F1 | Ferrari: i perché della peggiore qualifica della stagione
Sainz, quinto, Leclerc, settimo: la Scuderia non ha brillato nelle qualifiche del GP di Città del Messico. La F1-75 è parsa decisamente in difficoltà: oltre a non esprimere tutta la potenza della power unit per salvaguardare il turbo, la rossa non ha trovato nemmeno un equilibrio nell'assetto. Penalizzata nei lunghi rettilinei per ali più cariche, è possibile che i tecnici del Cavallino abbiano lavorato sulla vettura in funzione della gara, pensando alla salvaguardia delle gomme.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
“Le qualifiche di gran lunga più difficili della stagione”. Le parole di Charles Leclerc sono chiare, ma i motivi che hanno portato la Ferrari a vivere sul circuito Hermanos Rodriguez il peggior sabato del 2022 lo sono meno.
I numeri non lasciano spazio ad interpretazioni: Carlos Sainz, quinto, ha pagato più di mezzo secondo dal tempo ottenuto dal poleman Max Verstappen, e peggio è andata a Leclerc (settimo) a 0”780. Sainz ha sottolineato che il suo ideal-time (ovvero il tempo ottenuto sommando i migliori parziali nei tre settori) sarebbe stato da prima fila, ma applicando lo stesso calcolo a tutti i piloti della top-5, Carlos sarebbe più vicino alla pole senza però guadagnare posizioni sulla griglia di partenza.
Carlos Sainz, Ferrari F1-75
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Un primo dato che spiega le difficoltà della Ferrari è quello delle velocità massime. Sainz è risultato dodicesimo alla fine del rettilineo, ottavo sul traguardo, e quattordicesimo e dodicesimo nei rilevamenti nel secondo e terzo settore.
A Leclerc è andata peggio, ma Charles (sedicesimo in fondo al rettilineo) ha lamentato un’anomalia alla sua power unit. “Ho sentito qualcosa di strano – ha confermato - il motore non rispondeva perfettamente all'input dell'acceleratore. Ho perso molto tempo sui rettilinei”.
Charles ha anche accusato un problema all’ala mobile nell’ultimo giro di qualifica, che gli ha impedito di poter sfruttare il secondo set di gomme soft.
Mattia Binotto dopo le qualifiche ha parlato di un setup aerodinamico più carico che spiegherebbe la difficoltà viste ieri pomeriggio.
“Pensiamo che la configurazione più carica sia la migliore su questa pista – ha spiegato il team principal della Scuderia - sia per portare in temperatura le gomme che per gestirne il degrado in gara. Penso che abbiamo fatto la scelta giusta d'assetto, poi la gara è domani e vedremo come andrà a finire”.
Charles Leclerc, Ferrari
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
C’è però un aspetto che non torna, e sono le difficoltà che entrambi i piloti hanno lamentato nei tratti guidati. “Credo che qualcosa non sia andata bene con le gomme – ha spiegato Sainz – e probabilmente anche con la power unit. Forse l'altitudine sta condizionando la resa del motore rispetto a quello che ci aspettavamo, sapevamo prima di venire qui che avremmo dovuto accettare dei compromessi. La monoposto sui cordoli e sui dossi era semplicemente difficile da guidare”.
È un rebus difficile da interpretare quello che emerge dalle dichiarazioni dei protagonisti, perché descrivono scenari contrastanti. Basandosi su quanto visto in pista, l’impressione è che nel box del Cavallino abbiano deciso di utilizzare le powert unit con mappe meno aggressive per non correre rischi sul fronte affidabilità.
Questo spiegherebbe il gap di velocità sui rettilinei, e non è da escludere che il setup aerodinamico non sia davvero al massimo del carico, come si evince dalle difficoltà dei piloti nel gestire la monoposto nella parte guidata del tracciato. Con alti valori di downforce i piloti dovrebbero essere al riparo dagli ‘scivolamenti’ lamentati invece sia da Sainz che da Leclerc.
Laurent Mekies, Direttore Sportivo Ferrari
Photo by: FIA Pool
La risposta arriverà dai 71 giri di gara in programma oggi. “Sarà una corsa lunga – ha commentato Laurent Mekies - abbiamo visto molte vetture faticare più del previsto, e potrebbero esserci tante sorprese, di cui magari potremo approfittare per portare a casa un buon bottino di punti”.
La Ferrari potrebbe aver puntato sull’affidabilità sperando in disavventure altrui, ma se non ci saranno imprevisti è difficile oggi prevedere una ‘rossa’ sul podio.
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