F1 | Ferrari: la SF-24 risparmia gomme non è pensata solo per Monza
Il pacchetto di aggiornamento per Monza non è stato pensato solo per il tempio della velocità e i lunghi rettilinei. In realtà la Scuderia ha lavorato a livello aerodinamico per dare ai piloti una maggiore flessibilità nell'uso delle gomme. Baku e Singapore, piste favorevoli alla SF-24, potrebbero dare una continuità alle aspettative della rossa.
Charles Leclerc, Ferrari SF-24
Foto di: Ferrari
La Ferrari a Monza è stata magistrale: Charles Leclerc ha siglato la 20esima vittoria della Scuderia nel tempio della velocità. Questo successo ha un gusto particolare perché la squadra di Maranello, spinta da un pubblico record per il circuito brianzolo (335 mila spettatori nel weekend), ha rivelato alcune caratteristiche del team, del pilota e della macchina che potrebbero far uscire il Cavallino da una fase della stagione in cui la Scuderia era un po’ sulle montagne russe.
Leclerc è tornato al bagno di folla sul gradino più alto del podio cinque anni dopo quello del 2019: la vittoria con la SF-24 ha un sapore completamente diverso. La Ferrari non ha dovuto fare affidamento al “motorone” a cui nel passato si era aggrappata per raddrizzare annate magre o per renderle trionfali.
Ferrari SF-24: nuovo il fondo e il diffusore della rossa
Foto di: Uncredited
La Scuderia protagonista a Monza ha preparato la festa (curioso vedere il team principal, Fred Vasseur, fare il “discolo” alla foto ricordo in pit lane, con una bottiglia di Ferrari Trento con cui ha lavato chiunque fosse nelle sue vicinanze) con cura e non ha sbagliato niente.
La domanda che sorge spontanea è: ma questa Ferrari ha sparato tutte le sue cartucce nel GP d’Italia e dobbiamo prepararci a rivederla terza o quarta forza nei prossimi appuntamenti? Il calendario offre in sequenza altri due appuntamenti, Baku e Singapore, che, almeno sulla carta, dovrebbero essere favorevoli alla rossa. E, allora, è lecito chiedersi se la Scuderia vista a Monza potrebbe ripetersi anche nei prossimi GP.
Noi avevamo dato particolare enfasi al fondo che doveva correggere il saltellamento della SF-24: l’obiettivo è stato raggiunto, con una soluzione che non aggiunge un punto di carico, ma rende la monoposto più guidabile ai piloti, offrendo loro più confidenza per estrarre il massimo del potenziale della rossa. Si poteva pensare che il resto del sostanzioso pacchetto di aggiornamento fosse stato pensato solo per Monza e, invece, starebbe emergendo che non è proprio così.
Ferrari SF-24: ecco il nuovo fondo
Foto di: Giorgio Piola
Il muso più sfilato e scavato nella parte inferiore, piuttosto che il cofano motore più sfilato sotto alla parte terminale del bazooka, sono interventi che hanno cambiato l’andamento di alcuni flussi, utili a rendere la SF-24 più flessibile nelle strategie.
Il nuovo asfalto brianzolo, decisamente più usurante per le gomme, ha consigliato McLaren, Red Bull e Mercedes, di trasformare la tattica di gara da una a due soste. La Ferrari, invece, è partita da casa con la propensione di fare solo uno stop ed è riuscita a mantenere questa convinzione, scommettendo che anche con la scelta di avere meno carico aerodinamico (l’ala davanti e quella posteriore erano specifiche studiate per i rettilinei monzesi), la SF-24 sarebbe riuscita ad esaltare la capacità di preservare gli pneumatici dall’usura, combattendo l’insorgere del graining.
Ferrari SF-24: ecco l'ala posteriore scarica del GP d'Italia
Foto di: Giorgio Piola
La squadra ha scommesso e il pilota ci ha creduto: Leclerc ha dato un esempio cristallino della sua maturazione agonistica. Che fosse veloce non l’ha mai messo in discussione nessuno, ma il monegasco ha rivelato fi essere ormai diventato un maestro nella gestione delle gomme. Già a Zandvoort era emersa questa caratteristica della rossa che a Monza è stata esaltata e sublimata.
Dunque, se è vero che la SF-24 non sarà una “cavalletta” che salta sulle sconnessioni e nelle lunghe curve in appoggio, al netto di essere una vettura con meno downforce di alcune rivali, potrebbe ancora dire la sua tanto a Baku quanto a Singapore (dove vinse l’anno scorso Carlos Sainz).
E, mentre in McLaren, al netto dell’incomprensibile regolamento papaya, i due piloti si danno battaglia senza esclusione di colpi, la Ferrari può contare sulla piena collaborazione dei due piloti: lo spagnolo, ormai con le valigie in mano per fare posto a Lewis Hamilton, ha contribuito al successo di Leclerc rallentando il ritorno di Oscar Piastri.
Questa Ferrari, insomma, si dà tempo fino a Singapore per capire quale potrebbe essere il suo ruolo in questo campionato. Se, come potrebbe sembrare, il pacchetto Monza non sarà limitato al tempio della velocità, ma sarà flessibile per funzionare anche nei prossimi appuntamenti, allora la Scuderia potrebbe diventare una variabile nel Costruttori che è un campionato letto nel dualismo fra Red Bull e McLaren.
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