Ferrari: in Brasile Leclerc porta al debutto il motore 2020?
I motoristi del Cavallino dopo le analisi svolte a Maranello avrebbero escluso per Leclerc l'uso del motore 2 che il monegasco ha utilizzato negli Stati Uniti. O si "resuscita" l'EVO 3 che è ancora utilizzabile o si scommette sul 6 cilindri del 2020. E questa idea piace molto, sebbene costi una penalizzazione in griglia per Charles.
Foto di: Giorgio Piola
La Ferrari non ha ancora deciso: sulla SF90 di Charles Leclerc che motore si monterà per le ultime due gare stagionali ancora in calendario?
Un fatto pare certo: sulla Rossa non sarà utilizzato il 6 cilindri con cui il ragazzo ha corso negli Stati Uniti.
I dati hanno confermato che si tratta di un’unità troppo spompata che ormai è arrivata al limite del chilometraggio, per cui sarà, eventualmente buona per le prove libere (da affrontare con una mappatura “prudente), ma avrebbe ultimato il suo ciclo di vita in gara.
In ballo, quindi, restano due possibilità: recuperare il motore EVO 3 che ha avuto una perdita idraulica nella terza sessione di prove libere ad Austin, e, nonostante, una “scaldata” non si è rotto del tutto, come sembrava dopo le prime indicazioni raccolte negli USA.
Tant’è che dopo le accurate analisi svolte a Maranello il motore 3 potrebbe “resuscitare” per gli ultimi due appuntamenti iridati. Nelle prove al banco avrebbe dimostrato che sarebbe recuperabile e, in questo caso, Charles non dovrebbe essere sottoposto a penalità.
Ma rimarrebbero i dubbi sull’effettiva tenuta, per cui è stato allestito un EVO 4. Lo chiamiamo così perché si tratta di un motore termico che non sarebbe un gemello dell’attuale Spec 3, ma potrebbe avere alcune specifiche dell’unità che la Ferrari intende utilizzare nella stagione prossima sulla Rossa del 2020.
I motoristi diretti da Wolf Zimmermann, infatti, prenderebbero la palla al balzo per valutare in pista alcune idee del prossimo anno, offrendo a Leclerc un motore potente con il quale zittire le pesanti accuse di Max Verstappen che senza mezzi termini ha candidamente dichiarato che la Ferrari dopo la direttiva tecnica emessa dalla FIA sull’uso del flussometro ha smesso di barare.
Con l’introduzione del quarto ICE della stagione il monegasco dovrà pagare una penalità di 10 posizioni in griglia di partenza nel GP del Brasile.
Sebbene sia un peccato che il 22enne del Cavallino debba sacrificarsi su una pista che sulla carta dovrebbe essere favorevole alle caratteristiche della Rossa, bene farebbero gli uomini del Cavallino a pensare al futuro.
La Ferrari vuole difendere il terzo posto nel mondiale piloti di Charles, visto che ha un bottino di 9 punti di vantaggio proprio sullo sboccato Verstappen.
Fra l’altro Interlagos è un tracciato di potenza (i motori stanno full gas per il 70% del giro)ed è una pista che si trova in altura: non in “montagna” come a Città del Messico (la megalopoli sudamericana si trova a 2.240 metri di quota su un altopiano), ma in “collina” con i suoi 786 metri di altitudine, dove l’aria è certamente più rarefatta che al livello del mare.
Il turbo compressore è chiamato a girare più a lungo al massimo regime per compensare l’aria leggermente rarefatta.
Ci vuole un impianto di raffreddamento adeguato con sfoghi dell’aria calda maggiorati: questo aspetto non gioca a favore né dell’anziano motore 2, né del 3 che una surriscaldata se l’è già presa, per cui scommettiamo che a Maranello giochino la carte dell’EVO 4 per permettere a Leclerc di fare una bella rimonta in Brasile e, magari, provare a vincere ad Abu Dhabi per sfatare un impianto dove la Ferrari non ha mai vinto…
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