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Ferrari: la SF1000 dal fondo emerge una deriva positiva

La squadra del Cavallino ha saputo ottimizzare a Silverstone il potenziale della SF1000 riuscendo a sfruttare le gomme Pirelli sulla pista inglese: sul fondo si è notato un vistoso flap verticale che era passato inosservato nel GP di Gran Bretagna perché resta nascosto sotto al terzo alettone centrale. Sono attese delle novità per il GP di Spagna di questo weekend se arriveranno pronte in tempo.

L'auto di Sebastian Vettel, Ferrari SF1000, sul carroattrezzi dopo i problemi tecnici

L'auto di Sebastian Vettel, Ferrari SF1000, sul carroattrezzi dopo i problemi tecnici

Mark Sutton / Motorsport Images

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Ferrari in Gran Bretagna ha ottimizzato il comportamento della SF1000 e ha portato a casa un buon quarto posto con Charles Leclerc.

Confronto dell'ala anteriore della Ferrari SF1000 fra GP d'Ungheria (carica) e GP di Gran Bretagna (scarica)

Confronto dell'ala anteriore della Ferrari SF1000 fra GP d'Ungheria (carica) e GP di Gran Bretagna (scarica)

Photo by: Giorgio Piola

Mentre tutte le altre squadre hanno puntato a scaricare le loro monoposto per il secondo GP a Silverstone, seguendo l’indirizzo indicato dalla Ferrari con un’ala posteriore particolarmente scarica, i tecnici di Maranello sono andati nella direzione opposta cercando un po’ più di spinta verticale dalle ali per sfruttare meglio il potenziale delle gomme Pirelli di mescola C2, C3 e C4.

Dettagli dell'ala posteriore scarica della Ferrari SF1000 vista a Silverstone

Dettagli dell'ala posteriore scarica della Ferrari SF1000 vista a Silverstone

Photo by: Giorgio Piola

La gara del 70° anniversario della F1 ha indicato che nella Gestione Sportiva forse hanno capito come mantenere nella giusta finestra di temperature gli pneumatici della SF1000, mentre Renault, McLaren e anche Racing Point si sono perse proprio in questo campo.

La Rossa vista in Inghilterra era uguale a quella della settimana prima, ma a tutti era sfuggito che sul fondo della SF1000, proprio sotto la terza ala centrale sia apparso un pur vistoso separatore di flussi verticale che è ormai parte integrante dell’ultima versione del fondo.

La Ferrari è riuscita a riportarsi al terzo posto nel mondiale Costruttori in una corsa che faceva presupporre una possibile Caporetto dopo la deludente qualifica.

Charles Leclerc ha confermato di aver corretto uno dei difetti dello scorso anno, quando non sapeva gestire la durata degli pneumatici inseguendo le prestazioni pure, mentre adesso il monegasco mostra una maturità acquisita nel sapere rinunciare a un po’ di performance per garantirsi un piazzamento subito al di fuori dal podio.

Importante è stata anche l’oculata visione del muretto e del remote garage che ha dettato il passo a cui dove procedere il ragazzino e questi si è attenuto alle consegne come un veterano.

Diverso è il discorso per Sebastian Vettel che sembra essersi… perso. Tocca a Mattina Binotto ridare fiducia al tedesco che è in un momento nel quale è irriconoscibile: l’assetto aerodinamico molto scarico ha certamente penalizzato Seb, ma il rendimento generale (al netto dei molti problemi tecnici che hanno afflitto sempre e comunque la sua monoposto) è stato ben al di sotto delle aspettative.

In Spagna la Ferrari dovrà voltare pagina perché la pista di Barcellona richiede un approccio molto diverso da quello di Silverstone proprio nell’uso degli pneumatici che tornano a essere C1, C2, e C3 vale a dire la sequenza più dura fra i compound della Pirelli.

Si torna sulla pista dei test invernali dove la SF1000 sembrava pagare mezzo secondo alle Mercedes sul giro secco. Sarà interessante vedere se questo gap sarà cresciuto nel corso di questo difficile 2020…

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