano essere reinvestiti nello sviluppo della VF-23: si parla di circa 250 mila dollari di risparmio all’anno che potrebbero andare nell’evoluzione della monoposto curata da Simone Resta.

Pit wall Haas F1 Team con tre sole postazioni

Pit wall Haas F1 Team con tre sole postazioni

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

La Ferrari ha adottato una strategia diversa: è vero che ha limitato a sei le persone destinate a stare al muretto, ma è anche vero che ha cercato di rivedere la sua organizzazione nella speranza di gestire meglio le strategie di gara, dopo i clamorosi errori che si erano visti nella scorsa stagione.

La Scuderia è in piena evoluzione: Iñaki Rueda lascia la responsabilità delle strategie a Ravin Jain, dopo una redistribuzione delle deleghe del team principal francese. Parlando con Motorsport.com, alla conclusione dei tre giorni di test, Fred Vasseur ha spiegato…

“Dall’esterno quando si parla di strategia si tende sempre a guardare la persona che siede sul muretto box. In realtà è un meccanismo molto più complesso, c’è un software, c’è un flusso di informazioni, un canale di comunicazione, aspetti che spesso sono più importanti di chi fisicamente siede sul campo”.

Frederic Vasseur,  team principal Ferrari, al muretto dei box

Frederic Vasseur, team principal Ferrari, al muretto dei box

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

“Abbiamo deciso di cambiare l'organizzazione, per cui Inaki sarà in azienda, focalizzato sulle questioni sportive e Ravin sarà sul muretto. Ma non è l'unica modifica. Abbiamo rivisto anche il flusso della comunicazione per essere sicuri di avere uno scambio efficiente, perché quando tutto va bene c’è tempo per permettere l’interazione tra tre o quattro persone, ma quando devi reagire in un secondo è una storia diversa, perché può presentarsi uno scenario che non era nei piani. Abbiamo pensato qualcosa di un po' più diretto, e credo che funzionerà bene”.

Il nostro Giorgio Piola dando uno sguardo alla struttura Ferrari che è stata portata al muretto per i test di Sakhir ci ha segnalato un cambiamento significativo: i monitor sui quali sono riportate le informazioni elaborate dalla FOM sono molto più grandi che in precedenza. Ci sono due video decisamente maxi per ciascuna postazione e colpisce che ce n’è uno verticale, mentre il secondo è inclinato e ha lo schermo curvo per favorire la migliore lettura e analisi dei dati.

La Scuderia cura ogni minimo dettaglio nel tentativo di andare ad acciuffare le Red Bull, in barba ai limiti del budget cap: la competitività non deve essere solo delle SF-23, ma in generale di tutto il team e degli strumenti che hanno a disposizione…

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