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F1 | Ferrari: Leclerc al debriefing già carico pensando all'Ungheria

A Charles è bastata una notte per scaricare la profonda delusione del GP di Francia. Il monegasco si è assunto ogni responsabilità per l'incidente al Paul Ricard mentre era in testa alla corsa, ma non è il tipo da flagellarsi inutilmente: lunedì mattina ha partecipato al consueto debriefing e, insieme a Carlo Sainz, è stato uno dei motivatori della squadra in vista del GP d'Ungheria, dove la Scuderia punta a una doppietta per invertire la tendenza dei numeri con una bella vittoria.

Pole man Charles Leclerc, Ferrari, sulla griglia dopo le Qualifiche

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Charles Leclerc ha una forza interiore che è mostruosa. Domenica ha commesso un errore grave mentre era in testa al GP di Francia. Ha sbattuto la sua F1-75 mentre avrebbe potuto vincere il terzo Gran Premio stagionale accorciando il distacco dal leader del mondiale, Max Verstappen, che, invece ha portato a 63 punti il suo vantaggio.

Il monegasco si è assunto tutta la responsabilità dell’incidente al giro 18 al Paul Ricard e non ha cercato scuse: il Principino non è certo il tipo che si nasconde di fronte alle difficoltà e nell’ennesima domenica di bocconi amari per la Scuderia, ha cercato di togliere un po’ di pressione alla squadra, tenendo accesi i riflettori su di lui.

Un avvilito Charles Leclerc, Ferrari F1-75, dopo aver sbattuto a Le Beausset

Un avvilito Charles Leclerc, Ferrari F1-75, dopo aver sbattuto a Le Beausset

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Ma Charles è un mastino che non è disposto a mollare la presa anche se il mondiale piloti sembra tanto più lontano. Che sia una stagione strana, dove tutto va diversamente da come potrebbe per il Cavallino, lo hanno capito anche i sassi, ma non per questo è arrivato il momento di alzare la bandiera bianca, quella della resa.

Il Charles Leclerc che lunedì ha partecipato al debriefing del GP di Francia era un’altra persona rispetto a quella che si flagellava davanti ai media domenica pomeriggio. Era il pilota convinto di disporre della monoposto più competitiva del Circus in questo momento e la sua attenzione si è subito proiettata verso il GP d’Ungheria, prossimo teatro di battaglia, su una pista che, almeno sulla carta, dovrebbe essere nettamente favorevole alle caratteristiche della F1-75.

Siamo al paradosso: la Scuderia dispone della migliore macchina in circolazione e continua a non raccogliere i risultati che le qualifiche e le pole position testimoniano senza ombra di dubbio. La rossa ha collezionato otto partenze al palo su dodici gare: sette Charles e una anche Carlos Sainz.

E lo stesso pilota spagnolo è carico come una balestra, perché solo la penalità rimediata al pit stop per l’unsafe release e una safety car arrivata troppo presto lo ha messo fuori gioco da un podio che sulla carta poteva sembrare miracoloso.

Il nuovo fondo della Ferrari F1-75 che ha funzionato molto bene al Paul Ricard

Il nuovo fondo della Ferrari F1-75 che ha funzionato molto bene al Paul Ricard

Photo by: Giorgio Piola

Quando Mattia Binotto ha detto che c’è una Ferrari che è in grado di lottare per tutte e dieci le gare che rimangono nel mondiale non ha detto una spavalderia, ma ha fotografato una situazione concreta, senza esagerazioni. E questo ottimismo che regna all’interno della Gestione Sportiva è stato contagioso, perché solo in una notte Charles è riuscito a smaltire la cocente delusione di una grande occasione buttata via, e giù lunedì era carico per costruire con Carlos Sainz un weekend da ricordare a Budapest.

La Ferrari deve ambire alla doppietta. E i due piloti sono perfettamente consapevoli di avere per le mani una monoposto vincente. Si stimano troppo per scatenare una battaglia fratricida in Ungheria, consapevoli che l’ultima gara prima della sosta estiva sia fondamentale per mantenere vive delle speranze.

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Anche all’Hungaroring farà caldo come al Castellet e, se non tornerà l’ombra di qualche problema di affidabilità nel motore, la Scuderia potrà fare affidamento su un minore consumo delle gomme durante gli stint. Leclerc, proprio come Sainz, ne è perfettamente consapevole, perché fa bene a non piangersi addosso, preferendo cercare la spinta giusta per regalare una vacanza estiva più serena…

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