F1 | Ferrari incanta: pole inattesa con una preparazione perfetta
La pole position della Ferrari, con annessa prima fila completa, non era nemmeno nelle più rosee previsioni prima dell'inizio delle qualifiche del Gran Premio del Messico. A mostrare una certa incredulità per il risultato sono stati gli stessi piloti del Cavallino, ma in Q3 la Rossa è riuscita a incastrare tutti i pezzi del puzzle nel momento decisivo, mettendo le gomme nella perfetta finestra di funzionamento. Altrettanto fondamentale è stato anche presentarsi in nell'ultima manche con due set di soft nuovi, situazione ideale per dare tutto sin dal primo tentativo, quello che è poi valso l'intera prima fila.
La pole position della Ferrari non era nell’aria, la prima fila completa non era stata messa in conto neanche dal più ottimista dei tifosi della Scuderia. Mancava la materia prima, ovvero la simulazione di giro veloce nella sessione FP3, fallita sia da Sainz che da Leclerc per problemi di traffico. Si è così arrivati in qualifica al buio, senza un reale riferimento in merito al potenziale delle due Ferrari. “Stranamente ero abbastanza ottimista dopo le FP3 – ha commentato Frederic Vasseur dopo la bandiera a scacchi che ha dato alla Scuderia la sesta pole position stagionale - avevamo dovuto interrompere il giro di simulazione ma fino a quel momento avevamo un buon ritmo. Restava però l’interrogativo del terzo settore, non sapevamo come saremmo arrivati in quel tratto, se con gomme ancora in buone condizioni o no”.
Sainz e Leclerc hanno preparato il Q3 in modo impeccabile, ma per quanto tutto sia stato eseguito al meglio, l’uno-due non era nelle previsioni. La prima conferma di quanto il verdetto fosse inatteso è arrivata pochi minuti dopo la bandiera a scacchi, quando Leclerc e Sainz si sono tolti il casco per passare alla procedura del peso. I due si sono guardati, quasi increduli, con Carlos che a bassa voce ha sussurrato “abbiamo trovato otto decimi!”. Sainz si riferiva al margine tra Q2 e Q3. Tra il secondo ed il terzo turno di qualifica Verstappen ha abbassato il suo crono di 0”362, Hamilton di 0”117, Ricciardo di 0”324. I due ferraristi sono andati molto oltre, con un miglioramento di 0”735 nel caso di Leclerc (sesto in Q2) e ben 1”149 per Sainz, solo nono nel secondo turno. Cosa ha giocato a favore del Cavallino? Sicuramente la temperatura della pista.
Per una Ferrari che improvvisamente ha messo le gomme nella perfetta finestra di funzionamento c’è stata un Red Bull che proprio nel momento cruciale ha lasciato qualcosa per strada. “Sia in Q1 che in Q2 è andato tutto abbastanza bene, ma in Q3 la monoposto scivolava un po' di più – ha commentato Verstappen – su questa pista scivolare comporta un immediato aumento della temperatura delle gomme, e quando arrivi nel terzo settore non hai più il grip ideale”.
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Carlos Sainz, Scuderia Ferrari, il pole man Charles Leclerc, Scuderia Ferrari, Max Verstappen, Red Bull Racing
I due set di soft nuove sono stati cruciali
A vantaggio della Ferrari ha giocato anche la gestione generale dei due giorni in tema ‘gomme’. Sainz e Leclerc sono arrivato in Q2 con 4 set di soft nuove ancora a disposizione, la situazione ideale per poter avere due treni nuovi in Q3. Insieme al tandem delle Scuderia solo Verstappen e Ricciardo hanno potuto fare quattro ‘run’ consecutivi con gomme nuove, e non a caso sono stati i primi quattro nella classifica finale. “Avere due set nuovi in Q3 è stato un vantaggio – ha confermato Vasseur – Charles e Carlos sono riusciti a mettere a punto il giro, era cruciale capire quanto si potesse spingere nel primo settore senza arrivare con le gomme surriscaldate nell’ultimo tratto. Probabilmente è stata proprio questa la differenza, importante anche per mettere a punto l’approccio alla curva 1”.
In Q1 e Q2 i due ferraristi hanno avuto la conferma di non avere problemi particolare nel terzo settore, ed in Q3 Leclerc e Sainz hanno spinto al massimo, trovando nel caso di Charles più due decimi sia primo tratto che nel T2 ed altri tre nell’ultimo settore. Verstappen non è riuscito a mettere a segno la stessa progressione, perdendo la prima fila per 40 millesimi e la pole per un decimo. “Ammetto di essere stato sorpreso dal risultato finale – ha commentato Leclerc – non è la prima pole position che otteniamo quest’anno, ma in tutte le altre occasioni eravamo competitivi già in Q1, eravamo coscienti di avere il potenziale per poterci giocare la pole position. Oggi fino alla Q3 non ne avevo davvero idea, ma nella sessione finale sono riuscito a mettere tutto insieme, e il tempo sul giro è arrivato. Quindi si, è stata una bella sorpresa”.
“Non avevo ancora fatto un buon giro – ha commentato Carlos – poi all’improvviso in Q3, nonostante avessi quasi perso la macchina tra la curva 8 e 9 ho visto sul display il tempo sul giro 1’17”2, e mi sono detto: ‘da dove viene questo?’. C’è ancora qualcosa che ci sfugge, la nostra monoposto quando giriamo con poco carburante, gomme soft e nelle condizioni di buon grip, si anima all'improvviso. Poi con più carburante e pneumatici usati, diventa più complicata”.
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