F1 | Ferrari: ha girato al banco il primo motore per il 2026!
A Maranello si respira un'aria positiva, di attesa non solo per la nascita della 676, la monoposto 2024 che dovrà rilanciare le sorti del Cavallino nel prossimo mondiale, ma anche perché prima delle feste Natalizie, al banco prova ha fatto il suo debutto il primo 6 cilindri turbo destinato al campionato 2026. Un primo vagito che apre a una nuova concezione della futura power unit senza MGU-H e, soprattutto, con una ripartizione della poten za che sarà al 50% fra ibrido e propulsore endotermico.
La notizia non è nuovissima, ma è trapelata solo in questi giorni di feste, forse perché le maglie di controllo a Maranello si sono un po’ allentate. La Gestione Sportiva è chiusa per il “fermo” imposto alle factory di F1 dalla FIA e per le vacanze natalizie, ma nel Reparto Corse si è instaurato un clima di fiducia che non è dovuto solo all’aspettativa che si sta creando intorno alla 676 che vedrà la luce martedì 13 febbraio.
Al banco prova, infatti, si è sentito il primo… gemito (è il caso di dirlo) del 6 cilindri turbo destinato al 2026. La Ferrari ha chiuso il primo motore endotermico per il nuovo regolamento e le indicazioni che sarebbero emerse dal primo test sarebbero state positive. Ovviamente non sarà questo il propulsore che farà il suo debutto nel mondiale 2026 con le nuove monoposto più piccole e leggere, ma è il segnale che la fase di sperimentazione pura che ha portato avanti il gruppo diretto da Enrico Gualtieri, è stata completata e ora si inizia la fase più complessa del progetto affidato a Wolf Zimmermann.
Il regolamento 2026, si ricorderà, imporrà una diversa ripartizione della potenza nella nuova power unit: l’energia elettrica dell’ibrido verrà portata al 50%, con una sensibile riduzione della parte termica. Le norme approvate dalla FIA, inoltre, hanno reso il sei cilindri molto più vincolato nelle scelte dei materiali e delle soluzioni, da lasciare pensare che avremo in futuro un’unità molto grezza.
Ecco questo è l’errore nel quale sarebbe facile cadere, pensando che a livello meccanico vedremo un salto indietro tecnologico. In realtà le esperienze già acquisite in questi anni hanno aperto delle interessanti vie di sviluppo da perseguire e, nonostante le maglie strette di un regolamento che vorrebbe imporre motori molto simili, se non uguali, ci sono i margini per differenziare le scelte e trovare filoni di ricerca utili a trovare prestazioni.
La parola chiave non è tanto potenza, quanto efficienza. Il motore endotermico sarà molto diverso da quello che vedremo correre nei prossimi due anni, vista la scomparsa della MGU-H e l’obbligo di collocare la MGU-K all’interno del telaio per ragioni di sicurezza. Intorno al 6 cilindri, quindi, vedremo un packaging completamente diverso a quello a cui ci siamo abituati in questa generazione di propulsori ibridi.
La Ferrari sta dedicando molta attenzione alla fase di combustione perché nel 2026 la F1 utilizzerà per la prima volta carburanti a impatto zero, con l’introduzione di e-fuel o bio-fuel e il Cavallino sta beneficiando della collaborazione sempre attiva della AvL, il centro ricerche di Graz, che ha acquisito un importante know how in materia di motori ibridi.
All’interno del Reparto Corse il… Natale motoristico è stato celebrato con soddisfazione, ma chi ci ha aperto all’informazione che finora era coperta da segreta, perché strategica, ci ha aggiunto: “…ma sapete quale 6 cilindri ha girato al banco?”. Quasi a lasciare intendere che in questa prima fase di sviluppo ce ne saranno diversi versione dell’unità 2026…
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