F1 | Ferrari in silenzio: nessun commento, né (per ora) comunicato

Le dimissioni di Mattia Binotto anticipate dal Corriere della Sera questa volta non sono state smentite. A Maranello hanno deciso di non commentare le notizie pubblicate, guadagnando tempo. Segno che non c'è un ripensamento delle parti, ma la necessità di gestire una transizione che si sta dimostrando più complicata del previsto.

F1 | Ferrari in silenzio: nessun commento, né (per ora) comunicato
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La Ferrari è un bunker: nessun commento alle anticipazioni di stampa del Corriere della Sera che oggi sulla versione online ha parlato delle dimissioni di Mattia Binotto dal ruolo di team principal della Scuderia.

Era atteso un comunicato nel pomeriggio che definisse l'uscita dell'ingegnere di Reggio Emilia dal vertice della Gestione Sportiva dopo 28 anni trascorsi a Maranello e, invece, ancora una volta ha prevalso il silenzio.

Si crea una deriva all'interno della squadra che sta costruendo la prima 675, sigla di progetto della monoposto del prossimo anno. La macchina è in avanzata fase di realizzazione sotto la guida del coordinatore del progetto, Enrico Cardile, anche se le ultime scelte stavano sempre in capo a Mattia Binotto che non ha mai rinunciato al controllo dell'area tecnica, pur avendo assunto il ruolo politico di team principal. Non è casuale che si ricominci a parlare di un rientro al Cavallino di Simone Resta dalla Haas.

Mattia Binotto e John Elkann: il rapporto fra i due si è totto da tempo

Mattia Binotto e John Elkann: il rapporto fra i due si è totto da tempo

Photo by: Ferrari

Non ci sono dei ripensamenti, ormai il rapporto fiduciario con John Elkann e sembra anche con il CEO, Benedetto Vigna, si è rotto per cui è solo una questione di tempo. L'amministratore delegato è intervenuto mercoledì in una trasmissione tv di Class CNBC, emittente che tratta temi economici sostenendo di “...non essere soddisfatto del secondo posto in F1 perché il secondo è il primo dei perdenti. Abbiamo fatto progressi, quindi sono soddisfatto dei progressi fatti, ma non sono soddisfatto del secondo posto. Credo che il team abbia le carte in regola per poter migliorare nel tempo”. 

La sensazione è che la Ferrari non sia arrivata pronta al cambio di timone e ci siano ancora dei passaggi che vanno discussi e chiariti...

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