F1 | Ferrari: le gomme non si usurano, si può iniziare a sperare
Sainz e Leclerc hanno comandato la classifica dei tempi ieri e oggi con gomme che non si vedranno nel GP della prossima settimana, ma la SF-24 ha dato importanti segni positivi: nei long run la rossa non ha mostrato la solita usura delle gomme, reggendo un passo che la erge a unica sfidante della Red Bull.
Due giorni su tre nei test pre-campionato la Ferrari è stata davanti alla Red Bull. In altri tempi si sarebbe suonata la grancassa per alimentare la speranza di vedere una rossa davanti a tutti la prossima settimana nel GP del Bahrain che in ossequio al Ramadan verrà disputato al sabato. E, invece, gli uomini del Cavallino non vogliono alimentare falsi miti, preferendo restare con i piedi ben piantati in terra.
La tabella dei tempi la si guarda solo per un valore storico: agli atti risulterà che il giubilato Carlos Sainz è stato l’unico ieri a infrangere il muro dell’1’30”. Lo spagnolo con 1’29”921 era arrivato a un paio di decimi dalla pole position dell’anno prima di Max Verstappen con la Red Bull RB19. Charles Leclerc oggi non ha ripetuto il crono del compagno di squadra, fermandosi a 1’30”322, giusto 46 millesimi meglio della Mercedes W15 di George Russell che, come il ferrarista e il terzo classificato, Guanyu Zhou con la Sauber aveva scelto la mescola C4, quella più morbida non selezionata per il GP di Sakhir che aprirà il mondiale 2024.
Charles Leclerc, Ferrari SF-24
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
La SF-24 del monegsco aveva un set-up diverso da quello deliberato da Carlos e non deve stupire se il madrileno è stato davanti con una soluzione che alla resa dei conti si è rivelata più prestazionale. Evidentemente qualche regolazione non era quella ideale, ma è stato giusto valutarla, per arrivare alla qualifica di venerdì con le idee chiare.
Quanto vale la nuova Ferrari? È difficile dirlo, perché c’è chi ha giocato un po’ a carte coperte (la sensazione è che la Red Bull in ogni long run abbia cambiato le mescole delle gomme, ma non il quantitativo di carburante a bordo, per cui sarebbe improprio parlare di vera simulazione gara svolta dalla rossa).
Carlos Sainz, Ferrari SF-24
Photo by: Giorgio Piola
A giudicare i tempi degli stint di Leclerc, la SF-24 ha un po’ faticato con la C3 specie a fine run, dimostrandosi però molto a suo agio sia con C1, sia con C2. Alla resa dei conti gli uomini del Cavallino valutano un distacco dalla Red Bull in circa tre decimi. Considerando solo la RB20 di riferimento, quella di Max Verstappen, mentre Sergio Perez, mai parso in splendida forma, sarebbe attaccabile dalla Ferrari. L’ambizione, quindi, potrebbe essere quella di puntare a una prima fila nello schieramento del primo GP.
È opinione diffusa nel paddock che la Scuderia abbia fatto un importante salto di qualità con la SF-24 e la rossa va considerata la prima sfidante del campione del mondo olandese, lasciando un passettino indietro tanto McLaren, quanto Mercedes, mettendo più staccata l’Aston Martin.
Charles Leclerc, Ferrari SF-24
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
I tecnici del Cavallino pensano di poter trovare ancora qualcosina a livello prestazionale lavorando sulle regolazioni della nuova sospensione posteriore che non ha ripudiato lo schema pull rod, ma dispone di una nuova geometria frutto della scatola del cambio più corta.
La SF-24 ha mostrato un comportamento neutro che piace ai due piloti, tant’è che entrambi hanno avuto un buon adattamento alla vettura, mentre sulla SF-23 quello che andava bene a Leclerc finiva per non soddisfare Carlos e viceversa. Questo elemento non è di secondo piano, perché facilita lo sviluppo della macchina in una direzione che piace alla coppia e non favorisce uno o l’altro.
Leclerc ha sottolineato la migliorata guidabilità della rossa: la SF-24 ha ben poche somiglianze con la bisbetica SF-23, molto imprevedibile nelle reazioni sempre, ma in particolare quando cominciava a soffiare un po’ di vento laterale.
Ferrari SF-24, dettaglio tecnico della pancia senza carrozzeria
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Non solo i piloti hanno trovato un buon feeling con questa Ferrari, ma sulla vettura sono cominciate oggi le prime regolazioni di set-up e la rossa è sembrata sensibile ai cambiamenti. Un dato confortante per lo sviluppo che ha visto sperimentare diverse altezze da terra, senza effetti negativi sugli pneumatici.
L’usura delle gomme, cruccio della passata stagione, è stata capita e controllata dallo staff di Enrico Cardile: durante i long run i tempi con le mescole più dure (C1 e C2) andavano scendendo con il calare del carburante nel serbatoio, segno che la rossa non manifestava reazioni imprevedibili, ma pareva sufficientemente docile.
Ferrari SF-24: oggi sono iniziate le regolazioni di set-up
Photo by: Giorgio Piola
È chiaro che essere una F1 facile da guidare non significa automaticamente che la Ferrari sia veloce in pista, ma alimenta la speranza che si veda a Sakhir una macchina più competitiva nella griglia. La SF-24 ha dato l’impressione di essere una monoposto relativamente semplice da mettere a punto, mentre il gradiente di difficoltà visto per certe soluzioni della Red Bull RB20 fa pensare che l’arma di Adrian Newey richieda più tempo di set-upe spieghi, almeno in parte, le maggiori difficoltà di adattamento di Perez in un giorno e mezzo di test.
Ci auguriamo di non rivedere situazioni passate, quando buoni avvii di stagione si perdevano in sviluppi che non sapevano reggere il passo di Red Bull nel corso del campionato. Alla Gestione Sportiva hanno lavorato sodo per avvicinare la rossa ai campioni iridati, ma devono aver anche pensato cosa servirà alla SF-24 per non perdersi dopo i primi risultati come accadde a inizio 2022…
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