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Ferrari: Leclerc paga una coperta troppo corta

La squadra del Cavallino ha caricato la SF1000 dopo le prove libere, quando non riusciva a concludere l'ultimo settore con il necessario grip nelle gomme posteriori. Sembrava che Leclerc avesse trovato il giusto equilibrio per ambire a una posizione in griglia ambiziosa, ma il monegasco non è riuscito a migliorare il tempo della Q1 finendo nono. Grazie alla penalità di tre posizioni in griglia sarà 12esimo, ma la Rossa in gara dovrebbe andare meglio.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Coates / Motorsport Images

La coperta per la Rossa è corta, cortissima. La Ferrari ha cercato di caricare aerodinamicamente la SF1000 di Charles Leclerc per la qualifica nel tentativo di preservare le gomme soft posteriori da un’usura eccessiva, tale da non chiudere il terzo settore della pista di Abu Dhabi senza grip.

Quello di Yas Marina è un tracciato stop-and-go che mette a dura prova gli pneumatici in trazione e trovare un buon equilibrio che premi il bilanciamento meccanico con quello aerodinamico è un esercizio molto complicato, visto che si ricerca il miglior compromesso.

Consapevoli di disporre di una macchina che è un “muro” per il drag che genera, i tecnici del Cavallino hanno bocciato l’ala posteriore a cucchiaio più scarica, vista nelle prove libere, per puntare sul profilo principale piatto e con una corda piuttosto generosa.

Una scelta che ha determinato un netto calo delle velocità massime nel primo intermedio, ma che ha indiscutibilmente migliorato la situazione nel secondo e terzo settore della pista. Va ricordato che il “biliardo” di Abu Dhabi è un tracciato con un fondo che risente moltissimo delle rapide variazioni di temperatura, per cui l’evoluzione della pista va seguita con grande attenzione e senza esasperazioni.

Charles Leclerc nella Q1 ha ottenuto una prestazione strepitosa in 1’35”881 con le gomme soft, pagando oltre tre decimi da un super Hamilton, ma rifilando 112 millesimi a Max Verstappen che poi ha centrato la sua terza pole in carriera.

Il monegasco ha dato la sensazione di poter ripetere qualcosa di speciale a cui ha abituato i tifosi del Cavallino nel giro secco. Charles riesce a estrarre tutto quello che c’è nella SF1000 e anche di più, mentre Sebastian Vettel si mantiene nei limiti per non cadere in quei testacoda che hanno caratterizzato l’ultima fase della sua avventura in Rosso.

La Ferrari ha illuso che potesse guardare al ruolo di terza forza anche su un impianto storicamente ostico per Maranello. Leclerc ha avvalorato questa tesi passando la tagliola della Q2 con le gomme medie: ha colto il sesto tempo in 1’35”932, attaccato alla McLaren di Lando Norris che la sua prestazione l’aveva ottenuta con le soft.

Insomma, mentre la temperatura dell’asfalto andava calando e il grip cresceva, era lecito attendersi un Leclerc competitivo per la terza fila. L’incremento del tempo di un decimo rispetto alla Q1 era facilmente spiegabile con la differenza prestazionale fra le due mescole, ovviamente a vantaggio della soft.

E, invece, nella Q3 qualcosa deve essere andato storto nelle scelte dei tecnici che, probabilmente, hanno estremizzato dei concetti, senza tenere in debita considerazione che la temperatura dell’asfalto era scesa a 27 gradi dai 30 di inizio sessione. Sta di fatto che Charles non è riuscito a migliorare il tempo della Q2 ottenuto con la mescola più dura: il ragazzo ha peggiorato di 97 millesimi, mentre Max Verstappen è riuscito a togliere qualcosa come quattro decimi. Un’eternità! E anche Lewis Hamilton, pur commettendo un errore nel T3, ha abbassato nell’ultimo run della Q3 la sua prestazione di almeno un decimo.

Probabilmente è stata intrapresa una strada nel set-up che non ha seguito l’aumento del grip dato dall’evolversi della pista.

Leclerc alla speed trap con 318,4 km/h ha pagato un gap di 5,6 km/h dalla Mercedes dell’epta-campione e 1,1 km/h appena dalla Red Bull del poleman, ma il gap si è aperto negli altri due settori dove la Ferrari ha lasciato dai 4 ai 6 km/h alla RB16 dell’olandese, rimediando distacchi ancora maggiori con le Mercedes che le ali le hanno leggermente scaricate.

“Onestamente non mi spiego questa prestazione – ha detto Leclerc a caldo -, dunque vorrei guardare bene i dati, perché siamo andati meglio nella Q1 che in Q3. Non mi aspettavo di fare peggio, ma ho fatto fatica dal secondo settore in poi con le gomme posteriori”.  

Leclerc, nono a fine qualifica, si dovrà schierare 12esimo per la penalità che gli è stata inflitta a seguito del contatto con Sergio Perez nel GP di Sakhir. Il monegasco partirà con le gomme medie e cercherà di evitare di dover calzare le soft nel secondo stint, passando piuttosto alle hard, quando la pista si andrà gommando con le venti monoposto contemporaneamente in pista. È lecito aspettarsi una Ferrari più competitiva durante la corsa.

Dove potrà arrivare Leclerc, mentre Sebastian non vedrà l’ora di chiudere un capitolo della carriera che è arrivato ai titoli di coda.

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