F1 | Ferrari: l'ala più carica diventa solo un'opzione in Bahrain
La Scuderia nel GP del Bahrain avrà a disposizione anche l'ala posteriore più carica che si è vista brevemente al sabato mattina nei test di Sakhir. La soluzione ha avuto subito un problema al comando del DRS rompendo l'ala mobile, per cui i collaudi sono stati completati con la configurazione da medio carico. Scopriamo cosa è successo e perché nella Gestione Sportiva ritengono che sia meglio insistere con l'ala del Canada, sperando che una modifica alla sospensione non obblighi a scelte con più drag.
La domanda è una sola: la Ferrari utilizzerà la nuova ala posteriore più carica che si è vista brevemente nella terza e ultima giornata di test in Bahrain? I tecnici del Cavallino l’avevano montata sabato mattina sulla SF-23 guidata da Charles Leclerc, ma si è vista davvero poco.
Ferrari SF-23: la vernice flow viz sull'ala posteriore più carica vista in Bahrain
Photo by: Giorgio Piola
Era stata cosparsa di flow vis, la vernice utile a verificare l’andamento dei flussi per le solite prove aerodinamiche che sono necessaria quando si introduce un particolare nuovo, ma dopo solo un paio di giri è stata smontata, perché il comando del DRS non ha funzionato a dovere e il flap mobile si è rotto.
La Scuderia si è ritrovata con un problema che la Red Bull si è portata dietro per un po’ quando ha dato il via al programma di alleggerimento della RB18 l’anno scorso: non è una novità, quindi, segno che anche a Maranello stanno estremizzando i concetti dell’aero-elasticità e seguono la strada di Adrian Newey della riduzione delle pelli per risparmiare peso.
L’alternativa all’ala posteriore da medio carico, pertanto, gli ingegneri di Maranello non hanno avuto la possibilità di valutarla, per cui anche gli ultimi long run si sono svolti con il profilo che aveva fatto il suo debutto nel GP del Canada.
Ferrari SF-23: l'ala più carica (in giallo) sovrapposta a quella da medio carico
Photo by: Giorgio Piola
È curioso che l’ala più carica fosse sostenuta da un mono-pilone che di solito si sceglie quando si vuole ridurre la resistenza all’avanzamento combattendo il drag. La nuova soluzione, invece, si faceva riconoscere non solo per il nuovo supporto del profilo principale (la Ferrari per anni ha preferito i due piloni dalla forma del collo di cigno), ma anche per una corda più lunga dell’elemento principale e per una leggera forma a cucchiaio più accentuata.
Ferrari SF-23: l'ala posteriore più carica a confronto con i supporti del flap mobile più snussati
Photo by: Giorgio Piola
Anche le paratie laterali che sostengono l'ala mobile erano più squadrate rispetto a quelle tondeggianti della versione più scarica.
Stando alle indiscrezioni filtrate dal Reparto Corse non è detto che l’ala più carica debba essere usata nelle prove libere del GP del Bahrain di venerdì: i tecnici preferirebbero insistere con la versione più scarica, dopo le analisi dei dati che sono state fatte al rientro da Sakhir.
Se la nuova regolazione della sospensione posteriore consentirà di trovare il giusto grip nel retrotreno, consentendo di abbassare leggermente la rossa con un incremento di downforce, è possibile che gli ingegneri del Cavallino insistano con la configurazione aerodinamica da medio carico, diversamente opteranno per l’ala che perderà qualcosa nella velocità massima, trovando però la trazione che è mancata nei tratti guidati.
Ferrari SF-23: l'ala posteriore da medio carico con i due piloni di sostegno
Photo by: Giorgio Piola
Nella Gestione Sportiva sono consapevoli che la RB19 ha un vantaggio sulla SF-23, magari non ne giro secco, ma certamente nel passo gara: importante sarà stimare questo gap per programmare quella che dovrà essere la rincorsa di un mondiale molto, molto lungo…
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